Al Piccolo Bellini, dal 26 dicembre al 6 gennaio sarà in scena Il Cielo In Una Stanza di Emanuele Valenti e Armando Pirozzi, per la regia Emanuele Valenti, con Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Sergio Longobardi, Valeria Pollice, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella, voce di Peppe Papa.
Il cielo in una stanza, scritta da Gino Paoli e interpretata di Mina nel 1960, è la canzone di un amore che abbatte le pareti di una stanza, il racconto di una storia comune, nata in un luogo intimo, privato, come la propria casa. Se però questa casa crolla, cosa resta del sogno romantico, cosa resta della giovane coppia che l’ha sognato e cosa diventa quel luogo che il crollo ha portato via?
Se quella che ‘non ha più pareti ma alberi infiniti’ è una stanza del 1960, allora sarà parte di un edificio degli anni immediatamente precedenti, quelli anni ’50, magari a Napoli, in cui, proprio attraverso la costruzione e distruzione di case e parti di città, si avviava un processo di trasformazione sociale, secondo un piano regolatore delle esistenze che guardava al futuro e irrimediabilmente stravolgeva le identità conosciute.
Partendo da fonti diaristiche e fatti di cronaca, dall’emigrazione in Svizzera alla speculazione edilizia, viste secondo le logiche dell’evocazione più che la cronologia degli eventi, il nostro racconto si struttura come una rivisitazione allucinata della classica commedia Eduardiana in tre atti e comincia proprio da qui: il cielo, con il crollo, è entrato veramente nella stanza, che ora veramente 'non ha più pareti'. E guardandoci dentro, incontriamo una comunità di personaggi che negli anni ’90 continua a vivere in questa architettura sbilenca, non riuscendo ad allontanarsi da quel che resta del palazzo.
Li incontriamo nel momento in cui vogliono fare i conti con il proprio passato e trovare un modo, costi quel che costi, per archiviarlo e ricominciare a sognare un futuro. Ammesso che questo sogno sia ancora possibile. Ma le posizioni paradossali che, come in una folle sarabanda, si trovano di volta in volta a sostenere o ripudiare, riflettono la confusione in cui turbina ogni loro ideale politico, etico, anche spirituale, e che ricorda molto da vicino il nostro disorientato presente.
Il cielo in una stanza Una commedia in bilico di Punta Corsara è edito da Napoli Monitor. Le scene sono di Tiziano Fario, i costumi di Daniela Salernitano, disegno luci Giuseppe Di Lorenzo e organizzazione e collaborazione artistica Marina Dammacco.
DURATA 65 min.senza intervallo
Punta Corsara è vincitrice del Premio Hystrio Iceberg 2017; Premio Nazionale Franco Enriquez Città di Sirolo 2017; Premio I Teatri del Sacro 2015 per Io, mia moglie e il miracolo; Premio dell’ANCT Ass. Nazionale Critici di Teatro 2014, Premio IN-BOX 2013 per Il Convegno, del Premio Ubu Nuovo Attore Under 30 2012, del Premio Ubu Speciale e Premio Hystrio Altre Muse 2010,
La compagnia ha all’attivo 8 produzioni: Una commedia di errori, Il cielo in una stanza, Hamlet Travestie, Il signor di Pourceaugnac, PetitoBlok, Il Convegno, regie di Emanuele Valenti e Io, mia moglie e il miracolo e Nella fossa, scritti e diretti da Gianni Vastarella.
Dal 2011, Punta Corsara è sostenuta e prodotta da 369gradi di Valeria Orani.
Armando Pirozzi (Napoli, 1973) ha scritto e diretto Cronache da un Tempo Isterico (2008), e La Prima della Sera, (2009). Ha scritto: Attraverso il Furore su Meister Eckhart, per la regia di Massimiliano Civica (2011); Soprattutto l’Anguria, finalista al premio Riccione 2009, messo in scena da M. Civica (2012); Hard Times, finalista al premio Riccione 2013; Altamente Volatile, commissionato dall’Accademia Silvio D’Amico, per la regia di M. Civica (2015).
Ha vinto il Premio Ubu 2017 come Miglior Nuovo Testo Italiano con Un quaderno per l’inverno (dello stesso testo, amche Miglior Regia ex aequo per Massimiliano Civica).
Nel 2018, debutta Belve, ultimo lavoro sempre con la regia di Civica.