Il prossimo 18 agosto Luciano De Crescenzo, scrittore, regista, attore e conduttore televisivo, compirà 90 anni.
Nato a Napoli nel quartiere San Ferdinando, nella zona di Santa Lucia, frequenta la scuola elementare con Carlo Pedersoli alias Bud Spencer. Si laurea con il massimo dei voti in Ingegneria e lavora per circa vent’anni all’IBM, ricoprendo incarichi manageriali. Come spesso ha affermato in numerose interviste: «si annoiava perché costretto a frequentare bravissime persone ma tutte uguali e identiche nei giusti e nei comportamenti.» (Ultima intervista rilasciata a Luciano Giannini per il quotidiano Il Mattino del 12 agosto 2018).
La sua prima opera “Così parlò Bellavista” del 1977, è un libro rivoluzionario e di difficile classificazione: saggistica o narrativa? Certamente entrambe perché i capitoli pari, sullo stile dello scrittore napoletano Giuseppe Marotta, raccontano storie di vita napoletana, mentre quelli dispari sollevano interrogativi filosofici cui il Professor Bellavista cerca di dare risposte usando i metodi socratici del dialogo e della maieutica. Dal libro, che vendette circa 600mila copie, nel 1984 De Crescenzo realizzò il film omonimo che negli anni è diventato un vero cult per capire Napoli e i napoletani.
Numerosi sono i libri scritti da De Crescenzo come divulgatore della filosofia greca. Ricordiamo alcuni titoli: Oi Dialogoi, Il dubbio, I grandi miti greci, Panta rei, Ulisse era un fico, I miti della guerra di Troia.
I libri scritti da De Crescenzo sono oggi 42, con 20 milioni di copie vendute. A ragione si può dire che egli è uno degli scrittori italiani più prolifici e noti nel panorama letterario mondiale. Il suo ultimo libro s’intitola “Sono stato fortunato” ed. Mondadori ed è già ai primi posti nella classifica delle vendite.
I suoi amici di sempre, ovvero Marisa Laurito e Renzo Arbore, gli stanno preparando una megafesta di compleanno a Roma insieme alla sua amata figlia Paola.
Uno dei suoi personaggi direbbe: «Professò, permettete un pensiero poetico?»
«Voi che festeggiate i 90 anni, Vivrete ancora a lungo e senza affanni!».
A noi non resta altro che associarci: Auguri!