In occasione della manifestazione NapoliCittàLibro, il Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, presenterà da domani 4 aprile 2019 a Castel Sant’Elmo l’installazione dell’artista Paolo Hermanin, Pagine alate 2016, che consiste in un insieme di simil-libri aerei realizzati in legno e cartoncino, di dimensioni variabili, sospesi al soffitto in posizione di equilibrio con fili di nailon. Ciascun libro ha la possibilità di essere messo in movimento dal visitatore-fruitore il quale tirando un contrappeso, a sua volta a forma di libretto, può far oscillare le pagine alate del libro.
Paolo Hermanin nasce a Roma nel 1951. Dopo il Liceo Classico si iscrive al corso di Laurea in Storia dell’Arte, seguendo le orme del nonno Federico Hermanin, storico dell’arte e Sovrintendente ai Beni Culturali. Nel 1974 vince un concorso presso l’École National d’Arts Decoratifs di Nizza dove approfondisce la conoscenza di varie tecniche artistiche quali grafica artistica, plastica, pittura ad olio ed acrilico, incisione, litografia. Tornato a Roma decide di dare spazio anche all’interesse coltivato fin da giovane per il teatro calcando la scena come attore per circa 20 anni sotto la direzione di Paolo Poli, Orazio Costa, Ronconi, Missiroli, etc. Durante questo periodo collabora anche alla realizzazione di scenografie teatrali di vari spettacoli tra cui numerose messe in scena del Patagruppo (gruppo di teatro sperimentale) e “Rimanga tra noi” con Carlo Verdone.
La sua passione per il teatro non lo allontana tuttavia dalla sua produzione artistica nell’arte figurativa, anzi le due discipline si influenzano profondamente tanto che elementi teatrali si ritrovano in quasi tutta la sua produzione artistica. Agli inizi degli anni ’80, facendo esperimenti sugli specchi, dà vita ad una nuova tecnica espressiva di lavorazione dello stesso che sarà presentata al pubblico per la prima volta a Roma in occasione della mostra collettiva “ Sette più Sette” (1987) presso la Galleria Studio S-Arte Contemporanea di Carmine Siniscalco , ricevendo gli apprezzamenti della critica. Paolo Hermanin ha realizzato per la Soprintendenza Beni Culturali ed Artistici del Lazio per la sede del Palazzo di Venezia “Coincidenze” uno specchio di 2 mq, “Onda di Luce”, una grande vetrata di 50 mq commissionata dalla Regione Lazio per il Museo del parco degli Aurunci, “La preghiera del vento”, una statua di travertino di 2.50 metri di altezza posizionata per il nuovo porto del comune di Rodi Garganico. Nel 2007 tiene la sua prima mostra personale al Museo della Casina delle Civette di Villa Torlonia a Roma partecipando alla Notte Bianca dell’Arte riscuotendo un grande successo di pubblico. La mostra, intitolata “7+2 Specchi”, è costruita come un percorso iniziatico a più livelli di lettura, dalla tenebra alla luce, dalla materia allo spirito, dalla roccia alle nuvole e dall’istinto alla coscienza. Nell’autunno del 2011 e’ stato invitato a partecipare al Padiglione Italia della Biennale di Venezia con l’opera “Humana Condicio”, sempre su specchio inciso retroilluminato Nel 2012 si cimenta nella mostra personale di sculture in terracotta “Le pietre che danzano presso la Scuola di arti Floreali di Roma.
Nel 2013 realizza a Roma l’installazione “Aria” ( libri librati) nella libraria di Palazzo Altieri nell’ambito della manifestazione “Arte Contemporanea nelle dimore storiche”.
Vive e lavora a Roma.