Romeo e Juliet, Or The Merciful Land di Luk Perceval al Teatro Mercadante fino al 24 febbraio 2019.

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Romeo e Juliet, Or The Merciful Land di Luk Perceval al Teatro Mercadante fino al 24 febbraio 2019.

Il Teatro Mercadante di Napoli ospita fino a stasera, 24 febbraio 2019, lo spettacolo Romeo e Juliet, or the Merciful Land, testo e regia di Luk Perceval. Il 61enne regista belga è tra i più considerati della scena teatrale contemporanea. Diplomato al Conservatorio di Anversa, nel 1984 è tra i fondatori del teatro indipendente Blauwe Maandag Compagnie e dal 2009 è direttore artistico del Thalia Theater di Amburgo.

Ha lavorato molto sui testi di William Shakespeare con un senso profondo dell’arte teatrale che indaga nelle pieghe dell’animo umano.

Il regista è per la seconda volta in Italia dopo le rappresentazioni dello scorso aprile al Piccolo Teatro Strehler di Milano dello spettacolo The Year of Cancer che ha riscosso numerosi consensi di pubblico e critica.

Il testo proposto, tradotto da Marina Koroneva, prende spunto dalla nota tragedia Romeo e Giulietta ma Luk Perceval la rielabora in toni struggenti e personalissimi, caricandola di un’attualità sconvolgente.

La vicenda prende spunto da una simulata demenza senile di Dèsirè Cordier, un maturo bibliotecario.

I figli Charlotte e Hugo con la complicità della moglie Monique, lo internano in una casa di riposo dove lui spera di poter finalmente vivere in santa pace e in libertà senza sottostare alle responsabilità di marito e padre. Egli dedica molto tempo alla lettura delle opere di Shakespeare e, in particolare, la tragedia Romeo e Giulietta di cui conosce a memoria interi brani a partire da quello celeberrimo del balcone.

Il testo assume una luce e un significato particolare quando Dèsirè scopre che nella stessa casa di riposo vive Rosa Rosendals, il suo grande amore adolescenziale. Ora sono di nuovo insieme e lui può manifestarle i suoi sentimenti attraverso le parole immortali del grande Bardo.

                    

Ormai né la vecchiaia, né gli errori del passato possono costituire un ostacolo. Non importa che la morte è dietro l’angolo: essa giungerà con “gli occhi” dell’amato e sarà finalmente invocata e accettata.

Gli attori, passando per la platea accanto agli spettatori, arrivano sul palco dove è allestito una sorta di teatro a gradinate e recitano su una piattaforma girevole di grande impatto visivo.

Gli ospiti della casa di riposo sono tutti in pigiama, compreso il protagonista Dèsirè; gli altri sono vestiti con abiti dai colori spenti e il prete che accompagna Monique, ha sempre tra le mani un rosario e cerca disperatamente di consolarla. Spesso gli attori e il Coro lasciano la scena e invadono la platea nei momenti di grande tensione emotiva.

Lo spettacolo suscita meraviglia e tenerezza negli spettatori perché presenta un amore fanciullesco e poetico, immaginato e vissuto dai vecchi protagonisti della vicenda in una casa di riposo. Ma il testo propone anche riflessioni su conflitti familiari non risolti, sul rapporto genitori-figli e tra coniugi. Attraverso la ri-scoperta di questo amore le tensioni già esistenti si esasperano con accuse reciproche alle quali il protagonista urla una serie di “Aiutatemi!”che scuote la platea. Ci accorgiamo che Dèsirè non è stato, né un buon marito, né un buon padre e, soprattutto, la figlia Charlotte ne ha sofferto in modo indicibile. Ella vorrebbe essere finalmente riconosciuta dal padre che continua ostinatamente a fingere la demenza.

Lo spettacolo presentato dal Bolshoi Drama Teatro-G.Tovstonogov di San Pietroburgo è recitato in lingua russa con sopratitoli in italiano a cura di Prescott Studio.

La compagnia, ben affiatata, che si avvale della presenza del Coro Myosotis, è composta dai seguenti validissimi attori: Dmitry Vorabiov (Dèsirè-Romeo), Irute Vengalite (Signora Monique, sua moglie), Varvara Pavlova (Charlotte, sua figlia), Polina Dudkina, Rustam Nasyrov, Maria Schulga (Rosa), Irina Patrakova, Alexander Ronis.

Le scene sono di Katrin Brack, le musiche di Mathis Nitschke, i costumi e le luci di Ilse Vanderbusshe.