“Un grazie alle persone che hanno creduto in questo progetto e in me. Un grazie a coloro che crederanno in me. Un grazie a coloro che non credono in me perché mi danno la forza di migliorarmi ogni giorno”.
Leo Gassmann
Bagno di folla ieri alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri per la presentazione dell’album Strike di Leo Gassmann, vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo con il brano Vai bene così.
Prodotto dalla Universal Music Italia l’album contiene, oltre il brano sanremese: Maleducato, Strike, Cognac Supernova, Cantautore, Fiumicino, Mr.Fonda, Magia (feat. Matteo Alieno), Vieni da Me, Stasera si beve, Monna Lisa, Cosa sarà di noi, Dimmi dove sei. L’album è arricchito da splendide foto di Francesco Ormando.
Romano, classe ’98, modi garbati e faccia pulita da bravo ragazzo, figlio degli attori Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz, nipote del grande Vittorio e dell’attrice francese Juliette Maynel, iscritto alla facoltà “Affari esteri” dell’Università americana John Kennedy è consapevole di appartenere ad una famiglia di artisti, ma non per questo un privilegiato. Non nasconde la sua naturale timidezza e ciò lo rende oltremodo gradito a un pubblico trasversale costituito da coetanei, mamme e nonne che lo vorrebbero come fratello, figlio e nipote ideale.
Foto di Maria Battaglia
Leo ha lavorato sodo per coronare il suo sogno: entrare nel mondo della musica! Ha frequentato, infatti, l’Accademia Santa Cecilia di Roma prendendo lezioni di canto dall’età di quattordici anni, ha partecipato alla dodicesima edizione di X Factor nel team di Mara Maionchi presentando il brano Piume, classificandosi quinto e l’anno successivo ha inciso, sempre per la Universal, ben due brani Cosa sarà di noi? e Dimmi dove sei, concorrendo inoltre alle spietatissime selezioni per Sanremo Giovani.
Alla Feltrinelli si è presentato puntualissimo in compagnia della sua chitarra, vestito di nero e con i folti capelli ricci a malapena raccolti in un cappellino dello stesso colore. Ha cantato con voce ferma e sicura tre brani: Cognac Supernova, Strike e Vai bene così accompagnato dal coro dei fan entusiasti.
Il brano sanremese si chiude con il termine asimbonanga, un’espressione zulu che significa non lo abbiamo visto e che dà il titolo a una canzone di Johnny Clegg dedicata al grande Nelson Mandela, icona della lotte contro l’apartheid in Sud Africa. Ecco le parole di Leo:«La canzone invita ad accettare i propri fallimenti, i propri errori. Nessuno nella vita può dire di non aver fatto tale esperienza. Dobbiamo imparare che la vera sconfitta non è cadere, chiedere scusa e ripartire ma l’ossessione della vittoria a tutti i costi. Dedico questa canzone a tutti coloro che stentano ad accettarsi per quello che sono e a coloro che non si piacciono per niente. Bisogna imparare ad amarsi perché i nostri difetti sono la nostra grande forza e apprezzare sempre tutto quello che la vita è in grado di offrirci”. Non male per un ragazzo di appena 22 anni!
L’instore tour di Leo Gassmann prosegue, sempre per la Feltrinelli, nelle seguenti città:
17 febbraio Bari
21 febbraio Bologna
24 febbraio Milano
28 febbraio Firenze
2 marzo Genova