Giulia Mazzoni rende omaggio ad Artemisia Gentileschi a Capodimonte

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Foto Francesco D'Acunzo - Maggio Musicale Fiorentino

Un concerto speciale, un riconoscimento artistico e un forte messaggio sociale: tutto ciò si unirà domenica 24 novembre alle ore 16:00 al Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli. In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la talentuosa compositrice e pianista Giulia Mazzoni si esibirà in un concerto dedicato alla straordinaria figura di Artemisia Gentileschi, icona di resilienza e talento femminile. Il concerto è compreso nel biglietto del museo, con ingresso fino ad esaurimento posti, in sala 20.
Il programma della serata inizierà con l’esecuzione della sua composizione originale Artemisia, tratto dal suo ultimo album YAS Your Anima System, che segna un momento significativo nel percorso artistico della Mazzoni. Brano che ha fatto il suo debutto al Maggio Musicale Fiorentino e rappresenta un tributo a Gentileschi, una delle pittrici più importanti del Barocco, la cui vita è stata segnata da eventi drammatici e ingiustizie.

L’ascolto di Artemisia di Giulia Mazzoni evoca un turbinio di emozioni, profondamente radicate nella storia di una donna che ha affrontato la violenza e l’ingiustizia. La scelta del titolo non è casuale: Artemisia Gentileschi, pittrice barocca e simbolo di resilienza, emerge come figura centrale, illuminando il percorso di una donna che lotta per affermare la propria voce in un mondo che spesso l’ha silenziata.
Il brano, con le sue note delicate e malinconiche, trasmette un senso di vulnerabilità ma anche di forza. Le accordature del pianoforte si intrecciano, generando un’atmosfera di introspezione, dove il dolore e la speranza si fondono in un’unica melodia. Le emozioni oscillano tra la dolcezza di un ricordo e il peso di una ferita, come un’eco del passato che cerca di trovare una nuova forma di espressione. Ogni nota sembra raccontare una storia di lotta e di rinascita, invitando l'ascoltatore a riflettere sulle cicatrici invisibili che molte donne portano con sé. La pianista riesce a catturare l'essenza della sofferenza, ma anche la bellezza della perseveranza, creando un'atmosfera di profonda empatia.  Artemisia è un omaggio non solo alla figura storica, ma anche a tutte le donne che hanno combattuto per la propria dignità e libertà, e un invito a celebrare la forza che dimora in ogni donna e una promessa che, anche nel silenzio, la bellezza può riemergere. 

                   
«Le mie esperienze sono profondamente intrecciate con quelle di Artemisia Gentileschi – racconta Giulia Mazzoni. Anch'io ho dovuto combattere contro pregiudizi e atteggiamenti violenti. Essere una compositrice donna non è stato affatto facile: in conservatorio ero l'unica ragazza nel mio corso di composizione. Dopo aver intrapreso tour in tutto il mondo e calcato i palcoscenici dei teatri più prestigiosi, sono finalmente riuscita ad aprire la stagione di un grande ente lirico italiano. Sono stata la prima compositrice e pianista donna a compiere questo importante passo, e spero che possa servire da ispirazione e incoraggiamento per altre artiste. Sebbene questo rappresenti un significativo progresso, la strada da percorrere per la parità di genere e il riconoscimento delle donne nel campo musicale è ancora lunga».
«Ringrazio il Direttore Eike Schmidt, continua Giulia Mazzoni, per questo prestigioso invito e per la sua immensa sensibilità di fronte a un tema così importante e attuale. Sarà per me un grande onore portare le mie note in un luogo così significativo. Eseguire il brano "Artemisia" vicino al quadro e alla mano dell’artista che lo ha ispirato renderanno l'esperienza ancora più magica e suggestiva».
Il Museo di Capodimonte, custode di tre magnifiche opere di Gentileschi, tra cui la celeberrima 'Giuditta che decapita Oloferne', offre una cornice suggestiva per questo incontro di arte e sensibilità. La pittrice, che visse con coraggio le conseguenze di un trauma profondo e di un processo doloroso, è tornata alla ribalta dopo secoli e oggi è considerata un simbolo di lotta per i diritti delle donne.
Ascoltando la musica di Giulia Mazzoni in questo contesto, si percepirà la vulnerabilità, il dolore, ma anche la forza e il desiderio di giustizia di tutte le donne che, come Artemisia, hanno dovuto affrontare simili travagli. Il potere della musica risiede nella sua capacità di farci empatizzare con esperienze storiche e personali, permettendoci di riflettere su eventi che, sebbene lontani nel tempo, risuonano ancora nel presente.