Nell’ambito del Napoli Teatro Festival è andata in scena al Teatro Nuovo di Napoli una nuova commedia scritta dal drammaturgo napoletano Fortunato Calvino “Fuoriscena” con Antonella Morea e Gino Rivieccio, per la regia dello stesso Fortunato Calvino.
Si apre il sipario e ci ritroviamo in una stanza di un appartamento di un sobborgo londinese o forse newyorkese o forse di qualche altra città del mondo anglofona. Quasi al centro un divano rosso e una libreria piena zeppa, a intendere che il proprietario ama leggere, un grande finestrone che illumina la stanza con le luci della strada e i raggi lunari e si vede un uomo disteso a terra e all’improvviso, una donna s’intrufola, avendo trovato la porta socchiusa, in cerca del suo gatto Amleto.
Foto di Salvatore Pastore
E così Gloria trova il suo vicino Manuele che è stato picchiato da uno dei tanti marchettari che lui assolda per fare sesso e Gloria chiama un’ambulanza per portarlo in ospedale.
Inizia così la conoscenza fra questi due personaggi che per tutta la commedia si beccheranno, si odieranno perché Manuele è omosessuale e la sua vicina Gloria è omofoba e retrograda. È la prima commedia del drammaturgo Fortunato Calvino in cui si dedica ancora di più all’analisi della psiche umana quanto non avesse fatto prima che, con crescente sottigliezza e veridicità della vita, descrive quanto sia potente l'impatto tra due anime sole e che vogliono essere sole. Con ogni misura, qualità e successo popolare, Fortunato Calvino è il principale promotore della commedia e della drammaturgia dagli anni novanta a oggi che affronta temi LGBTQ.
Man mano che scorre la trama si ha sempre più l’impressione che la commedia è di sapore assolutamente internazionale, facilmente rappresentabile in ogni parte del mondo, non ha radici specifiche, queste identità umane sono le stesse che potresti conoscere dall’altra parte dell’emisfero.
Manuele, forse impiegato statale, è un omosessuale che non appartiene a nessuna categoria stereotipata, gentile e a volte stronzo e oltraggioso ma mascolino, esuberante, a volte offensivo, generoso e appassionato, ma profondamente triste per aver perso il suo compagno dieci anni prima che l’ha reso sempre più un misantropo col passare del tempo. Tutte queste emozioni sono perfettamente impersonate e amalgamate con grande prova attoriale dall’attore Gino Rivieccio, alla sua prima prova in un ruolo gay e interpretare un “omosessuale” per un attore “etero” oggi può effettivamente aumentare il suo credito di recitazione, nonostante c’è ancora qualcuno che rinuncia per non violare la sua immagine o personaggio con i fan, i media e il mondo del teatro e del cinema.
Foto di Salvatore Pastore
Ma sarà Gloria, un’attrice ritiratasi dalle scene per un grave problema, a scuotere Manuele, i due con le loro controverse e pungenti battute inizieranno ad amarsi e a costruire una grandissima amicizia amorevole, premurosa, solidale e che gli stessi spettatori arriveranno a conoscerli e ad amarli individualmente perché duramente colpiti da un destino avverso.
Gloria è Antonella Morea, di una straordinaria bravura incredibile che recita due, tre, quattro volte diverse, impersona Gloria ma imita i leggendari e innumerevoli personaggi che nel corso della sua carriera ha interpretato. Ci vuole un sacco di energia emotiva per camuffare un simile artificio, memorabile la visione di Gloria/Antonella nello sfondo del palco che scende le scale con lente movenze da gran diva e occhi sbarrati da pazza, che ricorda la Gloria Swanson di Viale del Tramonto.
Qualcuno vedendo questa commedia può affermare di non aver mai compreso, fino a quando non aveva visto Fuoriscena, che le persone gay hanno emozioni del tutto uguali alle persone “normali”, tutto questo grazie ad una grande triade, Antonella Morea, Gino Rivieccio e Fortunato Calvino.
Fuoriscena
di Fortunato Calvino
Interpreti Gino Rivieccio, Antonella Morea
regia Fortunato Calvino
scenografia Vittorio Barresi
costumi Sandra Banco
Disegno Luci Renato Esposito
Ass.te alla regia Pina Strazzullo
Produzione Albertina Produzioni srl