Cose che so essere vere al Teatro Bellini di Napoli: un incontro di grande talento ed emozioni profonde. Recensione

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Cose che so essere vere al Teatro Bellini di Napoli: un incontro di grande talento ed emozioni profonde. Recensione

Giuliana De Sio, Valerio Binasco ©Photo Virginia Mingolla

Fino all'8 dicembre, il Teatro Bellini di Napoli ospita una produzione che riscrive, attraverso la potenza del teatro, il concetto di famiglia e le sue verità universali. Cose che so essere vere (Things I Know To Be True di Andrew Bovell) nella traduzione di Micol Jalla e con la regia di Valerio Binasco, si presenta come un affresco complesso e straziante di una famiglia contemporanea, rivelando le contraddizioni, le paure e la bellezza dell'esistenza umana. Un dramma degli affetti, universale e senza tempo, ciclico, mitologico, che arriva come un dardo al cuore degli spettatori. A dare vita all’affresco familiare ci sono due interpreti straordinari: Giuliana De Sio e Valerio Binasco, che regalano una performance oltre la semplice recitazione, arrivando costruire un’azione dall’intensità emotiva rara. I loro quattro figli, interpretati dai bravissimi attori Fabrizio Costella nel ruolo di Ben, Giovanni Drago in Mark/Mia, Giordana Faggiano in Rosie e Stefania Medri in Pip portano sul palco una gamma di sentimenti che oscillano tra l'amore e l'odio, il desiderio di libertà e il bisogno di (ri)trovarsi, senza mai indulgere nel melodramma, ma anzi, mettendo in evidenza quella realtà cruda e quotidiana che tutti possiamo riconoscere.
Giuliana De Sio, con la sua energia vibrante e la sua innata capacità di comunicare le sfumature più complesse dei personaggi, incarna Fran, una madre dedita alla famiglia, ma anche intrisa di un amore arrabbiato, che spesso diventa soffocante, che non lascia scampo ai figli e al pubblico: la sua interpretazione è un turbine di emozioni che spazia dalla tenerezza alla disperazione, dalla rigida fermezza ai dubbi dello «spero di far bene». La De Sio riesce a trasmettere la fatica di una madre che ha sacrificato parte di sé per la famiglia, ma che, allo stesso tempo, è costretta a fare i conti con la disillusione di una realtà che cambia in modo inaspettato. Ogni parola che pronuncia è carica di un vissuto che la rende immediatamente credibile e affascinante, un esempio magistrale di interpretazione teatrale che va oltre il semplice ruolo di madre, facendola diventare una figura simbolo delle lotte quotidiane che ogni donna affronta. Ogni suo gesto, ogni parola, è carica di un'energia che travolge, facendo del suo personaggio uno dei più potenti visti negli ultimi anni sul palcoscenico.

da sinistra Stefania Medri, Giordana Faggiano, Giuliana De Sio e dietro Valerio Binasco ©Photo Virginia Mingolla

Al suo fianco, Valerio Binasco, magnetico, interpreta Bob, il padre della famiglia, regalandoci una performance impeccabile. Bob cerca di tenere insieme la famiglia con la sua dolcezza, in un’incessante ricerca di equilibrio, che non si arrende alle differenze. Binasco, con la sua tipica sobrietà, riesce a rendere il personaggio di Bob tanto fragile quanto fortemente umano. La sua interpretazione è delicata, ma ogni suo gesto, ogni pausa, ogni sguardo raccontano un mondo interiore fatto di speranze disilluse e difficoltà silenziose. La coppia formata dalla De Sio e da Binasco è un equilibrio perfetto, due forze che si attraggono e si contrastano, dando vita a un gioco teatrale che, pur nella sua apparente calma, esplode in emozioni forti e viscerali e anche molto divertenti.
Il testo di Bovell, pur esplorando una famiglia australiana, riesce a toccare temi universali che parlano di cambiamento, di identità, di aspettative, e soprattutto di ciò che si crede essere vero della vita familiare. Le tensioni tra i genitori e i figli, tra ciò che si è sperato e ciò che si è realizzato, sono raccontate con un linguaggio che alterna il realismo più crudo a momenti di poetica sublimità. 
Binasco, nella sua regia, riesce a catturare la mutevolezza della vita e la complessità delle relazioni familiari, facendo sì che il palco diventi un microcosmo del mondo reale. La scenografia e le luci di Nicolas Bovey, con i suoi cambiamenti repentini, riflette questa instabilità, mentre i suoni, a cura di Filippo Conti, creano un'atmosfera immersiva che arricchisce l'esperienza teatrale. La scelta di un impianto visivo che ricorda un giardino in continua trasformazione è particolarmente significativa, evocando l'idea di un Eden perduto e di una vita che si muove in cicli incessanti di crescita e decadenza e dove i personaggi sono costretti ad affrontare le proprie verità.

Seduti davanti Valerio Binasco, Giordana Faggiano. Dietro in piedi da sinistra Stefania Medri, Fabrizio Costella, Giovanni Drago_©Photo Virginia Mingolla

Cose che so essere vere è un’esperienza teatrale che emoziona, coinvolge e invita alla riflessione. La forza di questa produzione risiede non solo nell’intensità dei suoi protagonisti, ma anche nella capacità di Andrew Bovell di raccontare con immediatezza e profondità le dinamiche familiari. Giuliana De Sio e Valerio Binasco, insieme, sono una coppia esplosiva, ben assortita, che rende questa pièce ancora più potente e indimenticabile.

 

Prossime tappe:
11 – 22 dicembre 2024 | Teatro Ambra Jovinelli | Roma
3 – 5 gennaio 2025 | Teatro della Fortuna | Fano
8 – 12 gennaio 2025 | Teatro Verdi | Padova
16 – 19 gennaio 2025 | Teatro Mario del Monaco | Treviso
23 – 26 gennaio 2025 | Teatro Verdi | Salerno
30 gennaio – 2 febbraio 2025 | Teatro Metastasio | Prato