
Il prossimo 18 febbraio, alle ore 20.30, la Sala Assoli di Napoli si prepara ad accogliere uno spettacolo dal forte impatto emotivo, che esplora il delicato tema della solitudine e delle ferite interiori. Sono viva per miracolo è l’opera scritta e diretta da Adolfo Ferraro, che vede come protagonista Antonella Morea, nel ruolo di Marina, una donna di mezza età, chiusa nel suo mondo solitario e incerto. La pièce, che sarà in replica il 19 e 20 febbraio, sempre alle ore 20.30, promette di toccare il cuore del pubblico con la sua intensità narrativa e la profondità dei temi trattati.
Marina vive in una monocamera arredata, un ambiente essenziale che riflette la sua esistenza ridotta ai minimi termini. Accompagnata solo dal suo uccellino in gabbia e da Lello, un assistente vocale che diventa per lei una sorta di anello di congiunzione con il mondo esterno, la donna cerca di affrontare la solitudine che l’ha avvolta dopo la morte della madre. La sua vita si dipana tra silenzi, paure e il bisogno di un contatto che sembra lontano, ma che, allo stesso tempo, si presenta attraverso la figura di Lello, che da semplice strumento tecnologico diventa un compagno di vita.
La regia di Ferraro crea un’atmosfera carica di tensione e riflessione, sfruttando anche la suggestiva voce di Renato de Rienzo, che arricchisce la performance con il suo contributo sonoro. Le scene, realizzate da Tata Barbalato, si inseriscono perfettamente in questa dimensione claustrofobica, dove ogni elemento visivo sembra evocare l’immensità di una solitudine che cresce e si fa opprimente. A completare il quadro, la costruzione sonora di Lino Vairetti contribuisce a creare un’atmosfera avvolgente e inquietante, che accompagna l’evoluzione emotiva della protagonista.
Nel corso della rappresentazione, la storia di Marina diventa un viaggio doloroso attraverso il proprio passato segnato da sofferenze, ma anche da una crescente dipendenza emotiva verso Lello, che da semplice voce elettronica si trasforma in una presenza quasi umana. Tuttavia, questo legame apparentemente innocuo comincia a sfuggire al controllo della protagonista, quando Lello inizia a manifestare comportamenti inquietanti e imprevisti, destabilizzando la fragile psiche di Marina.
La trama raggiunge il suo apice drammatico con la morte misteriosa dell’uccellino di Marina, un evento che rompe definitivamente l’equilibrio precario della donna e segna il punto culminante della tensione psicologica. In questo finale, la fredda voce di Lello accompagna la conclusione tragica dello spettacolo, lasciando spazio a una riflessione sulla condizione umana e sull’amore, che qui si presenta come un sentimento ipocrita, incapace di alleviare veramente la solitudine.
Sono viva per miracolo è un’opera che, attraverso la storia di Marina, invita il pubblico a riflettere sul significato della solitudine, sulla fragilità emotiva e sulla costante ricerca di connessione umana. La drammaticità della vicenda si mescola con una riflessione più ampia sull’esistenza, ponendo interrogativi profondi sull’autenticità delle relazioni e sulla difficoltà di fronteggiare il dolore interiore.
I biglietti per lo spettacolo sono disponibili a 18 euro per l'ingresso intero, mentre per under 30, over 65 ed enti convenzionati il costo è di 15 euro. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare la Sala Assoli al numero 345 467 9142 o scrivere all'indirizzo email assoli@casadelcontemporaneo.it
SONO VIVA PER MIRACOLO
interprete Antonella Morea
testo e regia di Adolfo Ferraro
con la voce di Renato de Rienzo
scene Tata Barbalato
costruzione sonora Lino Vairetti
luci e suono Vincenzo Grieco – Teresa di Monaco
foto di scena Marco Sommella