La notizia della morte di Mísia, all’età di 69 anni, ha scosso il mondo della musica portoghese e internazionale. La cantante, considerata una delle più grandi interpreti del fado contemporaneo, si è spenta sabato scorso a Lisbona, dopo una lunga battaglia contro il cancro.
Mísia, pseudonimo di Susana Maria Alfonso de Aguiar, era molto più di una semplice cantante. Era un’icona, una ribelle, un’innovatrice. Con la sua voce potente e la sua interpretazione passionale, ha saputo reinventare il fado, portandolo oltre i confini tradizionali e rendendolo un genere musicale contemporaneo e universale.
La sua carriera, iniziata negli anni ’90, è stata caratterizzata da una continua ricerca di nuove sonorità e di collaborazioni con artisti di diverse provenienze. Mísia ha sperimentato con il jazz, il flamenco, la musica classica, senza mai dimenticare le sue radici portoghesi.
Come lei stessa amava definirsi, Mísia era un’anarchica del fado. Non ha mai avuto paura di infrangere le regole e di esplorare nuovi territori musicali. La sua musica era un riflesso della sua personalità complessa e multiforme, capace di unire la malinconia tipica del fado a un’energia vitale e travolgente.
La scomparsa di Mísia è un lutto nazionale per il Portogallo. Il governo ha espresso il proprio cordoglio e ha sottolineato il contributo fondamentale della cantante al rinnovamento del fado. Anche il mondo della cultura ha voluto rendere omaggio a questa grande artista, ricordandone la creatività, l’originalità e la passione.
Mísia ci lascia un’eredità artistica immensa. I suoi album, le sue esibizioni live, le sue interviste resteranno per sempre nel cuore di chi l’ha amata. Ma soprattutto, ci lascia la sua musica, un tesoro inestimabile che continuerà a emozionare e a ispirare le generazioni future.
È interessante sottolineare che l’ultimo disco di Mísia, Animal Sentimental, pubblicato lo scorso anno, è un’ulteriore conferma della sua continua ricerca artistica. Un album intimo e profondo, dove la cantante si è confrontata con le sue radici e con i grandi poeti portoghesi.
Oltre alla sua brillante carriera musicale, l'artista aveva lasciato un'impronta indelebile nel cinema in Italia, partecipando al film di John Turturro "Passione", dedicato alla musica classica napoletana, Mísia aveva affascinato il pubblico con una toccante interpretazione di Era de maggio, duettando con Peppe Servillo e un'altra bellissima canzone Indifferentemente. La sua voce intensa e passionale si era perfettamente amalgamata con le sonorità tipiche della canzone napoletana, creando un'emozione unica.