Il regista Luca Secci, in arte Jack Lucas, ha presentato lo scorso autunno al teatro comunale di Mesagne, The Supernatural.
Questo progetto nasce dalla voglia del regista di scoprire tutto ciò che è fuori dagli schemi, dalla normalità e così ha deciso di dare vita a questo esperimento con un gruppo di ragazzi e con il supporto tecnico di un semplice telefono cellulare.
Può essere definito un esperimento socio culturale che studia le paure relative a ciò che non vediamo, ma crediamo di percepire ed i protagonisti stessi in fase di montaggio si sono resi conto che sono stati catturati scenari che hanno del sovrannaturale.
Incuriositi da questo progetto, abbiamo scambiato due chiacchiere con il regista per capirci meglio e catapultarci in questo progetto misterioso.
Come nasce l'idea di The Supernatural?
«L’intento era quello di studiare la reazione di un variegato gruppo di soggetti, uomini e donne da 13 ai 45 anni, di fronte allo stimolo delle loro suggestioni e come si sviluppavano e manifestavano le loro paure di fronte al “non visto” e a ciò che è apparentemente inspiegabile».
Il film è stato girato interamente con uno smartphone e nel montaggio pare siano state catturate immagini che hanno del soprannaturale, com’è possibile tutto ciò?
«Trattandosi di NON attori, lo smartphone non avrebbe indotto alcuna soggezione e avrebbe lasciato loro molta più naturalezza. In merito a ciò che l’obiettivo ha catturato, io stesso fatico a trovare una spiegazione razionale del tutto attendibile e che tolga ogni dubbio».
Com’è stato scelto il cast?
«Le persone sono state selezionate in base alla loro curiosità relativa al paranormale, ai misteri e alle leggende. Mi sono preoccupato di fare in modo che età, sesso e provenienza fossero varie».
Anche le musiche hanno un ruolo chiave?
«Che sia un film o un documentario, la musica ha sempre un ruolo fondamentale. È la musica che fornisce la direzione alla sensazione».
Qual è il messaggio che vuole essere trasmesso con questo esperimento?
«Ve n’è più di uno. La realtà può sorprende; il cinema può evolversi anche senza effetti speciali; la curiosità arricchisce la mente; non sempre servono migliaia o milioni di euro per girare un film».