Peppino di Capri sarà il protagonista dell’evento di apertura delle Giornate Professionali di Cinema a Sorrento. Lunedì 2 dicembre alle ore 17, all’Hotel Hilton Sorrento Palace, l’artista si esibirà live proponendo anche il brano “Un grande amore e niente più”, con un nuovo arrangiamento inserito nel film “Alessandra” di Pasquale Falcone che verrà proiettato in anteprima la sera stessa alle 21,30 al teatro Tasso con il cast in sala. Tre storie d'amore, tre generazioni, “Alessandra” è una commedia romantica ambientata su un’isola fantastica, ricca di spunti musicali. Tra i protagonisti Sergio Muniz, Sara Zanier, Eleonora Facchini, Antonio Apadula, Giacomo Rizzo, Pietro De Silva, Rosaria De Cicco, Alessandra Tumolillo, Fabio Massa, Sergio Sivori, Sabrina Marciano e lo stesso Peppino Di Capri. Special guest i maestri pizzaioli Gino Sorbillo, Salvatore Lionello, Vincenzo Capuano, i food blogger Vincenzo Falcone Delicious, Egidio Cerrone alias Puok&Med, e Marco Infante che interpretano se stessi in una scena del film. Prodotto da Pragma, è stato realizzato tra Cilento, Costa D'Amalfi e Cava de’ Tirreni.
Sinossi. Francesca e Roberto sono poco più che diciassettenni, vivono la loro vita spensierata, si amano. Un giorno Francesca si accorge di essere in attesa. Con pudore e paura lo comunica a Roberto che rimane sconvolto dalla notizia, ha paura, e si allontana così da lei. Francesca porta avanti, con l’aiuto della mamma, la sua gravidanza accetta quel dono d’amore che le è stato offerto dalla vita. Dopo nove mesi da alla luce una bellissima bimba che chiama Alessandra. All’età di 25 anni Alessandra incontra un ragazzo, Valerio, del quale si innamora. Scopre però che è figlio del suo padre naturale, in pratica sono fratelli unilaterali, ma...
Note di regia. A volte la cosa più complessa del mondo, l’amore, può essere definito la cosa più semplice della nostra vita. Alessandra è un film che nasce da un’idea chiara ed un’ispirazione sincera. È una storia con- temporanea che però potrebbe essere ambientata in qualsiasi periodo, Tre storie diverse, dove l’amore prevale su tutto, dove chi le racconta quasi è a disagio, perché a volte le storie d’amore sembrano banali. Ma così non è.
Ecco quindi che, prendendo spunto da una canzone, tre storie d’amore di tre generazioni diverse: un amore adolescenziale di due 15enni, un amore di due ragazzi 25enni, ed un amore maturo di due 40/42enni. Il tutto raccontato con leggerezza come è stato fatto dalla regista Phyllida Christian Lloyd nel film “Mamma Mia” con le musiche degli Abba.
Alessandra però non compete con il film musicale classico, tutto il contrario, guarda al musi- cal per dirci che, appunto, la sua gloria appartiene al passato.
Alessandra è un film onesto proprio perché, usando armi da musical spudoratamente spunta- te, è nudo nei suoi intenti: non intende paragonarsi alle opere dei mostri sacri, non potrebbe per budget e forse anche per capacità, ma dichiarare la resa di fronte a essi e mettere in piedi una fantasia di motivi che ci ricordi quella stagione epica.
Una giusta commistione tra commedia e film musicale, senza lasciare che uno dei due elementi prevalga sull’altro. Alcuni brani inediti e la bellissima canzone “Un grande amore e niente più” portata al successo da Peppino di Capri, rielaborata per l’occasione dallo stesso autore, sostituiranno in parte i dialoghi della commedia in modo naturale, in un film che utiliz- za altri mezzi espressivi oltre la recitazione tradizionale.
Il film sarà girato in gran parte in “un’isola fantastica”, che come molte isole vanterà di aver ospitato il poeta Pablo Neruda. La natura e la brezza del Mare Nostro saranno l' "artificio" sce- nografico, che salvaguarderà la dimensione da favola, all’interno della dinamica visiva delle schermaglie sentimentali, degli animosi battibecchi, degli shakespeariani equivoci e delle sonore agnizioni.
Un film generazionale ma anche sull’età adulta, sul quel periodo della vita in cui si inizia a pagare il prezzo delle scelte fatte, ed in cui si impara ad accettarlo. I numeri musicali che si sus- seguono rispecchiano la commistione di allegria e malinconia per il tempo che passa, senza cadere nella trappola del rimpianto strappalacrime.