Festival Letterario “Il Dio Di Mio Padre” a Torricella Peligna dedicata al grande scrittore americano John Fante.

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Festival Letterario “Il Dio Di Mio Padre” a Torricella Peligna dedicata al grande scrittore americano John Fante.

“Il migliore scrittore che abbia mai letto nonché il narratore più maledetto d’America”. Charles Bukowski

Prende il via oggi, a Torricella Peligna, in provincia di Chieti, la XIVesima edizione del prestigioso Festival Letterario Il Dio Di Mio Padre, dedicata al grande scrittore americano John Fante, sotto la direzione artistica di Giovanna Di Lello. Tale manifestazione a livello internazionale richiama ogni anno nel piccolo centro abruzzese personalità del mondo della cultura e tanti turisti.

Gli ospiti più noti di quest’edizione sono: il giornalista Gad Lerner che intratterrà i presenti sui temi dell’immigrazione, il regista Yvan Attal, con la proiezione in anteprima nazionale del suo ultimo film Mon chien Stupide liberamente tratto da una novella di Fante,lo scrittore Sandro Veronesi con una riflessione a 80 anni dalla pubblicazione del romanzo Chiedi alla polvere.

Tutti i partecipanti saranno accolti dai nipoti del grande scrittore americano Jim e Victoria.

Il Festival quest’anno è dedicato alla memoria di Francesco Durante, colto e raffinato traduttore delle opere di Fante.

Il Festival si chiuderà il 25 agosto con la premiazione di uno dei tre finalisti del premio letterario dedicato allo scrittore statunitense. Essi sono: Emanuela Canepa con L’animale femmina Ed. Einaudi, Sandro Frizziero e le sue Confessioni di un Neet Fazi Ed. e Daniele Mencarelli con La casa degli sguardi Ed. Mondadori.

Ma chi era John Fante, considerato oggi uno degli scrittori più importanti della sua generazione alla stregua di Hemingway, Faulkner, Steinbeck? Un grandissimo scrittore e sceneggiatore, figlio di immigrati italiani che insegue per tutta la vita il “sogno americano”, un’ossessioneche traspare in tutte le sue opere ma in particolare in Full of life.

Non basta essere nati in America nel 1909 a Denven in Colorado e morire a Los Angeles in California nel 1983 per sentirsi inserito a pieno titolo nella società americana che anche oggi, con il Presidente Trump,respinge i migranti e costruisce ,giorno dopo giorno,“muri” di odio verso le altre culture.

Fante sa bene che non è facile abbandonare la propria terra e le proprie radici sfidando la fortuna in un altro continente, abituandosi ad altri stili di vita, a nuove tradizioni, a lingua ed usi diversi.

Per tutta la vita si sentirà sempre emarginato e le sue capacità e la sua ambizione non gli saranno di conforto nelle delusioni della vita.

Se non avete la possibilità di recarvi a Torricella Peligna vi consigliamo la lettura delle sue opere più intense di Fante, alcune delle quali hanno come protagonista Arturo Bandini, il suo alter ego: Aspetta primavera, Bandini, La strada per Los Angeles, Chiedi alla polvere, Sogni di Bunker Hill, Un anno terribile.

Se non conoscete il “piacere della lettura” potete intrattenervi con almeno due film, tratti dalle sue opere.

Il primo è del 1989, prodotto da F.Ford Coppola Aspetta primavera, Bandini con Joe Mantegna, Ornella Muti e Faye Dunaway per la regia di Dominique Deruderre, il secondo del 2006 Chiedi alla polvere per la regia di Robert Towne con Colin Farrell, Salma Hayek, Donald Sutherland e prodotto da Tom Cruise.

Una sua bella ed informata biografia è stata scritta da Fabio Florio nel 2014 per le Ed.Easyread intitolata John Fante: storia di un italiano in America.