Esce domani, 2 aprile, Ventuno, il secondo romanzo pubblicato in Italia dell'acclamato scrittore spagnolo Guillem López.
Dopo aver fatto conoscere ai lettori italiani Guillem López con il suo Challenger, diventato un piccolo cult subito dopo la pubblicazione nel 2016, Eris edizioni prosegue con Ventuno l’esplorazione dell’universo di questo autore spagnolo pluripremiato in patria dove si è affermato come una delle voci più interessanti e innovative del panorama della letteratura fantastica attuale. Un autore che gioca con i generi e con gli immaginari più diversi, dotato di una particolare abilità nel plasmarli per creare mondi sempre nuovi.
Ventuno, vincitore del Premio Ignotus come miglior romanzo di fantascienza e che verrà presentato in anteprima al pubblico italiano a BookPride, è una discesa nelle più profonde oscurità del sottosuolo e dell’animo umano. Dopo i luminosi cieli di Miami di Challenger con le sue molteplici e possibili realtà, per Ventuno Guillem López discende negli abissi bui di un mondo sotterraneo in cui orde di esseri più o meno umani lottano per sopravvivere in condizioni precarie. E si diverte di nuovo a mescolare generi diversi: lo scrittore spagnolo steam-punk Luis Manuel Ruiz lo ha definito «un incrocio — un po’ animale, un po’ umano, un po’ qualcos’altro — tra Mad Max, Albert Camus, La Fuga di Logan e un monologo di Bukowski».
L’ambientazione di Ventuno è steam-punk: i personaggi di López vivono in un “pozzo” senza fine che in passato qualcuno ha iniziato a scavare ma nessuno ricorda più neanche il perché. È un mondo di tunnel e cunicoli dove l’unica luce possibile è quella delle lanterne e il cielo e la superficie sono solo leggende. Il destino di tutti è scavare sempre più in profondità, e modificare i propri corpi con innesti meccanici per poter continuare a scavare, sempre di più e sempre meglio. La narrazione in prima persona del protagonista ci trasporta in un mondo meschino ed egoista, tutto racchiuso nella mente e nella psicologia del personaggio. Il narratore è Ventuno appunto, un ragazzino che non è più un bambino ma è ancora troppo giovane per diventare un vero e proprio ingranaggio della miniera e del sistema. Il vero cuore della narrazione è la sua mente, quel luogo dove vivono le pulsioni e gli egoismi di un adolescente, lo definiremmo così nella nostra realtà, che è disposto a tutto pur di sfuggire al proprio destino. López evolve rispetto a Challenger il suo stile narrativo per aderire al narratore che sceglie e al suo punto di vista, depurando la forma, scarnificandola, affilando la lingua come un’arma tagliente e al tempo stesso evocativa. Il linguaggio è duro, diretto, sporco, volgare, e non potrebbe essere altrimenti visto l’ambiente sordido, sia fisico che emotivo, in cui si muovono i personaggi: ragazzini che si prostituiscono per un po’ di droga o che vivono nella paura di finire ammazzati e stuprati in un tunnel secondario, uomini fatti a pezzi e ricostruiti per essere più produttivi, sacerdoti perversi che diffondono il culto di un dio assetato di viscere e sangue, spietati sicari al soldo dell’aristocrazia criminale, prefetti che con viltà impongono il rispetto di leggi disumane. Il mondo creato da López trasuda decadenza e putrefazione, violenza e malattia, una società opprimente e degradante. Una società dove anche sognare ha un prezzo, quello per procurarsi una dose di una delle varie droghe reperibili nel pozzo, e in cui è impossibile immaginare qualcosa di diverso e l’unica cosa che domina è il tornaconto personale. I personaggi di Ventuno sono tutti soli con la propria solitudine, proprio come quelli di Challenger erano soli con i propri fallimenti, ma se in Challenger restava la speranza dell’impossibile, o almeno dell’improbabile, in Ventuno sin dalle prime battute il narratore ci spiega che la speranza non è di casa nel “pozzo” e che, ci piaccia o no, questa è la sua storia e questa storia ci parlerà di drogati ed emarginati, di sesso, di violenza e di morte.
Sinossi
Ventuno vive nel pozzo, un abisso di gallerie e tunnel dove l’unica luce possibile è quella delle lanterne. Qualcuno gli ha raccontato che, tempo fa, gli uomini e le donne della superficie iniziarono a scavare e arrivarono talmente in profondità da oltrepassare l’inferno. Nessuno sa perché lo fecero. La cosa importante è che è così che è nato il pozzo e che questo è il lavoro di tutti: scavare senza sosta nuove cave e cunicoli, e scambiare un po’ alla volta parti del proprio corpo con innesti meccanici per poter scavare meglio e sempre di più. Per chi come Ventuno non è ancora adulto ma non è più bambino restano poche speranze. Il destino è segnato. La miniera lo aspetta. E se volesse una vita diversa? È davvero possibile nel pozzo immaginare qualcosa di diverso? E se ci fosse il modo per non finire a scavare, quale sarebbe il prezzo?
Guillem López, scrittore spagnolo classe 1975, si è fatto conoscere e apprezzare in Italia con Challenger uscito sempre per Eris edizioni nel 2016, suo primo romanzo a essere stato tradotto fuori dalla Spagna.
Guillem López è un autore molto prolifico e oramai con una lunga carriera alle spalle: i suoi romanzi, sempre a cavallo tra generi diversi, gli hanno valso molti prestigiosi premi in Spagna e in Europa. Il suo lavoro è un punto di riferimento fondamentale per chiunque parli di romanzi di genere, di fantastico e di fantascienza: è uno dei nuovi volti della letteratura spagnola. Ventuno è il suo secondo romanzo a essere pubblicato in Italia.
Sonny Partipilo (1986) è tra i fondatori della casa editrice Eris. Ha frequentato l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dello stesso autore ha illustrato il precedente romanzo Challenger.
176 pagine - 15x21 cm
Bianco e nero - Brossurato
16,00 €
ISBN 9788898644391
Traduzione dallo spagnolo a cura di Francesca Bianchi
Collana Atropo Narrativa
In distribuzione dal 2 aprile 2019
Ventuno:
https://www.erisedizioni.org/prodotto/ventuno-guillem-lopez/