In Bianco e Zero (Rd editore) è un libro di straordinarie foto sul grande Renato Zero che Raffaele Donnarumma ha pescato tra le innumerevoli scatole di Arpad Kertesz. Raffaele è stato folgorato dalla Zerofollia all’età di tredici ed è attualmente uno dei più grandi collezionisti di Renato Zero e questa sua passione per l’artista lo ha spinto a corteggiare il fotografo Arpad Kertesz, che ha confezionato diverse copertine degli album di Renato Zero.
«Questo libro contiene un estratto di ricordi, testimoni di una vita emozionante e ricca di arte. – racconta Raffaele Donnarumma - Arpad ed io abbiamo creduto fortemente che fosse doveroso condividere tutto ciò con coloro che apprezzano Renato Zero. Siamo certi che sfogliando questo libro sarà naturale farsi abbracciare da un brivido forte, una sensazione molto simile a quella che ci ha accompagnato in questo viaggio fantastico.»
Raffaele come hai convinto Arpard Kertesz?
«Ho cercato molte volte di convincere Arpad Kertesz a pubblicare un libro e ho sempre ricevuto cortesi ma decisi “no!” La mia insistenza nasceva di fronte ad un archivio fotografico dalla vastità veramente impressionante. Nelle innumerevoli diapositive si poteva trovare immortalata la quasi totalità del mondo dello spettacolo italiano e straniero. E fra i tanti artisti spiccava decisamente Renato Zero.»
Quando hai conosciuto Arpad?
«Ho conosciuto Arpad un po' di anni fa, iniziando a frequentare assiduamente lo studio di via Salaria. Spesso il sabato andavo a Roma e mi piaceva rifugiarmi nel suo mondo fotografico, e per un po' abbiamo sistemato insieme l'archivio degli scatti di Renato. In quell'occasione ho avuto modo di ammirare immagini veramente belle, oltre che assolutamente inedite. Un vero peccato non riportarle alla luce come meritavano.»
Alla fine lo hai convinto…
«Nell'inverno 2015, approfittando di una bella giornata di sole romana, mi trovavo a passare per via Salaria. Anche se lo studio non è più in attività da qualche anno, m'è venuta voglia di scattare un paio di foto a quel glorioso portone. La nostalgia era veramente forte. Una soglia che tante volte è stata varcata da Renato, per posare per le indimenticabili copertine dei suoi dischi. Approfitto, così, per fare un'improvvisata ad Arpad e fargliele vedere. Ovviamente la sua nostalgia è molto più forte della mia e qualcosa di incontenibile scatta dentro di lui. É proprio Arpad che questa volta mi propone di pubblicare un libro di immagini tutto dedicato a Renato.»
E com’è avvenuta la scelta tra gli innumerevoli scatti di Arpad?
«Sono stati scelti una serie di rulli che per ben oltre 40 anni erano rimasti chiusi in una scatola rossa, appoggiata su uno scaffale dello studio, e ora in un angolo isolato della sua casa. Ciò che custodiva gelosamente era un vero e proprio patrimonio fotografico. Pellicole esclusivamente in bianco e nero, scatti che vanno dal 1972 al 1993. Insieme ci mettiamo subito all'opera e l'entusiasmo ci travolge. La scelta non è affatto semplice e molte immagini vengono malvolentieri eliminate dalla selezione. Il progetto cambia spesso direzione, per riuscire a dare ad ogni singola immagine il suo giusto valore.»
Com’è e quando è iniziata la collaborazione tra Arpad e Renato?
«Fra Arpad e Renato c'è stata una collaborazione artistica trentennale, iniziata nei primi anni '70, quando entrambi cominciavano a muovere i primi passi nel mondo artistico. Arpad ha firmato le sue copertine più significative. La prima, No! Mamma, no!, del 1973, resta probabilmente fra quelle più riuscite e particolari. E da lì, un susseguirsi di successi. Quando Renato Zero incideva un nuovo disco, il pubblico attendeva le sue canzoni, ma era anche molto curioso di ammirarne la copertina.»
IN BIANCO E ZERO
di Arpad Kertesz e Raffaele Donnarumma
RD Editore
Pagg. 96 – Prezzo € 19,90