«Non voglio dimostrare la mia bravura ma dare coraggio alle donne». Intervista a Chantal Ciaffardini

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«Non voglio dimostrare la mia bravura ma dare coraggio alle donne». Intervista a Chantal Ciaffardini

La sua bellezza è un dato di fatto come la sua bravura, ma cosa abbiamo scoperto di Chantal Ciaffardini?

Che è la classica ragazza della porta, che ha coltivato il suo sogno di diventare makeup artist sin da piccolina e, grazie ai sacrifici e alla determinazione, è arrivata a livelli altissimi come pro ambassador di Nyx Professional Make Up nell'evento Coachella e come make up artist personale di Levante nel talent X Factor. Seguitissima sui social, il suo profilo Instagram vanta quasi 40mila follower, condivide i suoi segreti di makeup e tutorial facili da replicare e non si risparmia a nessuno dando sempre dei consigli e anche a noi ne ha svelato qualcuno...

Quando hai iniziato ad appassionarti di make up?

«La mia passione è iniziata da piccolissima: giocavo a truccarmi 'per finta' immaginando i colori da applicare sul viso, però si è concretata da grande, avevo ventitre anni, quando ho frequentato il mio primo corso di trucco».

Com’è iniziato il tuo percorso di studi, come hai scelto quale accademia frequentare?

«Scelta obbligata! Al tempo c'erano poche scuole su Roma e ho scelto quella più vicina al mio luogo di lavoro (lavoravo full time per mantenermi gli studi universitari) con l'orario più comodo per me: andavo al corso in pausa pranzo dal lavoro. Ho pochi ricordi di quel periodo perché lavoravo, studiavo all'università e frequentavo l'accademia, insomma un caos totale!».

Quali obiettivi ti eri prefissata all'inizio del tuo percorso?

«In tutta sincerità ho solamente seguito la mia passione, non ho mai pensato che sarebbe diventato il mio lavoro».

Quando hai capito che avevi talento e potevi fare del makeup il tuo lavoro?

«L'ho capito lavorando e raggiungendo i piccoli traguardi che mi ero prefissata, ma fino a pochi anni fa ero ancora scettica. Sono una sognatrice, eppure, per tanto tempo, ho pensato, sarebbe stato impossibile trasformare davvero la mia passione nel mio lavoro, quindi, Never give up!».

              

Sei anche insegnante, come ti approcci con le allieve e quale messaggio vuoi che portino a casa finita una lezione?

«Non ho esperienza d’insegnamento nelle scuole di trucco, ma ne ho molta nell'ambiente del lavoro. Questo lo dico con orgoglio, perché ritengo fondamentale condividere con gli allievi le tecniche 'reali' quelle che vanno oltre alle regole da manuale di trucco. E queste tecniche s’imparano e si possono condividere solo se si lavora al di fuori delle scuole e accademie di trucco. Voglio che le mie allieve acquisiscano, attraverso i miei corsi, la sicurezza di affrontare il mondo del lavoro, che è una cosa molto rara. Non a caso molte delle mie allieve hanno già un trascorso accademico. Il mio approccio è incentrato sulla pratica, tanta e sulla ricerca del proprio stile personale, per distinguersi e fare la differenza».

Grazie a questo lavoro hai fatto molte esperienze, viaggiato, conosciuta gente. Quali tra queste esperienze porti nel cuore e perché?

«Tra le esperienze più importanti il Coachella come Pro Ambassador di Nyx Professional Makeup, questo è stato per me un bel riconoscimento a livello professionale da parte di un Brand che ha saputo riconoscere in me determinate doti e X Factor come makeup artist personale di Levante, che tuttora seguo in molte delle sue attività. È stata per me un'occasione di visibilità, ma anche una scuola di vita per lo stress di quel periodo. Tengo nel cuore anche le esperienze negative, quelle più di tutte le altre, perché, soprattutto quelle, mi hanno resa ciò che sono oggi, ma non ve le racconto».

Negli ultimi tempi stanno spopolando i tutorial make up fatti anche, anzi soprattutto, da persone non competenti del settore, magari ingaggiate dalle aziende. Cosa ne pensi di questa situazione?

«Mi sento molto solidale nei confronti delle “non professioniste” che per lavoro fanno tutorial, perché fanno solo il loro lavoro, del resto il mondo dei social ha cambiato molte regole del gioco. Incredibile ma vero, ho subito anch’io la critica di colleghi, devo ammettere soprattutto la 'vecchia guardia', nei confronti dei miei tutorial sul mio canale YouTube, ma la mia risposta è semplice: quando mi trucco nei tutorial penso alle donne comuni, alle donne 'normali' che tutte le mattine si alzano e devono rendersi presentabili. Per loro ho un approccio più easy, più semplice. Non devo dimostrare a nessuno quanto sono brava a truccarmi, ma voglio dare coraggio e speranza anche alle donne che non sono così portate, poi nel mio lavoro come makeup artist professionista è tutta un'altra storia. Credo sia fondamentale oggi scindere le due cose. Personalmente non mi sono mai sentita offesa o messa in pericolo dalle influencer che si truccano per i brand, perché so che tra loro e me c'è una profonda differenza, anzi deve far riflettere sul fatto che, forse, nel quasi 2020 la gente è stanca dei 'grandi maestri' di makeup».

Sui social sei molto seguita, fai dei tutorial, dai consigli. Come sei riuscita a prenderti il tuo spazio e farti conoscere?

«Mi stupisco ancora della risonanza dei miei tutorial. Mi fa tanto piacere che qualcuno possa appassionarsi ai miei contenuti: per me è una soddisfazione personale, perché non faccio altro che mostrare me stessa e il mio approccio al makeup. Credo che il segreto sia essere se stessi e non cercare di imitare nessuno, perché non c'è niente di più noioso che scorrere la home di Instagram e trovare contenuti sempre molto simili, per non dire identici».

Quali sono le domande che ti fanno più spesso i tuoi followers?

«Mi chiedono spesso consigli di makeup e opinioni sui prodotti cosmetici. Si fidano di me e affermo senza vergogna che fanno bene! Perché consiglio solo i prodotti che davvero per me sono validi. Chi viene nel mio studio per corsi di trucco o per sedute di make-up, resta colpito dal fatto che io utilizzi davvero i prodotti che faccio vedere su Instagram, anche per questo motivo scelgo attentamente i brand con cui collaborare, ne va della mia attendibilità».

Andiamo sul tecnico e parliamo di base makeup, ciò che interessa più a tutte! Come scegliere il fondo perfetto sia a livello di nuance sia di texture?

«Mi dispiace deludervi, ma il fondotinta perfetto non esiste! Mi spiego meglio: per avere una bella base trucco bisogna partire da una pelle curata e ben idratata, altrimenti anche il fondotinta più tecnologico avrà sempre un risultato mediocre. Il fondotinta, a prescindere dalla texture, deve essere sottile ma coprente, quindi di qualità. Il colore lo provo sempre sull'osso della mandibolare e sulla fronte in mezzo alle sopracciglia, se sta bene in entrambi i posti, è ok».

Ci sveli solo per noi di The Cloves Magazine un tuo trucchetto segreto di makeup?

«Non applico mai il fondotinta direttamente sul naso e sulla fronte, sono i punti dove più si nota l'accumulo di texture. Meglio uniformare queste zone con pennello sporco o quasi scarico dal fondotinta. In questo modo la pelle sembrerà nuda ma perfetta e incredibilmente luminosa».

 

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