“Un vecchio hippie che sparge amore in giro per il mondo”. Daniele Russo in Don Juan in Soho al Bellini di Napoli

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“Un vecchio hippie che sparge amore in giro per il mondo”. Daniele Russo in Don Juan in Soho al Bellini di Napoli

 “Un vecchio hippie che sparge amore in giro per il mondo” è una delle affermazioni su sé stesso di DJ, il famigerato Don Juan edonista amorale in una società estasiata dalle sensazioni, tratto dalla commedia di Patrick Marber ispirata al Don Giovanni farsesco, tragico e anarchico di Molière (1665). Non è semplicemente una traduzione il "Don Juan in Soho", sebbene Marber si attenga quasi religiosamente alla storia, alla struttura e ai contorni dei personaggi dell'originale, la sua versione va oltre il semplice passaggio dal 1665 ai giorni nostri. Mentre Molière ha condannato il suo antieroe a un inferno letterale, il regista Gabriele Russo lo condanna a un inferno creato da lui stesso, l'inferno avido, pronto a ingoiare vivi mascalzoni. 
«Per me la cosa importante è il pubblico – racconta a The Cloves Magazine il regista Gabriele Russo. Spero che arrivi numeroso e perda le abitudini brutte per guadagnarne di nuove. Sullo spettacolo posso dire che è una sfida un po’ particolare. È un testo difficile e impelagarsi in una drammaturgia inglese è sempre molto difficile e noi l’abbiamo affrontata con coraggio. Spettacolo che avrà una domanda: ‘Se è giusto essere sé stessi fino in fondo e assumersene i rischi di questa scelta o meno’». 
L'azione si apre in uno dei tanti vicoletti abbandonati ed equivoci londinesi in cui giace morto DJ, già dalla prima scena capiamo quale sarà la sua fine avvolta dal ronzio delle mosche, a indicare un vicolo sporco e malfamato degna sepoltura di un dissoluto o semplicemente che DJ è considerato feccia umana, escremento sui cui le mosche ronzano intorno e, ancora, quell’insistente sbattere delle ali segna la fine del suo libertinaggio in questa oscura Soho, il quartiere a luci rosse di Londra, microcosmo di una cultura che censura ipocritamente, ma adora la celebrità e l'egoismo. 
Daniele Russo è la dissoluzione personificata del DJ, dall'aspetto sexy, languido e spavaldo con abiti firmati e di lusso cui fa emergere perfettamente l'ambiguità del personaggio: amorale, indifendibile, scandalosamente sessista, un bastardo assoluto, ma affascinante, la cui depravazione fa scendere l'ira di suo padre e dei suoi cognati e le preghiere di sua moglie Elvira, interpretata da un’incantevole e brava Noemi Apuzzo.
La sfortunata moglie Elvira è supplichevole, stregata dalla rabbia, con strani discorsi sul suo risveglio sessuale, ma alla fine si ritira nella pietà e nella preghiera. I suoi fratelli infelici prendono la sua causa, il malvagio Colm, interpretato da un eccellente Enrico Sortino e Aiace, straordinario attore Joele Anastasi, che alla fine saranno la rovina di DJ.

                                    
Fantastica, irriverente, divertente performance di Daniele Russo anche nei minimi dettagli, quando si sprofonda in una poltrona d'albergo, allunga il braccio e non riesce, indica che è troppo stanco per raggiungere la bevanda sul tavolino vicino a lui e Stan, il suo servitore sleale, deve prendere il bicchiere per lui, interpretato da un magistrale Alfonso Postiglione, complicata figura da interpretare tra un fumetto e Austin Powers, che registra le conquiste del suo padrone su un database.
Ed è proprio con il suo servitore sleale Stan la relazione più interessante, tentato da stipendi che non si concretizzano mai, a sua volta divertito e disgustato dal suo capriccioso padrone e non trova mai il coraggio di dimettersi. I suoi momenti occasionali di commento sono astuti e spiritosi: “lo farebbe con qualsiasi cosa, anche con un buco nell'ozono”.
Con un fragore di risate, DJ alza un discorso sulle sue imprese con "Sono il Kofi Annan della copulazione!" 
«Dopo Jennifer, racconta a The Cloves Magazine l’attore Daniele Russo, il Don Juan è una mia nuova sfida, bella perché completamente diversa ed è questo che mi piace di questo mestiere, fare cose diverse lontane da me. Sul mio personaggio DJ, posso dire che non aggiungo mai niente di personale: ‘non mi avrete mai, veramente me’, (dice scherzando). Non faccio questo lavoro per questo, lo faccio per fare altro. Vorrei aderire ad alcuni punti di vista di DJ, ma non sono io. Ed essere diretto da mio fratello Gabriele va bene, abbiamo trovato un nostro equilibrio. Però, da buon fratello, colpisce sempre duramente, mi chiede sempre di più, sono sempre l’ultimo e il primo ad essere redarguito, ma va bene così». 
Ciò che è snervante, tuttavia, è la capacità di Daniele Russo di farci entrare in empatia con un egoista impenitente guidato dall'ossessione sessuale.

Don Juan in Soho
di Patrick Marber ispirato al Don Giovanni di Molière
con (in o.a.) Federica Altamura, Joele Anastasi, Alfredo Angelici, Noemi Apuzzo, Claudio Benegas, Claudia D'Avanzo, Mauro Marino, Alfonso Postiglione, Daniele Russo, Arianna Sorrentino, Enrico Sortino
scene Roberto Crea
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvatore Palladino
progetto sonoro Alessio Foglia
regia Gabriele Russo
produzione Fondazione Teatro Di Napoli - Teatro Bellini