Renato Zero, Piazza del Plebiscito, due serate indimenticabili sotto le stelle. Recensione

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Renato Zero, Piazza del Plebiscito, due serate indimenticabili sotto le stelle. Recensione

Due date napoletane 21 e 22 giugno nella storica Piazza del Plebiscito, palcoscenico di uno dei concerti più memorabili dell'anno. Renato Zero, icona indiscussa della musica italiana, ha offerto una performance straordinaria di quasi quattro ore, suddivisa in due tempi. L'evento, carico di emozioni, ha visto il cantautore romano esibirsi in un repertorio che ha abbracciato tutta la sua carriera, lasciando il pubblico in un mix di nostalgia e meraviglia.
Siamo stati spettatori della serata di sabato 22 giugno iniziata con La favola mia, un brano che ha subito acceso l'entusiasmo del pubblico, alcuni avevano già il viso rigato da lacrime di gioia per la sua entrata sul palco. Senza bisogno di trucchi o artifici, come promesso nella successiva Niente trucco stasera, Zero ha dimostrato che la sua presenza scenica e la sua voce sono più che sufficienti per catturare l'attenzione.
Con Cercami, la piazza si è trasformata in un coro collettivo, una delle canzoni più amate non solo dai sorcini, perché trasmette un disperato messaggio di amore incondizionato e di sincerità, mentre la L'avventuriero ha portato un'energia vibrante, e parafrasando il significato del precedente brano, Zero si connette con il pubblico, suggerendo che anche loro hanno dato il meglio di sé stessi e sono ancora lì, nonostante le difficoltà. Sottolinea l'importanza di imparare, dimenticare e perdonare, mantenendo sempre una valigia pronta per nuove esperienze.
«Napoliii. Il tempo non è crudele, il tempo è saggio, ci mette alla prova costantemente, la durata è il premio finale. Più duri, più ami, più sei ricambiato, meno triste è la vita. Più forte sono gli amici, la vecchiaia sparisce. Vi ho scrutato con gli occhi, con il cuore, ma soprattutto con il pensiero. Tutte le volte che sentivo ‘eh, Maronna d’ ‘o Carmene, è Renato!’, era come un grido di battaglia, come a dire ‘a Renatì vieni a trovarci ogni tanto. E noi abbiamo avuto fortuna questa volta di essere qui (piazza Plebiscito) e ringrazio la Giunta comunale e il Sindaco che hanno dimostrato sensibilità e talento. Amare i napoletani non è difficilissimo, è un premio anche quello, voi siete i primi della lista di questo Paese ad offrire i vostri servizi. L’arte di arrangiarvi, l’avete inventata voi. Avete subito la pressione di un Nord Italia soddisfatto, appagato in tutto e per tutto, ma che non ha il vostro sole, il vostro Vesuvio, il vostro cuore».

                                            
Morire qui è il primo momento di euforia, tutti in piedi a ballare, poi arriva Magari con quella tremenda nota di malinconia nella musica, scritta dal grande Geoff Westley contrastata dalla spensieratezza degli amori estivi di Spiagge.  Prima che Renato Zero iniziasse a parlare, è partito il primo: ‘Oje vita, oje vita mia, oje core 'e chistu core. Si stato 'o primmo ammore, e 'o primmo e ll'ùrdemo sarraje pe' me! (‘O surdato ‘nnamurato)’, un coro emozionato e felice che dedica a Renato il proprio amore con questa canzone.
Con Seduto sulla luna, tratta dal volume tre di ZeroSettanta, scritta da Claudio Mattone, ha visto la partecipazione speciale di Peppe Barra, rendendo il momento ancora più magico, un intenso duetto emozionante con un’intensa interpretazione del brano, un viaggio interiore attraverso la solitudine, la riflessione sulla vita e l'importanza della musica come mezzo di espressione e guarigione.
Con Resisti e Amico, Zero ha rinforzato il messaggio di solidarietà e amicizia, temi ricorrenti nella sua discografia. Ha poi regalato ai fan L’eco, una riflessione profonda sulla vita, piena di gratitudine e accettazione per il passato, con un forte desiderio di crescita e di esperienze autentiche, invece, con Felici e perdenti, un successo del fortunato album L’imperfetto (1994), Zero celebra la resilienza dei "perdenti" e critica una società che spesso li ignora o li marginalizza.
Dopo un altro discorso, il secondo grandissimo ospite, Angela Luce, che ha incantato con Era de maggio, un pezzo intriso di tradizione napoletana, seguito da La pace sia con te, che Renato ha interpretato ultimamente davanti a papa Francesco. Il primo tempo si è concluso in grande stile con Figaro e una travolgente esibizione di 'O carruzzone interpretata da Sal Da Vinci, Peppe Barra e Angela Luce.                                              
                   

Il secondo tempo è iniziato con un invito alla riflessione con Svegliatevi poeti, una chiamata all'azione per gli artisti e i sognatori, seguita dalla romantica Dimmi chi dorme accanto a me e dalla critica sociale di Emergenza Noia
Un discorso a parte va fatto per il brano Nei giardini che nessuno sa e la straordinaria interpretazione che ha regalato al pubblico, un'esperienza emotiva di rara intensità. Sin dalle prime note, la sua voce, ricca di sfumature e profondità, cattura l'ascoltatore, il dolore, palpabile e viscerale, si manifesta in ogni parola e accanto al dolore, emerge la rabbia, quella contenuta e dignitosa che si percepisce nella potenza della sua voce e nella forza delle sue espressioni. Renato Zero non grida, ma ogni sua nota sembra un urlo silenzioso contro l'indifferenza e ciò conferma che non è solo un grande cantante, ma un interprete unico. 

Terzo ospite è il maestro Peppino Di Capri, che in duetto con Zero, canta Luna caprese, un omaggio agli oltre sessant’anni della sua carriera, ancora oggi in giro per il Mondo.
Voyeur e Il grande mare due canzoni dal respiro internazionale grazie sempre agli arrangiamenti del maestro Geoff Westley, attualissima è Voyeur, cui Renato denuncia la società moderna, descritta come un luogo dove tutti siamo sorveglianti e sorvegliati, creando un mondo di spie irriducibili. La curiosità senza limiti diventa un meccanismo di controllo e auto-controllo, dove l'intimità e la privacy sono continuamente minacciate e che invita a riflettere su come la tecnologia e i media abbiano amplificato il nostro desiderio di conoscere i dettagli della vita degli altri, spesso a scapito della nostra privacy e delle relazioni autentiche. Altro brano di grande bellezza è La ferita, che ha toccato corde profonde, preludio a un omaggio alla tradizione napoletana con Tu si 'na cosa grande, canzone che sembra far parte del suo repertorio, tant’è vicino alle sue corde, tra l’altro il video è stato girato proprio a Napoli, al Grand Hotel Parker's. Renato presenta la sua band, la grande orchestra diretta dal maestro Adriano Pennino e il coro Uacci-Uari, dieci ragazzi che hanno fatto ballare tutta piazza Plebiscito con il medley: Madame/Mi vendo/Triangolo/Baratto/Galeotto fu il canotto/Amore sì amore no.

                                          
Arriva un altro grande successo di Renato Più su parole che ci spingono a guardare oltre le apparenze, a cercare connessioni più profonde e a condividere le nostre emozioni con gli altri. La serata si è conclusa con Il cielo e I migliori anni della nostra vita, due brani che celebrano la grande carriera di Renato Zero. I titoli di coda scorrono sulla canzone Tutti gli zeri del mondo, cantata con Mina.
Autoritratto il tour continua in Sardegna, il 19 e 20 luglio al Forte Arena di Santa Margherita di Pula per poi riprendere da settembre a Milano. 

29 settembre 2024 - Milano @ Forum 
30 settembre 2024 - Milano @ Forum 
05 ottobre 2024 - Torino @ Inalpi Arena
06 ottobre 2024 - Torino @ Inalpi Arena 
09 ottobre 2024 - Livorno @ Modigliani Forum 
12 ottobre 2024 - Bologna @ Unipol Arena 
13 ottobre 2024 - Bologna @ Unipol Arena
16 ottobre 2024 - Mantova @ Pala Unical
17 ottobre 2024 - Mantova @ Pala Unical
26 ottobre 2024 - Pesaro @ Vitrifrigo Arena 
29 ottobre 2024 - Perugia @ Pala Barton - Sold Out
30 ottobre 2024 - Perugia @ Pala Barton
02 novembre 2024 - Eboli @ Palasele 
06 novembre 2024 - Messina @ Palarescifina - Sold Out
07 novembre 2024 - Messina @ Palarescifina - Sold Out
10 novembre 2024 - Roma @ Palazzo Dello Sport