«Ora o mai più una grande opportunità per riallacciare con il pubblico un filo allentato.» Intervista a Paolo Vallesi

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«Ora o mai più una grande opportunità per riallacciare con il pubblico un filo allentato.» Intervista a Paolo Vallesi

Il cantautore Paolo Vallesi sta trionfando grazie al pubblico nello show musicale in prima serata il sabato sera “Ora o mai più”. Dopo vari successi Le Persone inutili, La forza della vita nel 1999 produce interamente il suo album “Sabato 17:45” considerato dai fan uno dei migliori, ma che ha decretato il declino artistico di Vallesi. Ha continuato a lavorare nella musica come produttore di alcuni talent e proprio da pochi mesi è stato nominato direttore artistico della neonata etichetta discografica della Nazionale Italiana Cantanti, cui autori emergenti e non possono inviare le loro composizioni. Uscirà il suo nuovo album a settembre anticipato da due singoli e un intenso tour che comincerà il 18 maggio da Firenze, la sua città.

Parliamo dell’avventura di Ora o mai più. Come sta andando, come ti sembra questa esperienza?

«Sta andando benissimo, a dir poco, perché vincere tutte le volte con la votazione del pubblico, è qualcosa che dà soddisfazione. Quando si partecipa a un programma del genere, vuoi cercare di capire quanto di te è rimasto nelle persone e queste vittorie fanno capire che, forse, ero dimenticato dalla televisione e dalla discografia, ma non dal pubblico.»

Togliamo una curiosità agli haters del programma. Perché hai accettato questa sfida e se tu, per dignità artistica, tentennavi per decidere se partecipare o no…

«Ho accettato questa sfida perchè la trasmissione si presentava con un altro spirito, con sei puntate, invece di 4, il sabato sera, da gennaio fino a marzo, un periodo molto più utile per poter promuovere il singolo nuovo che uscirà il 2  marzo, nella data dell'ultima puntata. Avevo visto poi, nella prima edizione, che i cantanti partecipanti venivano trattati con dignità di artisti, a prescindere dai loro successi. Così, ho pensato che non era un problema partecipare, perché io ho fatto delle cose, sono state importanti, poi per un periodo sono sparito, ma non è da vergognarmi, né sulle cose belle che ho fatto, né del periodo che sono sparito, perché è stato qualcosa che ha riguardato soprattutto, me e la mia vita, quindi, non vedevo più un motivo per cui non fare una cosa del genere. Io canto ancora, faccio sempre questo lavoro, per cui ho pensato potesse essere solo una grande opportunità per provare a riallacciare un filo con il pubblico che, in qualche modo, si era, non voglio dire spezzato, ma allentato molto.»

                         

Un pensiero sul tuo coach, Ornella Vanoni, e cosa stai rubando da lei?

«Ornella Vanoni è la persona più rock che abbia mai conosciuto nella mia vita. È fantastica, meravigliosa. Quello che pensa dice, nel bene e nel male, non ha paura di niente. È una persona molto coraggiosa, dice quello che vuole. Dal punto di vista artistico, il suo timbro vocale è uno dei più belli della musica italiana di sempre e quando duetto con lei e canta con quella voce, mi sembra un sogno. È nata anche un po' un'amicizia tra me e lei, ci sentiamo due o tre volte al giorno al telefono e mi accenna le canzoni al telefono, è molto carina. Con un po' di ambizione la riesco a definire collega in questa situazione, mentre io non ho un centesimo di quello che è lei. Ha, poi, un repertorio artistico tra i più belli d'Italia, si ha la possibilità di pescare in un lago immenso quando si scelgono le canzoni da cantare insieme.»

Nuovo singolo e nuovo album. Puoi anticiparci qualcosa, collaborazioni o altro…

«Sono tornato perché, l'idea di Ora o mai più, non era solamente per recuperare il passato come persona e come musica, ma anche recuperare le persone con cui ho sempre lavorato, che per tanti motivi non ero più in contatto, come con Beppe Dati con il quale ho scritto, “La forza della vita”, “Le Persone inutili” e altri grandi successi.  È un team che questa volta so che andremo avanti tutti insieme, magari non si va da nessuna parte, ma se si va, si va tutti insieme. Questo è anche un po' il motivo di questo singolo, di cui parlerà il singolo nuovo, è una canzone molto bella, molto mia, non vedo l'ora di cantare anche se, in questo momento, la stiamo realizzando, stiamo lavorando molto perché i tempi sono un po' stretti.»

C’è pressione per questo ritorno, per questo album, qualche paura da parte tua…

«La paura che avevo prima di entrare a Ora o mai più che forse ero stato dimenticato, invece, tre vittorie su tre di pubblico, mi ha fatto capire che non sono stato dimenticato. Mi fa risentire un affetto enorme intorno a me, mi fa capire anche quando questo mi era mancato, non tanto per la mia vita di tutti i giorni, ma per la mia vita artistica, perché sentirsi affetto intorno, mi dà più coraggio e più intensità nelle cose che faccio. Stiamo lavorando ogni giorno in studio, sono pieno di cose da fare, perché dopo il singolo del 2 marzo, uscirà a maggio il secondo singolo e a settembre l'album tutto d’inediti, un album abbastanza rivoluzionario per i ricordi che hanno le persone di me. Comincio il tour il 18 maggio a Firenze, risuonerò nella mia città dopo tanto tempo e poi faremo alcune città italiane più importanti e dopo andremo in giro tutta l'estate e anche a fare una capatina nei paesi europei che ci hanno ospitato fino adesso. Sarà un 2019 intenso da questo punto di vista.»

Per chi vuole esplorare ora il tuo lavoro, quale dei tuoi album consiglieresti per un buon punto di partenza?

«La mia prima casa discografica, cioè la Sugar di Caterina Caselli, contemporaneamente alla trasmissione ha pubblicato una raccolta, dove ci sono tutte le canzoni più famose che ho fatto e non solo più famose, c'è anche qualche chicca non famosa cui sono molto affezionato. Quello è una bella base di partenza, perché è tutto il mio passato. Per chi si sente di fare un passo successivo, consiglio l'album che ha venduto meno, anzi, ha segnato il mio allontanamento dalle scene. È stato un album commercialmente disastroso, ma per me l'album più bello che ho fatto e s'intitola “Sabato 17:45”, un disco un po' pretenzioso, le canzoni durano 5 minuti, sembra aver messo su un disco dei Led Zeppelin, invece, è un disco di musica italiana, al quale sono affezionato e i fan quelli più cari lo ritengono il disco più bello che ho fatto. Partendo per gradi farei il best e Sabato 17:45, però se si aspetta il 2 marzo c'è la produzione nuova.»

                      

C’è qualche tua canzone che ha un significato speciale per te?

«Sono uno che scrive abbastanza poco, ma quando scrive lo fa sempre per un motivo. È  chiaro che è la canzone che cantai per mio figlio prima che nascesse, immaginandomi quello che sarebbe stato il suo futuro, s'intitola “Stringimi”. È una canzone che, ancora oggi, nonostante l'abbia scritta io, quando l’ascolto un po' mi commuovo.»

Con Le Persone inutili hai avuto un grande successo. Da quale ispirazione è nata?

«Da una considerazione fatta nella vita, vivevo a Firenze in quel periodo e frequentavo un gruppo di persone che facevano volontariato presso la Misericordia, un’istituzione importante a Firenze, credo esista dal 1163 e tutto questo gruppo di persone che facevano volontariato, ragazzi e ragazze, belli, simpatici, non è che non avessero altro da fare, toglievano delle ore al proprio divertimento per andare magari a fare assistenza sulle ambulanze per recuperare il sabato sera persone problematiche, incidenti e cose varie. È raccontato tutto un mondo di persone belle, un mondo bello che, in quel periodo, nessuno ne parlava. Ora ho visto una trasmissione molto bella su Propaganda fatta da Diego Bianchi, Gli ultimi, dove vanno a recuperare insieme a dei volontari gli homeless e tutto, ed io cercavo di parlare di quello, ed è ancora attuale.»

Prima di arrivare al successo con “Le Persone inutili”, avevi già scribacchiato qualche testo e che magari è ancora in fondo a qualche cassetto?

«No, la mia prima canzone è stata "Piramidi di luna" che faceva parte di quell’album, ma le mie due uniche esperienze di autore, prima che mi mettessi a fare il cantante, è stata una canzone per Marco Masini “Dentro di te, fuori dal mondo”, che io scrissi ma non cantavo ancora e una canzone che non so perché, cantò Loretta Goggi, Desideri, era la prima canzone che scrivevo e non so per quale giro sia arrivata a lei, gliela fecero sentire e le piacque. Tutto ciò che ho scritto, ho sempre cantato, non sono uno che ha diecimila canzoni nel cassetto, non ho questi postumi da fare (ride).»

Hai abbandonato la musica, ma non hai proseguito nemmeno come autore, come mai non ti piaceva come lavoro?

«Non come autore, ma ho fatto delle colonne sonore, in particolare un film con Giancarlo Giannini che si chiama “Un angelo all'inferno” ho scritto totalmente la colonna sonora, che mi prese molto tempo. Mi è piaciuto fare il produttore verso gruppi e giovani ragazzi che ho cercato di lanciare tramite dei talent, Amici, Sanremo giovani, in questa lunga e difficoltosa opera che è quella del produttore. Due mesi fa, invece, è nata l'etichetta musicale della Nazionale Italiana Cantanti e con mia grande gioia sono stato nominato direttore artistico di questa etichetta, colui che sceglie le produzioni da fare, infatti, uscirà a metà marzo un disco di un rapper romano molto bravo, faremo uscire diversi prodotti nel quale sono il produttore. A volte produttore esecutivo nel senso che prendo il prodotto con me e lo do alla distribuzione e a volte anche mettendoci le mani, dando la mia poca sapienza per migliorare o peggiorare una cosa.»

Stai anche selezionando dei nuovi talenti…

«Sul sito della Nazionale Cantanti https://www.nazionalecantanti.it/nic-united/, c'è una sezione dedicata che si chiama Nic Uunited e la musica scende in campo. Tutti gli autori di musica, anche sconosciuti, possono mandare i loro brani che entrano a far parte di un database e dove tutti noi, gli appartenenti all’orbita Nic, possono prendere delle canzoni, chiaramente salvaguardando il diritto d'autore e possono cantarle. Un settore dove i cantautori o i cantanti possono mandare anche il loro curriculum, spiegare quello che fanno e noi selezioniamo dei prodotti da produrre e da portare avanti per dargli visibilità.»

 

Ecco cos’è NIC United:

NIC United è un’iniziativa promossa dalla Nazionale Italiana Cantanti che, attraverso la propria etichetta e le proprie Edizioni Musicali, mette a disposizione di tutti gli Autori regolarmente iscritti alla SIAE di poter far conoscere le proprie composizioni a cantanti, cantautori e produttori musicali appartenenti all’orbita NIC. In questo modo gli Autori potranno proporre le proprie composizioni ai nostri appartenenti in cerca di brani inediti per future registrazioni.

Requisiti per partecipare

1. I brani dovranno essere inediti, ma regolarmente depositati presso la Società degli Autori ed Editori (SIAE).

2. Le composizioni dovranno contenere sia musica (formato .mp3) che testo (qualsiasi formato digitale riconosciuto).

3. Ogni autore potrà porre alla nostra attenzione al massimo 5 composizioni.

4. Nel testo devono essere indicati i nomi degli Autori e di chi canta.

Dopo una prima selezione d’ascolto, i brani saranno disponibili sul nostro database dove i nostri Artisti li potranno così consultare ed ascoltare.

Ogni Autore riceverà riscontro sulla ricezione dei brani ed eventuale pubblicazione sul database.