Per Jaqueline, cantautrice e musicista siciliana, la vita in una piccola città non è mai stata così piccola per muovere i primi passi, solo dopo la maturità decide di trasferirsi a Roma per avere maggiori possibilità nella musica. Dopo varie esperienze, nel 2018 il suo brano Andare Via fa parte della colonna sonora del film candidato ai David di Donatello e ai Nastri D’Argento “Un giorno all’improvviso” e l’anno seguente fa parte degli otto finalisti di Area Sanremo 2019 con il brano inedito Game Over (Ore25, distribuito da Artist First), che proprio agli inizi di questo marzo è online il video diretto da Daniele Comelli.
Game Over è un brano funky e graffiante, con l’uso di sintetizzatori che richiamano gli effetti sonori dei videogiochi 8-bit degli anni ’80.
Game Over è un discostarsi dalla realtà, a parte i giorni che stiamo vivendo, perché rifugiarsi dalla realtà, c’è qualcosa cui non ti appartiene?
«Ad oggi potrei dirti il contrario perché la tecnologia è diventata l’unica fonte di scambio. Siamo dovuti arrivare a questo per capire come gestire e usare al meglio questa tecnologia? Non mi rifugio in una realtà tecnologica perché non vivo bene la mia realtà, anzi, è il contrario, la tecnologia ha avuto un forte impatto su di me, provocando degli squilibri ai miei stati d’animo. Mi sento parte integrante di questa società e come artista cerco di trasformare le mie sensazioni, il mio vissuto e le mie emozioni in musica. “Game Over” è frutto di un pensiero, un qualcosa che mi ha attraversato e che ho semplicemente trasformato in musica. Credo che sia molto attuale perché stiamo attraversando uno snodo cruciale e dobbiamo agire secondo l’etica e il buon senso. La tecnologia può migliorarci la vita ma non può sostituirci.Temo, però, che le cose andranno diversamente e che come ho detto con “Game Over”, è la fine di un futuro ormai passato e un inizio che stiamo già vivendo».
Raccontaci com’è nato il video di Game Over…
«Il video di “Game Over” è nato in modo semplice, direi di getto. Volevo un video d’impatto, volevo dare l’idea di stare in uno spazio piccolo, concentrato su di me senza distrazioni, comunicare al meglio le espressioni del contenuto del brano. Il resto è nato in maniera spontanea…».
Il regista Daniele Comelli lo conoscevi già?
«Sì. Terminati gli studi accademici, ho conosciuto la produzione Ore25 e Daniele Comelli, che assieme a Davide Fraraccio (mio attuale manager) hanno dato lo start a questo mio percorso. Un percorso di ricerca e di studio».
Puoi “spoilerare” di quali temi tratterà il tuo nuovo album, quali storie racconterà?
«Abbiamo deciso che prima dell’arrivo dell’album, pubblicheremo i vari singoli, che poi saranno contenuti al suo interno. Il prossimo singolo parlerà di un’impulsiva presa di posizione, basata sulle scelte personali e di come questo mondo cambia da un momento all’altro. L’amore, la gelosia che a volte porta alla follia, la passione per la propria terra. Un altro bel tratto del mio percorso di vita».
Vieni da un piccolo paesino siciliano, com’è vivere l’arte nei paesi di provincia?
«Facile quando muovi i primi passi, poi inevitabilmente per andare avanti devi affrontare diverse opportunità. Dopo la maturità mi sono trasferita a Roma, proprio perché nel mio paesino non c’erano molte possibilità di crescere ulteriormente sotto il profilo artistico. La Sicilia è un’isola magnifica, la definirei “l’isola della spensieratezza”: ti regala sogni, emozioni, c’è tanta passione, calore…».
Quando hai iniziato a cantare per la prima volta? E cosa o chi ti ha spronato?
«Ho sempre cantato, sin da piccola, ma la prima volta che ho cantato su un palco è stata per una sfilata di moda ad Acate, nel mio paese. Una modella si sentì male e dietro le quinte c’era il panico, bisognava fare qualcosa. Presi il microfono e cantai “Come saprei” di Giorgia, è stata un’emozione bellissima. Avevo già le idee chiare sul mio futuro, su quello che volevo fare, ma quel momento mi ha regalato una sensazione unica, mi ha spinto a crederci di più, mi dava carica, mi sentivo libera. La persona che mi ha spronato di più è stato mio nonno. Ha sempre creduto in me e ancora tutt’ora quando ci sentiamo al telefono, mi dà una carica incredibile e lo amo da morire».
Che cosa ha fatto la tua famiglia per incoraggiarti?
«Tantissimo. La mia famiglia mi ha sempre sostenuto. Mi ha permesso di inseguire i miei sogni, di non mollare mai e di crederci sempre anche quando sembra tutto finito. Vengo da una famiglia molto umile, sono cresciuta in mezzo alla natura e i miei hanno cercato sempre di trasmettermi i loro valori, mi sento davvero fortunata e protetta».
Un incontro professionale che ti ha messo in difficoltà per l’emozione?
«Ce ne sono stati, ma in particolare ricordo quando ho incontrato il grande Lucio Dalla, dietro le quinte di un concerto ad Ancona. Ero molto piccola ed emozionata e, dopo aver cantato, mi disse che ero stata una leonessa ed avrei fatto strada…».
Quali cose vorresti fare e non hai avuto ancora l’opportunità di fare?
«Tantissime cose. Mi piacerebbe studiare recitazione in modo serio, pattinaggio sul ghiaccio, approfondire i miei studi sul ballo, fare un corso avanzato di inglese, viaggiare tanto, imparare a cucire, avere una famiglia tutta mia… per ora do priorità alle cose importanti».
Quale genere di musica non ami ascoltare?
«Credo il metal, ma forse nessuno, tutti hanno una frequenza nata da una bolla che funziona, dipende molto anche dalla predisposizione che uno ha, magari in un giorno che mi sento arrabbiata, ascolto a palla The Trooter degli Iron Maiden… mi piace ascoltare e conoscere tutti i volti della musica».
Che cosa ti piace fare nel tempo libero?
«Di tutto. Odio stare ferma e nel tempo libero faccio di tutto: dipingo, leggo, guardo film, scrivo, cucino, mi alleno…».
Qual è la tua canzone preferita?
«In assoluto? Potrei dirtene tantissime, “Can Help My Eyes Off Of You” di Damien Rice, “Anima” di Pino Daniele, “The Secret Marriage” di Sting, “You Make Me Feel” di Michael Jackson, “Love Of My Life” dei Queen…».
Qual è il tuo film preferito?
«Forrest Gump».
Qual è il tuo libro preferito?
«“Lettere ad un giovane poeta” di Rainer Maria Rilke».
Qual è la tua vacanza preferita?
«In un posto caldo con un mare cristallino, limonate e completo relax».