"Dragtivism": Un incontro di arte, politica e resistenza a Napoli

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"Dragtivism": Un incontro di arte, politica e resistenza a Napoli

Napoli, 23 marzo 2025 – Un sabato pomeriggio all'insegna della lotta e della resistenza culturale. Il Teatro Instabile Napoli diretto da Gianni Sallustro ha ospitato l'incontro Dragtivism, un evento che ha mescolato arte, attivismo e politica, mettendo in luce il ruolo fondamentale della drag culture come strumento di protesta contro il clima di odio e discriminazione che sta minando la libertà e i diritti della comunità LGBTQI+. Evento organizzato da Priscilla (Mariano Gallo) insieme a Gianmarco Capogna, Coordinatore del Comitato Scientifico di Possibile e Portavoce di Possibile LGBTI+, e Andrea Laerte Davide di Possibile Napoli, con ospiti alcune rappresentanze drag Bellatrix, Angeli Que, Last Queen e Raven Idoll.
Ogni intervento ha portato una riflessione profonda sulla necessità di unire arte e attivismo per contrastare le politiche conservatrici e creare spazi sicuri per tutte e tutti.
Priscilla, icona della drag culture e una delle promotrici di Dragtivism, ha raccontato con passione l'importanza di usare la drag come un atto politico. «Il drag per me non è più solo un costume o una performance, ma è un atto di resistenza, una risposta al pregiudizio e agli stereotipi», ha affermato. «Abbiamo deciso di portare questo progetto in giro per l'Italia, autofinanziato, perché vogliamo essere inattaccabili e dimostrare che la drag culture è prima di tutto una lotta per i diritti, per la libertà, per l'inclusione».
L'incontro di Napoli ha rappresentato una tappa fondamentale del Dragtivism Tour Italia, un'iniziativa che mira a sensibilizzare le piccole e medie città italiane, luoghi dove la comunità LGBTQI+ ha meno visibilità e meno supporto. Priscilla ha sottolineato l'importanza di fare rete con le realtà locali: «In ogni città in cui andiamo, invitiamo le associazioni e i collettivi locali a confrontarsi, perché solo unendo le forze possiamo veramente fare la differenza».
Andrea Laerte Davide, portavoce di Possibile Napoli, ha evidenziato come la destra stia cercando di erodere i diritti della comunità LGBTQI+ e delle altre minoranze. «L'attacco non è solo contro i nostri corpi, ma contro le nostre idee e le nostre libertà. La destra sa fare molto bene una cosa: fare rete. Noi dobbiamo fare altrettanto, unendoci e costruendo comunità», ha detto Andrea.


Il comitato Possibile Napoli ha abbracciato con entusiasmo il progetto Dragtivism, riconoscendo l'urgenza di un attivismo intersezionale che non si limiti a difendere i diritti di una sola parte della società. «Le lotte per i diritti civili non sono mai separate. Dobbiamo combattere per i diritti di tutte e tutti», ha sottolineato Andrea, facendo riferimento anche al coinvolgimento di Possibile nella battaglia contro il DDL Sicurezza e per il referendum sulla cittadinanza.
Priscilla ha poi posto l'accento sull'importanza dell'intersezionalità, un concetto che collega le lotte contro le discriminazioni di genere, etnia, classe e orientamento sessuale. «Se vogliamo costruire una società migliore, dobbiamo abbracciare tutte le lotte. Non basta lottare solo per noi stessi, ma per tutti», ha dichiarato. «La lotta contro il pregiudizio deve essere globale, e il drag può diventare uno strumento potente per abbattere le barriere tra le diverse lotte sociali».
Anche Gianmarco Capogna, Coordinatore del Comitato Scientifico di Possibile e Portavoce di Possibile LGBTQI+, ha enfatizzato l'importanza della comunità e del coraggio. «La parola d'ordine oggi è coraggio», ha detto Gianmarco, riprendendo un discorso di Alexandria Ocasio-Cortez, deputata democratica dell'area più di sinistra, radicale del Partito Democratico, che ha detto: Il coraggio è contagioso, e riferendosi sia alla resistenza storica di Napoli, una città che ha sempre lottato contro l'oppressione, sia alla necessità di affrontare il governo illiberale che sta tentando di minare i diritti civili. «Il coraggio di essere uniti, di lottare per i diritti di tutte e tutti, senza accettare compromessi».
Il dibattito si è poi concentrato sull'importanza di essere uniti contro la crescente ondata di intolleranza che sta attraversando l'Europa. Priscilla ha fatto un appello per unire le forze contro la propaganda della destra che cerca di fare leva sulla paura, sui pregiudizi e sulle fake news. «Dobbiamo resistere, e dobbiamo farlo insieme, senza dividerci. Perché quando siamo uniti, siamo inarrestabili», ha dichiarato.
Gianmarco ha chiuso il suo intervento con un richiamo alla forza della comunità, invitando tutti i presenti a portare a casa il messaggio di unità e di coraggio. «Il nostro orgoglio non è solo nostro. È un orgoglio condiviso con chi ogni giorno combatte per la libertà, per i diritti, per l'autodeterminazione dei corpi. È il nostro orgoglio, è il nostro Pride».
Tra le altre persone presenti, è intervenuta anche Daniela Lourdes Falanga dell’Antinoo ArciGay Napoli e segretaria nazionale con la delega alla Legalità, contrasto alle mafie e carceri.: «Noi portiamo la nostra narrazione, un vissuto di resistenza che appartiene a ciascuno di noi. È difficile alimentare un discorso propositivo anche all'interno della comunità LGBTQIA+, perché ahimè, è lì che emergono gli scontri politici e gli attacchi antidemocratici. E questo è un problema serio, l’antidemocrazia, che sembra mancare l'attenzione verso l'altro e impedisce di attivare la comunità. È un problema che non riguarda solo la politica, ma riguarda tutti noi, anche nel volontariato.» E ancora: «Ogni bambino ha diritto a formarsi in un ambiente che riconosca e rispetti la sua individualità. In ambito internazionale, il diritto di un bambino a essere libero è tutelato. Se un ragazzo o una ragazza vuole essere sé stesso, e si scontra contro l'indifferenza o l'ignoranza, è un fallimento della scuola e delle istituzioni. La scuola deve essere un luogo che protegge la libertà e l'autodeterminazione di ogni individuo».


A questo intervento si è legata anche Priscilla: «Se anche solo un ragazzo o una ragazza non riesce a vivere liberamente la propria formazione, questo è un problema grave. Se un ragazzo arriva al punto di togliersi la vita, è perché non ha avuto il supporto necessario per vivere la sua esperienza scolastica in modo autentico. Questo è un fallimento delle istituzioni, delle scuole, e di noi come società».
In un momento storico così delicato, dove le voci di molti vengono violentemente zittite, dove c'è sempre meno spazio per il dialogo, il Dragtivism e l'azione di tutti i suoi componenti si configurano non solo come un'occasione imperdibile ed unica, ma sacra.
Il dibattito si restringe, il confronto si affievolisce. Sempre più spesso siamo testimoni della prepotenza di una sola voce che si eleva sulle altre, imponendosi dall'alto come unica verità assoluta, mentre il pensiero critico fatica a trovare spazio per respirare.
Si potrebbe definire il Dragtivism come un moderno simposio queer, pratica liberatoria e arricchente che per antonomasia è legata alla democrazia: un momento prezioso tanto quanto una rara perla, mentre assistiamo a continui e impetuosi attacchi proprio al sistema democratico.