“Stasera tutto è possibile”: follia e umorismo con Amadeus - Intervista

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“Stasera tutto è possibile”: follia e umorismo con Amadeus - Intervista

Torna Stasera tutto è possibile, la quarta edizione del feel good show andrà in onda da martedì 25 settembre alle ore21,20 su Rai2.
Un format che ha lo scopo d’intrattenere e divertire, senza competizioni, squadre o punteggi, ed è questa una delle ragioni principali del suo successo, dato anche e soprattutto dall’improvvisazione degli attori, comici e personaggi dello spettacolo ospiti del programma, con l’ormai collaudata conduzione di Amadeus
Non mancheranno i giochi classici, come l’ormai iconico “La stanza inclinata”, in cui gli ospiti del programma devono sfidare la forza di gravità e cercare di restare in equilibrio in una stanza con il pavimento inclinato di 22,5 gradi, improvvisando contemporaneamente una gag seguendo le istruzioni del conduttore. E ci saranno anche i nuovi giochi, tra cui “Step market”, una vera e propria televendita al buio in cui i protagonisti del programma dovranno vendere qualcosa senza neanche sapere cosa sia, e “Step Burger”, in cui gli ospiti del programma saranno gli “ingredienti” di un gigantesco hamburger. Il divertimento in studio sarà assicurato e lo spirito festoso coinvolgerà anche il pubblico a casa… per una sera, tutto è possibile!
Quali sono le novità di questo programma, Stasera tutto è possibile?
«Ogni puntata ha un leitmotiv, la prima sarà l'estate che è finita e si chiude con un clima di vacanza, dato dalla musica, dall'atmosfera, dall'abbigliamento e tutti gli ospiti nella prima puntata, ad esempio, in un gioco avranno delle pinne da sub e, come il Musichiere, partendo la musica, dovranno attraversare la sala e premere un pulsante, ovviamente è impossibile correre con le pinne, cadranno, avranno delle difficoltà. Tutti i giochi sono un pretesto per far ridere. C'è una pedana, per esempio, quella che è usata per i muscoli, dove si coricano e si va a una certa velocità ed è impossibile parlare perché tu traballi tantissimo e dovranno indovinare delle cose, anche quello serve per far sorridere. Torneranno i giochi classici, come la stanza inclinata che è la parte dominante e ci saranno sempre due stanze inclinate a puntata. Quest'anno saranno ancora più divertenti, perché con gli autori ci divertiamo a scriverle per far sì che i protagonisti della stanza inclinata possono veramente dare il meglio dell'improvvisazione ed è questa la vera genialata del programma.»

        
Ti vedremo mai sulla stanza inclinata?
«Io sono un pauroso terribile. Devi sapere che non provo nessun gioco, neanche il tappeto che traballa. Non provo niente, non sono mai salito sulla stanza inclinata, solo sui gradini. Sono l'opposto del temerario, non faccio niente, quando vado nei parchi avventura, non faccio neanche i giochi dei bambini. Infatti, il primo anno quando sono entrato in studio, dove tutti gli autori giustamente si divertivano a provare tutto, io mi divertivo a vedere le loro reazioni, perché poi dici, tanto io non le dovrò mai fare, invece, voglio vedere qual è la vostra reazione. Come nei quiz, io sono pessimo a giocare, però mi piace condurre.»
Come sarà il clima di questa quarta edizione?
«Il clima è sempre quello tra amici e la novità è fatta dai giochi che, di anno in anno, si aggiungono sempre tre o quattro giochi nuovi, divertenti, facili, da villaggio vacanze e sono un pretesto per far divertire. Non sono giochi per decretare per forza un vincitore, è semplicemente un pretesto per creare divertimento in studio che poi viene trasmesso a casa.»
Tanti ospiti, ma è l'improvvisazione la vera protagonista di questo show…
«Sono ospiti che hanno la capacità di improvvisare. Questo programma nasce in Francia con un gruppo di amici del conduttore, attori di teatro comici ed è fondamentale questo. Io sono stato in Francia e il presentatore Arthur (Jacques Essebag) che è anche l’ideatore, mi ha detto: “Ricordati, non serve il grande nome, la star che viene a giocare, se poi non ha nel suo DNA la capacità di poter improvvisare e divertirsi. Serve un comico, un attore che abbia questa capacità, perché questo programma nasce e ha ragione di esistere se hanno questa dote, quella di improvvisare.” Infatti, in due ore e mezza di programma non c'è niente di scritto ed è l'improvvisazione che chiedo a questi comici e a questi amici, dei sette ospiti, saranno sempre sette a puntata, cinque uomini e due donne, e tra gli uomini quasi tutti e cinque, sono comici o attori brillanti.»

                 
Una trasmissione sull’improvvisazione in una città che ha fatto dell'improvvisazione una bandiera nel bene e nel male…
«Nel bene, innanzitutto, sapere improvvisare ti salva sempre, su un palco e nella vita. Saper improvvisare è una dote, poi se all'improvvisazione metti il mestiere. È come nel teatro, se tu hai la capacità di improvvisare, ma hai tanta esperienza, tanta gavetta e sei anche un bravo attore, unendo le due cose sei fortissimo.
Devo ringraziare i comici, proprio per l'improvvisazione napoletana, come Paolantoni o Casagrande, tanto per parlare di due bravissimi attori napoletani, che ho con me già da diversi anni. I comici diventano quasi i miei alleati, perché io ho bisogno di loro, questo programma non lo fa solo il conduttore, lo fa il conduttore con i comici. Ecco perché è un gruppo di amici, perché io conosco benissimo Paolantoni, Casagrande, conosco benissimo Sergio Friscia, Raul Cremona o il mago Forest, sono amici che conosco da tantissimi anni. È un rapporto che, ti guardi negli occhi, e sai già e loro sanno che sono lì per dare il massimo e se loro danno il massimo, tutti noi abbiamo un vantaggio, quindi, è un programma fatto da tutti noi e non solo da me, però è certo che se hai degli amici che conosci e ti conosce, vai meglio.»
Come sono stati gli ascolti in tutti questi anni e con quale timore aspettavate i risultati?
«Avevamo paura quattro anni fa, perché è un programma talmente strano e non sapevamo come il pubblico avesse accettato. C'è sempre l'adrenalina di quando inizi, io non do mai per scontato che, siccome è andato bene per tre anni, vada bene il quarto, vale anche per I Soliti Ignoti, c'è sempre, ed è giusto così, un po' di timore. Non devi mai cullarti pensando che il pubblico mi vuole bene e che, anche quest'anno, possa avere voglia di rivedere Stasera tutto è possibile. La cosa bella è che, in questo ringrazio la rete, noi non abbiamo mai sentito, parlo per me come conduttore e per la squadra di autori, il peso o il problema degli ascolti, non c'è mai stato trasmesso. Il programma, comunque, ha sempre superato la media di rete, sopra le attese e, quindi, noi siamo fiduciosi. Ripeto, il problema sullo share non l'abbiamo mai avuto, perché fortunatamente è andato bene, ma non abbiamo mai avvertito l'effetto: vediamo come va domani mattina.»

                  
Hai detto che sei andato in Francia a conoscere l’ideatore del format…
«Sì. Quest'anno sono andato in Francia e ho trascorso una giornata con Arthur da cui  ho imparato tante cose. Mi piace vedere all'estero i programmi che conduco. Amo i format e mi piace vederli in giro per il mondo. Endemol Shine ha un serbatoio di format vastissimo e bellissimo, per esempio, anche I Soliti Ignoti è di Endemol Shine, che fa parte di un format originale americano, il bello è poi adattare questi format. Non si prendono dei format e si fanno i copia incolla, sono adattati in base alla rete, agli orari e al pubblico italiano. Questo è un processo che a me piace molto, con un gruppo di autori bravissimi ed è una scommessa. Stasera tutto è possibile è un programma che è andato bene e non è sempre uguale a se stesso, se prendi una puntata a caso del primo anno o del secondo, del terzo o del quarto ti accorgi che il programma ha un’evoluzione.»
Oltre a Rai1 anche una prima serata su Rai2?
«Sono contento di lavorare a Rai2. Quando sono arrivato in Rai tanti anni fa, la prima cosa che ho fatto è stata su Rai2, Festa di Classe. Mi piace essere presente su Rai2 perché imparo da essa ed io ho molta voglia, nonostante i miei 56 anni appena compiuti, di imparare e per imparare devi avere a che fare con pubblici diversi. Ho sempre detto che amo fare di più il game, il quiz, perché mi appartiene, vado a cercarmi format dove c'è sempre la componente game o quiz. Invece, Rai2 mi permette di avere e provare un linguaggio diverso rispetto a Rai1 e questo mi dà l'occasione di fare una cosa stilisticamente diversa. Il conduttore deve essere un po' come un attore, non amo condurre un programma sempre nella stessa maniera, una volta un giornalista mi ha detto:”Tu non sarai mai il Ridge della situazione!”, non solo perché non posso essere bello come Ridge, ma perché non potrei mai fare un tipo di ruolo sempre uguale per vent'anni con la stessa espressione, preferisco essere il Jack Nicholson che ha mille facce e mille trasformazioni. Per me il ruolo di conduttore è un ruolo di conduttore attore, cioè conduco Stasera tutto è possibile in una maniera e I Soliti Ignoti in un'altra oppure Ora o mai più in un'altra maniera ancora. La cosa che accomuna tutto è l'intrattenimento che io faccio, il mio obiettivo è divertire il pubblico a casa. La gente deve sapere che, se guarda Amadeus, qualcosa di divertimento c'è sempre ed è quello che io faccio, quello di coinvolgere dai bambini, ai genitori, ai nonni e Stasera tutto è possibile mi permette di fare questo.» 
Tornerà Ora o mai più?
«Credo che tornerà ma non so dirti sinceramente quando, poiché ha funzionato la Rai ha      deciso di fare una seconda edizione, credo l’anno prossimo, nella stagione del 2019.»