Fiori neri… a questa TV italiana.

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Fiori neri… a questa TV italiana.


Fiori neri a questa TV di oggi che non ha più idee, che ricicla programmi di antica memoria e successo (oggi è La corrida , domani sarà Portobello), che passivamente riporta sul piccolo schermo i desideri, le frustrazioni, l’idiozia di una società che non pare più interessata alla cultura ma che cerca solo l’effimero. Forse c’eravamo tutti addormentati dinanzi ad essa e a un certo punto abbiamo sentito il bisogno di scuoterci, di essere abbagliati di fronte a bellezze di plastica o sfogare un po’ di rabbia accumulata durante il giorno e, allora, abbiamo indirizzato noi questa TV, impoverendola, schiavizzandola, facendo in modo che non fosse più “di servizio” ma al nostro servizio. E che risultati: urla, schiamazzi, risse, parolacce, doppi sensi, flirt di circostanza, culi, tette esibiti in prima serata e chi più ne ha più ne metta… vero è che esistono canali monotematici dove puoi apprendere di Scienza, di Arte ma la TV è, per me, condivisione anche: all’inizio ci si riuniva nelle case e si commentava assieme; ora la guardi da solo e ne parli subito sui Social, divertendoti ad insultare questo o quel programma o personaggio celebre, la tendenza è la cattiveria gratuita: “Ehi, sei pure tu un hater? Dai, divertiamoci…” Questa TV è diventata una pattumiera di brutte intenzioni, qualche emittente prova a correggere il tiro ma se la massa vuole giocare allora bisogna giocare! Io, maturo signore di un’altra generazione, chiedo attenzione a ciò che si propone, la tv la guardano anche i bambini che, quasi sempre, sono abbandonati proprio lì dai genitori affaccendati altrove e cosa debbono sorbirsi, cosa recepiscono, come crescono? E purtroppo gli ascolti dimostrano che un’inversione di tendenza non è proprio nelle intenzioni di nessuno: la gente vuole il Grande Fratello, Uomini e donne, Forum ecc., che potrebbero essere programmi migliori se strutturati in modo meno audace, meno aggressivo. Ma io che faccio lo spocchioso, mi direte, li guardo? Qualcuno, qualcosa, poi o mi addormento o la spengo e mi leggo qualcosa, perché mi sono reso conto che un buon libro apre la mente, fa riflettere e fa veramente compagnia e concilia sonni sereni. Questo è ciò che manca, secondo me, la voglia di essere sereni.