«Lancio un appello ad Alessia Marcuzzi: Sono pronto per l'Isola, il salvagente ce l'ho già!"». Intervista a Filip Simaz

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«Lancio un appello ad Alessia Marcuzzi: Sono pronto per l'Isola, il salvagente ce l'ho già!"». Intervista a Filip Simaz

Lui è Filip Simaz, lo abbiamo conosciuto nella trasmissione "Ciao Darwin" e da quel momento la sua popolarità è salita alle stelle, grazie alla sua simpatia, solarità e spontaneità, tanto da vantare più di 95 mila followers sul suo profilo Instagram.

Inizia il suo percorso artistico nel campo della danza a 11 anni fino ad approdare a perfezionare gli studi a New York. Dopo anni di preparazione arriva a insegnare ed essere protagonista di numerosi video clip musicali collaborando con artisti del calibro di Caparezza, Giusy Ferreri, Annalisa, Baby K, Mina e Celentano e coreografo per Jo Squillo, Ivana Spagna e Daniel Adomako.

Sta uscendo il suo primo singolo che ci assicura ci farà ballare tutta l'estate e la sua collezione di collane sta andando a ruba.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e ci siamo davvero divertiti, ma tra risate, battute e consigli di make up, abbiamo potuto anche scoprire il suo lato umano, un ragazzo giovane con tanta umiltà e voglia di fare...

Ti abbiamo conosciuto a Ciao Darwin, però hai un trascorso artistico legato alla tua carriera da ballerino...

«Sì! Ho iniziato a studiare danza a 11 anni, poi sono andato subito a New York dove ho imparato meglio tutti gli stili e ho iniziato a vincere vari contest fino ad arrivare all'insegnamento».

                

Hai studiato e lavorato molto all'estero, che differenza c'è tra concezione di danza tra l'Italia e l'estero?

«In Italia se hai studiato uno stile, fai solo quello, mentre a New York ho scoperto che l'importante è dare. Piu cose sai fare, più sei aperto meglio è, nessuno ti giudica».

Da noi c'è anche un po' il pregiudizio sull'essere perfetto anche fisicamente per un ballerino?

«Noi etichettiamo molto, siamo molto critici, invece, New York è: vuoi spaccare? Ok, fammi vedere cosa sai fare! Non interessa se sei alto, basso, magro. In Italia dicono... mhhh... aspetta... fammi vedere come sei vestito, che look hai, dovresti fare questo, piuttosto che quello... e tutto un po' così!».

Tu insegni anche, come sei arrivato all'insegnamento e cosa ti piace di questo aspetto della danza?

«Sono un po' strano come ragazzo! A me non piace solo vedere un parte, va bene essere un ballerino, ma non bisogna solo chiedere, bisogna anche dare e con l'insegnamento ho visto che funzionavo. Devi essere predisposto all'insegnamento, bisogna avere molto più testa, perché a volte è meglio dire un no vero che un sì falso. I ragazzi, soprattutto oggi, non vanno illusi e alla gente non piace e non vuole essere presa in giro. Insegnare è un dono come tutte le cose».

Oltre alla danza hai un'altra passione il canto, infatti, c'è un progetto musicale...

«Si! Mi sono svegliato un giorno che dovevo dare una svolta alla mia partecipazione a Ciao Darwin, un sound giovanile, estivo e così ho scritto un pezzo per ricordare la mia esperienza, perché da quel giorno la mia vita è proprio cambiata, parlo di quando durante la prova della macchina del tempo gonfio i palloncini e poi a me la musica piace, piace ballare».

Il pubblico ti ha adorato appena ti ha visto, come te lo spieghi tutto questo successo?

«Credo che la gente non puoi prenderla in giro o entri nel cuore della gente o sei una cosa passeggera. Io sono stato vero, non ho finto, non ho fatto l'attore, sono semplicemente stato me stesso, ho voluto far divertire».

Parteciperesti mai ad un reality?

«Mi piacerebbe però dipende, tipo un Grande Fratello, sarebbe carino, però vorrei anche fare qualcosa più di concreto, tipo l'Isola dei Famosi, Pechino Express in cui vedi la simpatia, la voglia di fare. Io sono già pronto, anzi lancio un appello:"Alessia Marcuzzi io sono pronto, il salvagente ce l'ho già!"».

Cosa ti mancherebbe se ti dovessero scegliere per l'Isola?

«Purtroppo niente, le cose che ho le porto nel cuore, ad esempio, anche i miei genitori so che mi amano ed io li amo. É come andare a fare una vacanza, l'importante le persone è averle nel cuore e avere la certezza di volere ed essere voluti bene. Se nella vita hai delle certezze non ti può mancare, puoi avere nostalgia e basta».

C'è anche un altro capitolo della tua vita, hai creato una linea di collane con le tue frasi cult come adoro, bella, amo basta...

«La mia linea sta andando molto bene, l'ho fatta perché tanta gente per strada diceva le mie frasi e ho detto, perché non cerchiamo di fare qualcosa? Queste collane sono disponibili sia in argento sia in oro, acquistabili dal mio sito e tra poco faremo anche degli sconti, arrivano a casa confezionate con il mio nome e cognome, poi c'è un cartoncino con un numero fino a 99, perché sono pezzi limitati e colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che le hanno acquistate».