“La Ragazza Invisibile” intrigo e mistero nel romanzo dello scrittore spagnolo Blue Jeans. Intervista

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“La Ragazza Invisibile” intrigo e mistero nel romanzo dello scrittore spagnolo Blue Jeans. Intervista

È uscito il 26 gennaio, La ragazza invisibile (DeA Planeta) il primo libro di una trilogia di Blue Jeans pseudonimo usato da Francisco de Paula Fernández González per firmare i suoi libri.
La penna di Blue Jeans torna a presentarsi con il suo solito stile: semplice e diretto come anche in questo romanzo giovanile in cui la leggerezza e la creazione dei suoi personaggi continuano a prevalere. La ragazza invisibile ci immerge in un thriller giovanile, in cui i suoi protagonisti ci guideranno attraverso le pagine alla ricerca d’indizi per risolvere un caso che continua sempre più a complicarsi. Il mistero e l'intrigo saranno presenti in tutto il libro e verrà il momento in cui dubiteremo di tutti.
Questo thriller racconta la storia di Julia Plaza, compagna di classe della ragazza invisibile, Aurora Rios, che ritrovano morta negli spogliatoi del suo istituto, Rubén Darío. Ha un colpo alla testa e hanno lasciato una bussola vicino al suo corpo. Chi è responsabile di questo terribile evento?
Julia Plaza decide di scoprire chi è la persona che l’ha uccisa, ma lungo la strada, Julia scoprirà che tutti quelli che la circondano hanno grandi segreti e che non può fidarsi assolutamente di nessuno.
La sua grande intelligenza e la sua memoria prodigiosa l’aiutano a costruire il cubo di Rubik in cinquanta secondi o a essere invincibile giocando a scacchi. Ma può aiutare i suoi genitori a risolvere questo enigma? Sua madre, Aitana, è il medico legale e suo padre, Miguel Ángel, il sergente della Polizia giudiziaria della Guardia Civil incaricato delle indagini. Julia, insieme al suo inseparabile amico Emilio, un ragazzo molto particolare con uno sguardo inquietante, cercherà di fare tutto ciò che è in suo potere purché l'omicidio di Aurora Ríos non rimanga impunito.
Blue Jeans è nato a Siviglia il 7 novembre, sebbene abbia vissuto la sua infanzia e adolescenza a Carmona. Attualmente risiede a Madrid, dove si è laureato in Giornalismo (Università europea).

                           
È complicato dare una caratterizzazione a pochi personaggi ma qui siamo davanti a tanti personaggi. Come sei riuscito a metterli insieme e se puoi farci un esempio su com’è avvenuta la creazione di qualche personaggio…
«Sono abbastanza abituato a scrivere romanzi corali, dove i personaggi sono molteplici. L'unica cosa che c'è da fare è organizzarsi bene e avere ben chiaro in testa com'è ogni personaggio. E, in un secondo momento, c'è da pensare che ogni libro che scrivo, secondo il tipo, dove cambio scene e personaggi fa si che il lettore non si confonda. Adesso parlo di Julia, poi di Emilio, poi magari parlo di Ivan, diciamo che tutto è molto ben definito e, quindi, anche se ci sono tanti personaggi, la voce narrante ce l'hanno al massimo 3 o 4 personaggi. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, per esempio, nel caso di Julia o Emilio, ho già un'idea di partenza di come dovrà essere, come si comporterà, di quale aspetto fisico avrà, in ogni caso, ogni personaggio si sviluppa nel corso della storia, anche se ci può sembrare strano, a volte sembrano crearsi da soli, è un processo davvero curioso.»
Quali dei personaggi è più vicino al suo modo di essere?
«Forse la stessa Julia, anche se in alcuni istanti mi sono sentito di più vicino a Emilio, però Giulia condivide con me alcuni gusti, come la passione per Agatha Christie o per il gioco degli scacchi, anche se credo che, in realtà, nessun personaggio sia davvero simile a me. A volte, hanno determinate caratteristiche, porzioni del loro carattere che mi assomigliamo, ma ognuno di loro è se stesso, nessuno di loro è Blue Jeans.»
Aitana la madre di Julia le ordina una pizza con l’ananas, ma lo sa che qui in Italia è un sacrilegio? Soprattutto al Sud Italia presentarsi con un pizza con l’ananas?
«Devo confessare a questo punto che a me la pizza con l'ananas piace, perché la pizza hawaiana ha il prosciutto cotto e l'ananas e, ahimè, devo confessare di commettere sacrilegio. Sì, che è vero che sui social network in Spagna c'è un nuovo partito, quello di chi ama la pizza con l'ananas e il contro partito, tutti gli altri che odiano la pizza con l'ananas, così come c'è una suddivisione tra chi ama la tortillas spagnola, cioè la frittata con le patate, se deve avere la cipolla o non la deve avere. Sono, forse, i due dibattiti più accesi sull'alimentazione che ci sono in Spagna. C'è un account Twitter che si chiama proprio,  Pizza con piña, ovvero pizza all'ananas e quando qualcuno comincia a criticare la pizza all'ananas quest’account Twitter interviene per insultarlo. Oltretutto, l’ananas sulla pizza è sciroppata, quindi ancora peggio.»

                             
Nella sua semplicità il romanzo mette in risalto molti problemi attuali l'uso dei social, il bullismo, il peso delle parole dette, il nostro ruolo nella vita di chi ci circonda e altro. Credi che possa aiutare molti adolescenti a riflettere e a migliorarsi?
«Non ho la certezza su come rispondere, non sto scrivendo un trattato, non so se potrò davvero aiutare i giovani a migliorarsi. Ho scritto un romanzo, come può fare chiunque, e penso di aver trattato degli argomenti che possono essere d’interesse ai giovani, ai ragazzi. In qualche modo, credo che questi ragazzi  si sentono positivamente nello scoprire qualcosa che è successo a loro, che sentono dentro di loro e lo ritrovano nei personaggi che io descrivo, poi me lo vengono a dire, mi raccontano quando è così. Forse più che risolvere davvero i loro problemi, quello che faccio è aiutare a sfogarsi, quando si mettono in contatto con me in modo diretto e spiego loro che li posso aiutare per una settimana, per quindici giorni, il tempo che impiegano a leggere il libro, finché sentiranno questa sensazione di appoggio e di sostegno, ma quello che devono fare è chiedere aiuto all'interno dell'ambiente in cui vivono.»
C’è un messaggio recondito che vuoi che passi attraverso questo romanzo? 
«Penso che, concretamente, nel caso di questo romanzo la trama più importante sia l’indagine della polizia ed è l'elemento sul quale mi sono concentrato in primis, ma si parla anche dell’invisibilità, che è un argomento che va trattato, sviscerato perché sono tanti i giovani che si sentono invisibili e che non ricevono le attenzioni, invece, che dovremmo dare loro e, poi, c'è l'argomento della Stampa, il modo in cui la stampa tratta i fatti di cronaca, lì non voglio lanciare un messaggio, ma voglio far presente la questione, la problematica e metterla sul tavolo del dibattito.»
La ragazza invisibile fa parte di una trilogia sono già pronti gli altri libri e se puoi accennarci cosa succederà o su quale sarà l’argomento?
«Sì, effettivamente, è una trilogia che parte con “La ragazza invisibile”, la seconda parte s’intitola “El puzzle de cristal”, che in Spagna uscirà il 26 marzo e in questo nuovo romanzo il lettore troverà le risposte che sono rimaste senza una reale risposta nel primo libro. Troveremo anche delle nuove trame e il libro ancora successivo, il terzo, con molta probabilità sarà l'ultimo, poiché l'idea è che si tratti di una trilogia e ho appena iniziato a scriverlo. Non posso anticipare davvero nulla, in termini di date, trama, titoli, niente ma sono davvero entusiasta di potermi dedicare alla stesura, alla scrittura di questo nuovo romanzo.»
La storia principale del romanzo, La ragazza invisibile, è chiusa nell'epilogo, ma succede qualcosa che lascia stupiti… non spiego cosa, per non spoilerare, si chiarirà nel prossimo romanzo della trilogia?

«Sì, come ho detto, le risposte alle domande che si suscitano con l'epilogo del primo libro le troveremo nel secondo libro, naturalmente, perché se non chiarisco quel punto, rischio di essere la vittima di un assassinio da parte dei miei lettori.»