E la Daniela, come dicono al Nord, ha colpito ancora e per la terza volta!
Dopo il bel romanzo d’esordio Volevo Fare La Segretaria per l’Editore Sassoscritto e il secondo di conferma Vado a Napoli e poi… Muoio edito da SensoInverso, ecco Mosaico Napoletano per Edizione Segmenti che sicuramente non si è pentita di questa pubblicazione, visto il grande consenso da parte dei lettori e della critica.
Per i pochi che non lo sapessero, Daniela Carelli è una napoletana DOC, “trapiantata” a Milano per ragioni di lavoro e di cuore. É una signora dai capelli corvini segnati appena da qualche filo argentato per accrescerne il fascino e dallo sguardo penetrante. È dolce, solare, amabile e parla come scrive ovvero con semplicità e naturalezza.
Laureata all’Accademia di Belle Arti di Napoli ha sempre avuto un forte interesse per la lettura, la scrittura e la musica. Oggi è una compositrice e un’insegnante di canto dopo aver collaborato con artisti del calibro di Eugenio Bennato, Peppino Di Capri, Andrea Bocelli e gli Audio 2.
Il fortunato libro Mosaico Napoletano si fa leggere ovunque: potete accomodarvi su una bella poltrona Frau accanto al camino acceso e con un plaid scozzese sulle gambe oppure sdraiati sotto l’ombrellone in un pomeriggio estivo quando si sente soltanto lo sciabordio delle onde. Vi assicuriamo che le pagine scorrono veloci e giungete a quelle finali con un po’ di rammarico per aver letto, nonostante tutto, troppo in fretta e aspettate con ansia il prossimo romanzo dell’autrice.
Il protagonista del libro si chiama Giuseppe. Egli vive a New York ma sente prepotente la nostalgia di Napoli, la sua città di origine. Ha pensato di scappare mettendo in atto l'unica ma terribile parola pronunciata non senza un dolore profondo dal grande Eduardo: “Fujtevenne!” (Anatema o epigramma di Marziale?) Ma si sa. Nessuno può allontanarsi dalla città partenopea senza provare quel misto di nostalgia e di malinconia che i carioca chiamano ”saudade”.
I ricordi affiorano alla mente di Giuseppe come coriandoli colorati volati dalle sue mani la sera di un martedì grasso per festeggiare il Carnevale. Essi sono a volte allegri e spensierati come possono essere l’infanzia e l’adolescenza e a volte tristi e amari soprattutto quando gli anni passano ed è opportuno fare un bilancio della propria vita. Ma i ricordi riguardano non solo Giuseppe e la sua famiglia ma “personaggi” e avvenimenti che hanno fatto la storia di Napoli: Pino Daniele, il grande musicista che ha saputo coniugare nelle sue melodie la tradizione partenopea e gli altri stili musicali scomparso prematuramente, Giancarlo Siani, il giovane e appassionato giornalista freddato dalla camorra e tanti altri.
Ogni sezione del libro ha la particolarità di avere un colore diverso: si passa dal rosso al giallo, dal blu al verde, dal grigio al bianco che contiene tutte le sfumature degli altri colori come una cartina tornasole.
Le vicende di Giuseppe s’intrecciano con quelle di Napoli in una sola sostanza che dà vita e speranza per il futuro.
New York non può reggere il paragone con Napoli nonostante la stessa latitudine. Napoli è Napoli e bisogna fare i conti con il proprio passato. Non vi sveliamo il finale che vede Giuseppe… Buona Lettura!