Nel giro di pochi anni Coez è diventato un riferimento musicale per le nuove generazioni dei social che lo hanno piazzato nelle classifiche di vendita e al ‘tavolo dei grandi’. Mattia Marzi, giovane e colto giornalista musicale, ha analizzato questo fenomeno di cui è testimone nell’epoca in cui il mondo indie prende sempre più spazio e diventa mainstream.
Coez nasce all’anagrafe come Silvano Albanese. Bambino ribelle, inquieto, timido, introverso. Quattro elementi ne caratterizzano la crescita: diventare grande senza padre, amare doppiamente la madre, la passione per Eminem e sognare di fare musica. Gli scoppia così la creatività del comporre. Molti vagoni ferroviari, di notte, avranno la sua firma e i suoi colori. Il passaggio alle rime di canzoni diventa naturale e inevitabile. La metropoli, la solitudine, l’inquietudine, la voglia di esserci e il proprio posto nel mondo. Tutto difficile ma bisogna viverlo per descriverlo. Coez ce la fa e in poco tempo i suoi quattro album da solista progressivamente salgono in classifica. C’è l’antagonismo con gli altri rapper della scena romana ma la sua strada gli è chiara e la percorre. Al Palalottomatica la social generation è ai suoi piedi. L’hanno scelto.
Mattia Marzi, redattore di Rockol, ha descritto questo fenomeno con sensibilità, rispetto, competenza. Non è parlare di rap o hip-hop o cantautorato. È essere attenti a quanto accade intorno e nel mondo dei giovani, a volte apparentemente perpetuo e ciclico nel rinnovarsi, a volte sorprendente, e non necessariamente a torto, nei nuovi gusti e riferimenti musicali.
Tu lo conosci Coez?
di Mattia Marzi
Arcana Editrice
Pagg. 224 – Prezzo € 16,00