"Tra scienza e fede" organizzata da Rinascenza Contemporanea II in una delle più belle location espositive di Parma dall'8 al 21 giugno.
Vernissage 8 giugno 2018, ore 17.30 presso la Galleria S. Andrea, via Cavestro 6 - 43100 Parma.
Orari galleria: dal martedì al sabato 10 - 12 /16-19. Domenica 16 - 19. Lunedì chiuso.
In collaborazione con UCAI Parma.
Scienza: Fulvio Bresciani
Fede: Maria Pia Contento
Sintesi degli Opposti: Michele & Giordano Redaelli
Presenta il Critico d'Arte Andrea Domenico Taricco
San Giovanni Paolo II scriveva nella sua Enciclica "Fides et Ratio" (14.09.1998): "La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità. E Dio ad aver posto nel cuore dell'uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso"
Può dunque l'arte aiutare a trovare la verità? Può l'arte sposare scienza e fede?
La filosofia e la teologia pare abbiano già dato la risposta, assieme fede e ragione creano la sinergia giusta per raggiungere determinate perfezioni e, quale mezzo migliore dell'arte, somma forma d'amore di cui l'uomo è dotato?
Lo dimostrerà con la sua opera il geniale Fulvio Bresciani, che mastica arte da tutta la vita, anche se per una strada differente da quella "canonica", perché si compone di una ricerca scientifica in ogni settore. Questo Archimede del terzo millennio, dopo aver investigato le scienze approda all'arte figurativa, nella quale applica tutta la sua ricerca di vita di scienziato.
Laureatosi in Ingegneria Nucleare a pieni voti, è stato autore di molti articoli scientifici e di diversi brevetti nel settore del lighting, della metrologia e dell’ottica. Studiando algoritmi matematici di ottimizzazione dei processi basati sulle leggi della genetica Mendeliana ha individuato un nuovo gene nel gatto che controlla la crescita del sottopelo nel mantello. In arte, Fulvio Bresciani è pittore e scultore ha applicato un suo algoritmo matematico nei suoi dipinti creando una nuova corrente pittorica riconosciuta: "L'Astrattismo-Inverso”.
L’artista crea al computer, tramite un programma di sua invenzione, una fitta rete di linee dalla traiettoria casuale e dopo aver calcolato gli interspazi, ne trasporta l'immagine sulla tela con i colori acrilici. In questo modo, partendo da da forme astratte giunge all'immagine concreta. Spesso questa operazione avviene anche scoprendo porzioni di una sorta di velo posto sopra la tela, composto dalla rete di linee astratte che sono la struttura dell'immagine sottostante e, assieme agli spettatori, in un happening artistico, svela lentamente il contenuto dell'immagine sottostante. Quest'ulteriore arricchimento nell'espressione del suo astrattismo inverso sprona lo spettatore ad utilizzare l'intelligenza e, mai come nel caso di questa mostra, richiede anche un atto di fede.
Lui definisce queste linee come "brodo primordiale", il caos da cui tutto viene generato e l'artista con un atto creativo pone regola alla natura. I mezzi elettronici mantengono il contatto con i tempi necessario per un artista contemporaneo, mentre la tela dipinta ad acrilico trattiene quella sorta di tradizione che non deve mancare.
Geniali sono anche le sue sculture cinetiche, e rappresentano in modo più chiaro il concetto da caos a ordine. Un oggetto astratto con la giusta leva e velocità diviene totalmente altro: un albero, una candela, insomma un oggetto reale e concreto anche se impalpabile.
Immagini dalla pagina Facebook dell'artista.