In Mostra al Museo Pan di Napoli la Storia di una leggenda in 100 fotografie: Muhammad Alì

23.03.2019 - di Maria Battaglia

É stata inaugurata al Palazzo delle Arti di Napoli Pan, una mostra che rende omaggio ad un’icona del XX° secolo: Muhammad Alì.

La rassegna offre ai visitatori più di 100 scatti provenienti ai più grandi archivi fotografici internazionali quali il New York Post Archive, il Sygma Photo Archives e il The Life Images Collection. Essa è stata promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, organizzata da Visit Different e curata da Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi.

L’ assessore alla Cultura Nino Daniele dichiara:«Muhammad Alì è una figura molto importante e non confinabile nella disciplina sportiva in cui eccelse ovvero la boxe diventando giustamente un mito insuperabile. Le sue scelte gli costarono molto e professò con coerenza i valori che dichiarò di seguire.Capire più a fondo la storia complessa di un personaggio ancora tanto amato,in tempi di razzismo e di violenza in nome della religione,è essenziale. Chi lo farà,saprà che uomo è stato Muhammad Alì».

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica così si esprimono i due curatori: «Ci sono persone che illuminano una intera epoca e sono rare e preziose. Allestire una mostra su Muhammad Alì significa permettere una vicinanza e un ripasso della memoria. Le fotografie sono come rivelazioni per chi ha meno anni e non ha avuto l’opportunità di misurare la piena grandezza del grande pugile,rispetto al proprio tempo e ai giorni che verranno”(Giorgio Terruzzzi). E ancora Marco Pastonesi : “ Il più grande! Il re del mondo! Ecco come veniva soprannominato Cassius Clay perché ha trasformato lo sport in un trampolino altissimo».

Le foto mostrano non solo la vita ed i successi sportivi del grande pugile ma testimoniano anche il suo enorme impatto mediatico e sociale che non ha avuto precedenti nel mondo agonistico.

Tre volte campione mondiale dei pesi massimi Cassius Clay, convertitosi all’Iislam con il nome di Muhammad Alì, è stato un grande esponente della lotta per i diritti civili dei negri d’America e un convinto pacifista perché si rifiutò di combattere nella guerra contro il Vietnam.

Il percorso espositivo è diviso in sezioni tematiche e in una sala è stata allestita una palestra di pugilato ed un ring in ricordo dei suoi 61 combattimenti da professionista tra il 1960 e il 1981.