Un “David” potente ed emozionante al Bellini di Napoli fino al 5 dicembre. Recensione
- di Nicola Garofanoph. Dalila Romeo
Dopo la prima assoluta al Napoli Teatro Festival 2020 finalmente in scena al Bellini di Napoli fino al 5 dicembre, l'ultimo lavoro di Vùcciria Teatro: David, una storia dalla forte valenza simbolica e dall'estetica raffinata.
“È la storia di una famiglia…” è l’incipit di questo spettacolo che trascende i luoghi comuni, affidandosi alla profondità misteriosa di una solitudine, quella che lo stesso magnetico drammaturgo e protagonista di "David", Joele Anastasi ha provato, una storia quasi autobiografica che porta lo spettatore in un viaggio di una grande assenza, di un fratello mai nato o di un fratello nato morto o, in una macabra e forte scena si assiste a un fratricidio. Diverse sono le chiavi di lettura, con l’unico rammarico di Antonino (Eugenio Papalia), il reclamare dalla sua solitudine il fratello che avrebbe voluto avere e, l’attore e regista Joele Anastasi, è il fratello assente di Antonino e, per quasi tutta la durata dello spettacolo Joele/David si presenta nudo fisicamente e anche emotivamente ed offre un'intensa interpretazione con la gioia nel cuore di essere quel fratello mancato, quella profonda perdita. Emozionate, se pur nella semplice caratterizzazione, è la scena mentre i due fratelli, Antonino e l’immaginario David, sono intenti a radersi la barba per la prima volta con il padre (Enrico Sortino) e David è contento, felicissimo di condividere questa semplice esperienza intima con i suoi familiari.
"Per te ho demolito la mia casa. Ho buttato giù tutte le pareti per guardare da uno spiraglio. Lì dentro ho visto i resti di quelle mura che un tempo custodivano la mia fantasia e la mia arte. Il giardino dei miei occhi appassionati", racconta David.
David mette insieme questa memoria teatrale, frammenti di poesia, ricordi e ricordi per immagini o sul ciò che poteva essere alla T.S. Eliot. È presente durante tutto lo spettacolo solo nel pensiero e nell'azione, è il catalizzatore della disgregazione, del disfacimento e dell'eventuale riforma di questo piccolo nucleo familiare.
È una performance straordinaria fatta da un cast impressionante, tutti gli attori sono chiaramente interpreti di una certa abilità e passione, Federica Carruba Toscano è superba nei panni della madre, una donna la cui vita è deragliata dall'amore e dalla nascita di un bambino mai nato o che non ha voluto? La sua isteria nevrotica nei gesti crea un'ansia nello spazio che non lascia nessuno indifferente, la bravura di un’attrice sta anche in questo. Enrico Sortino, il capofamiglia, contrasta la nevrotica moglie con la calma, mentre è intento a piantare fiori nel giardino e completa con la sua bravura i bordi di un'opera teatrale volutamente frastagliata. Le loro vite sembrano per lo più soddisfacenti anche se in qualche modo insoddisfatte. Le scene per lo più si svolgono in cucina, lo spazio in cui svolgiamo i nostri affari più privati e intimi, lo spazio in cui si riunisce la famiglia, lo spazio in cui si discute, lo spazio perfetto per svelare strati di segreti e mettere a nudo corpi e anime, come appunto la solitudine viscerale del protagonista.
Anastasi fornisce la perfetta antitesi teatrale, la commedia contrapposta alla tragedia, e si rivela l'antieroe nella morale della storia, per creare un proprio segno distintivo offrendo al pubblico un teatro davvero potente ed emozionante.
dal 25 novembre al 5 dicembre 2021
Teatro Bellini
David
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Federica Carruba Toscano, Eugenio Papalia, Enrico Sortino
aiuto regia Giuseppe Cardaci, Enrico Sortino
set designer Giulio Villaggio
light-designer Martin Emanuel Palma
foto Dalila Romeo
video Giuseppe Cardaci
coreografia Fertango
scenotecnica Alovisi
uno spettacolo di Vuccirìa Teatro
Produzione Fondazione Teatro Di Napoli – Teatro Bellini