Ultimo. Lo sfogo ragionevole del cantante romano sul suo profilo Instagram
- di Pamela CarboneSi é conclusa la 69ª edizione del Festival di Sanremo che ha visto vincitore il giovane Mahmood con il brano "Soldi".
Non sono mancate le polemiche, tra cui la reazione del cantante Ultimo, che sin dall'inizio era dato per favorito.
Il giovane romano, durante la conferenza stampa di chiusura del Festival, ha avuto un acceso confronto con i giornalisti affermando: «Avete questa settimana per sentirvi importanti e dovete rompere il c***o. Tanto qualsiasi cosa io dico troverete qualcosa da ridire...».
E ha rincarato la dose aggiungendo: «Io vi sembro incazzato? Sono sincero: non sono uno che, al contrario di altri, ha bisogno di crearsi un velo di finzione davanti; qui gli artisti vengono con un’idea ben precisa. Se io non riesco a raggiungerlo… Io non sono incazzato, semplicemente ce l’ho con me stesso, non ce l’ho con nessuno. Sono amareggiato. Io punto all’eccellente. Io non punto al buono.»
Ad aggiungersi a questo episodio c'è stata la mancata partecipazione dell'artista alla puntata speciale di Domenica In del Festival di Sanremo, dove sono stati protagonisti tutti gli artisti in gara.
La conduttrice, Mara Venier, ha spiegato che il ragazzo era partito subito dopo la conferenza stampa in quanto amareggiato dal verdetto. In studio, alcuni giornalisti e opinionisti, si sono scagliati contro definendolo: una persona boriosa e piena di spocchia e giudicando scorretto il suo comportamento, mancando di rispetto verso gli altri concorrenti.
Non si è fatta attendere la risposta di Ultimo che, poche ore fa, si è lasciato andare a un lungo sfogo sul suo profilo Istagram:
«Faccio questo video perché sto leggendo un sacco di articoli con cattiverie e cazzate. Voglio ringraziare le tante persone che mi stanno inviando messaggi d'affetto, d'amore e di sostegno. Siete tanti, più di quanti pensano loro. La mia incazzatura è molto semplice. Mi chiedo come sia possibile che il Festival di Sanremo dia l'opportunità di televotare da casa, quindi di spendere dei soldi. La gente vota da casa, spendendo dei soldi. Noi siamo riusciti a prendere televoti per il 46,5%, un altro artista arriva al 14%. Questa differenza di oltre il 30% viene completamente ribaltata dal giudizio di giornalisti, gli stessi che quando annunciano sul palco che Il Volo è arrivato terzo esultano come se stessero allo stadio gridando 'pezzi di me***' e che mentre parlo io gridano 'stronzetto, deficiente, vai a casa, imbecille, cog*****. Ecco, com'è possibile che questa percentuale di gente che ha votato da casa, che ha speso dei soldi, e la musica la sceglie la gente, venga ribaltata da giornalisti e dagli otto membri della giuria d'onore che con la musica c'entrano poco, per non dire niente. Come è possibile? Allora mi viene da pensare che non è il festival scelto dal popolo, ma scelto dai giornalisti. Allora non fate votare la gente, non fate spendere soldi per quattro serate alle persone. Io mi sento in colpa e sono dispiaciuto per le persone che hanno votato da casa. Io vi chiedo scusa in prima persona per questo impegno che non ha dato i suoi frutti. Detto questo, non ne parlerò più e spero di chiudere questa pagina per aprirne altre mille più belle.»