"Sono un sognatore". Intervista a Francesco Bertoli
- di Pamela CarboneÈ uscito il 27 Marzo 2020 "Carpe Diem", l'album di esordio di Francesco Bertoli, titolo che deriva dall’omonimo brano contenuto nell’album, ovvero il più rappresentativo del modus vivendi di Bertoli in questo periodo. Infatti, forte dell’esperienza nella scuola di “Amici”, il cantante invita a vivere il presente e a godersi ogni giorno.
Il disco, anticipato dal singolo "Mc Donald's", (https://vir.lnk.to/mcdonalds) contiene 10 tracce di cui 2 cover eseguite durante il percorso nel talent (“Roxanne” e “Io Che Amo Solo Te”).
Francesco ha iniziato a studiare canto all'età di 6 anni, in seguito pianoforte, per poi approcciarsi al Beatbox da autodidatta, dopo varie esperienze con diverse band, nel 2015 vince il premio MTV New Generation Award con i Jarvis. Nel 2018 inizia il percorso da solista lavorando a brani inediti in italiano e nel 2019 si esibisce al prestigioso Premio Lunezia e poi entra a far parte della classe del talent "Amici di Maria De Filippi" arrivando alla fase serale del programma.
É uscito il tuo album "Carpe Diem", cosa si prova ad avere in mano il proprio cd, soprattutto il primo?
«È una soddisfazione incredibile, sono anni che lotto per la mia musica, è un sogno che si realizza. Quando vedo il cd tra le mani, lo posso toccare, mi sembra di avere concretizzato i miei desideri».
L'album è stato anticipato dal singolo "Mc Donald's", che ha avuto un grande successo, come nasce questo brano?
«Le mie canzoni sono molto comprensibili, arrivano subito, non hanno giri di parole. Mc Donald's è stata scritta da un autore molto bravo Manuel Finotti, parla di un amico in comune che aveva una storia con una ragazza che lo lasciava sempre lì ad aspettarlo al Mc Donald's e avevano un rapporto di tira e molla».
L'album prende il nome dal brano "Carpe Diem", a te molto caro, ce ne parli?
«Carpe diem parla di una storia, la mia storia, perché alla fine tutte le mie canzoni parlano di situazioni che può vivere ognuno di noi. La vita va vissuta e goduta fino all'ultimo, questo è il messaggio del brano».
Come mai la scelta di inserire nell'album anche due cover?
«Siccome il disco rappresenta quello che sono io, mi faceva piacere mettere anche due cover che rappresentassero il mio percorso all'interno di "Amici" e, soprattutto rispecchiano anche i miei gusti musicali».
In passato hai fatto parte di alcune band, per poi continuare il percorso da solista. Che differenze hai riscontrato?
«Con una band sul palco sei più complice, ci sono situazioni da solista che sei solo e non hai neanche una band di supporto, il palco è vuoto ed è più difficile. É anche vero, però, che, più teste, vuol dire anche avere più difficoltà nel prendere delle decisioni».
Com’è stato il tuo percorso all'interno del programma "Amici"?
«Prima di entrare avevo tante idee, sono un sognatore e durante il percorso ho avuto la possibilità di metterle il pratica, di conoscermi meglio e soprattutto ho acquisito più consapevolezza in me stesso».
Che cosa ti aspetti per il tuo futuro professionale?
«Sono sicuro che sarà una continua evoluzione, e metterò sempre un mattoncino in più».