Sanghenapule, Saviano e Borrelli al Bellini di Napoli
- di RedazioneFoto di LorenzoCevaValla-PiccoloTeatroMilano
Sarà lo spettacolo Sanghenapule, Vita straordinaria di San Gennaro ad inaugurare la nuova stagione teatrale al Bellini di Napoli, in scena dal 13 al 22 ottobre.
In uno spettacolo che intreccia il racconto alla poesia, esaltando la lingua napoletana in tutta la sua barocca bellezza, Mimmo Borrelli e Roberto Saviano puntano al cuore di Napoli, città di sangue e di lava incandescente, esplorandone il mistero e la contraddizione. Attore e narratore percorrono alcune tappe della storia napoletana in una continua osmosi tra celeste e sotterraneo.
È il sangue il filo conduttore di uno spettacolo di parole, luci e suoni, con una splendida colonna sonora originale eseguita dal vivo. È il sangue che si scioglie, rinnovando ogni anno il patto tra il santo e la sua gente; è il sangue dei primi martiri cristiani, ma anche quello dei “martiri laici” della Repubblica partenopea, che a fine Settecento tentò di opporre l’ideale democratico all’oppressione borbonica; è l’emorragia dell’emigrazione nei primi decenni del Novecento, quando migliaia e migliaia di italiani varcarono l’oceano in cerca di un futuro migliore; è il sangue versato sotto le bombe della Seconda Guerra mondiale; è, infine, quello degli agguati di camorra. In uno spettacolo che intreccia la narrazione alla poesia, esaltando la lingua napoletana in tutta la sua barocca bellezza, Mimmo Borrelli e Roberto Saviano, puntano al cuore di Napoli, città di sangue e di lava incandescente, raccontandone il mistero e la contraddizione.
«Lo spettacolo nasce da due innamoramenti: per la storia del santo e per l’arte di Mimmo Borrelli – racconta Roberto Saviano in un’intervista di Eleonora Vasta al Piccolo Teatro di Milano. Mi era sembrato che il racconto di San Gennaro fosse in qualche modo smarrito: il rito dello scioglimento del sangue è un avvenimento noto a tutti, ma pochissimi conoscono la secolare storia di San Gennaro nella sua interezza. La circostanza che esistesse a Napoli un attore in grado di esprimere un tale portato mi ha fatto avanzare la folle richiesta di lavorarci insieme per trarne uno spettacolo».
«Lo spettacolo termina con una poesia che è anche una sorta di invettiva - racconta Mimmo Borrelli in un’intervista di Eleonora Vasta al Piccolo Teatro di Milano, un pezzo che scrissi per fare l’esperimento linguistico di portare sulla pagina scritta qualcosa che evocasse una colata lavica, e che poi ha interpretato le mille anime di Napoli, i suoi innumerevoli ostacoli, cassetti nascosti, vicoli, in cui si celano ombre, da cui scaturiscono luci, affermazione e negazione, bene e male...»
SANGHENAPULE
Vita straordinaria di San Gennaro
testo e drammaturgia Roberto Saviano e Mimmo Borrelli
regia Mimmo Borrelli
con Roberto Saviano e Mimmo Borrelli
musiche, esecuzione ed elettronica Gianluca Catuogno e Antonio Della Ragione
scene Luigi Ferrigno
costumi Enzo Pirozzi
produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini
in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Riallestimento 2023/24
Foto di scena Flavia Tartaglia / Assistente alla drammaturgia Federica Campana / Assistenti alla regia Martina Abate e Antonio Basile / Direttore di allestimento – datore luci Salvatore Palladino / Direttore tecnico - fonico Alessio Foglia / Direttore di scena Agostino Esposito / Sarta di scena Anna Marino / Attrezzeria Lucia Imperato / Realizzazione scena Alovisi attrezzeria / Service Megaride / Ufficio Stampa Katia Prota / Progetto Comunicazione: Direzione creativa Alfredo Angelici / Contenuti grafici Raffaele De Martino, Valentina Galluccio, Simona De Lucia / Comunicazione Claudia Piccolo Baffico/ Contenuti social Veronica Desiderio / Locandina Maria Teresa Palladino / Ufficio Produzione Noemi Ranaulo, Giuseppe Maisto / Direzione operativa Emanuele Basso / Responsabile Programmazione e Distribuzione Patrizia Natale / Direzione artistica Daniele Russo e Gabriele Russo / Organizzazione generale Roberta Russo
Napoli Purgatorio Di Sangue In Terra di Mimmo Borrelli
(breve estratto da ‘Napoli purgatorio di sangue in terra’, testo inedito di Mimmo Borrelli)
La mia città piange per non aver speranza.
Sorride per non aver rancore.
Distrugge per collera e onore.
Ironizza per coprire ogni istanza
e le ingiustizie subite a tutte ll’ore.
Urla nell’inciucio di una stanza.
Perdona il male sempre c’ ’u sapore
di essere uniti da un destino morto
lottare senza legge e dalla parte del torto.
Questa è Napoli: ossimorica, latente,
la contraddizione di un popolo vinto
dall’arrangiarsi suddito e obbediente
pecché diviso dal coraggio e dall’istinto.
Napule è na serchia
tatuata ’i ciglie finte,
c’ ’u mussille re perchia.
Napule cu ’i barbe tinte
stirate, c’ ’u borselle,
a guardio r’ ’a Vesuviane
pe’ tene’ ’a rivultelle
sempe a purtata ’i mano.
Nunn’è ca chille ’i Chiaja
chiattille Vomeresi
me piaceno cchiù assaje.
Razzisti e altoborghesi.
Napule è razzista primma
cu chillo ca tene affianco:
“Sei di Napoli, Napoli?” ’A rimma,
nun vene songhe stanco.
Sona sta tromba sona,
’mmoccacchitammuorte.
Napule nun perdona,
manco chi se sta accorte.