Music & Theater

Rosalia Porcaro riceve il Premio Pistrice al Positano Teatro Festival. Intervista

Foto di Nicola Garofano

Ieri sera, nella splendida cornice del Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello, Rosalia Porcaro ha ricevuto il prestigioso Premio Pistrice - Città di Positano, giunto alla dodicesima edizione. Il riconoscimento le è stato consegnato dal sindaco Giuseppe Guida, durante una serata ricca di emozioni e arte, festival diretto magistralmente da Antonella Morea. L'attrice, celebre per i suoi personaggi tratti dalla quotidianità proletaria, è da tempo un volto noto della comicità italiana, capace di spaziare con disinvoltura tra teatro, cinema e televisione. Rosalia Porcaro, ultimamente ha fatto parte del cast fisso nel programma di Piero Chiambretti Donne sull’orlo di una crisi di nervi in onda su Rai 3 e, continua a sorprendere e incantare il pubblico con la sua versatilità e talento. In questa intervista esclusiva, Rosalia Porcaro si racconta, svelando i retroscena della sua carriera, il suo punto di vista sul politically correct e le nuove sfide artistiche che la attendono.

Cosa rappresenta per te un premio in generale e cosa può rappresentare questo specifico premio legato a un grande autore come Annibale Ruccello?

«Annibale Ruccello è un autore che amo moltissimo. Ho anche portato in scena un suo monologo. Pertanto, questo premio, legato al suo nome, ha per me un valore speciale. Ricevere un premio in generale ha sempre un valore, ma quando arriva per qualcosa di particolare che hai fatto, capisci che quella cosa ha lasciato un segno. In questo caso, è comunque un gesto d'affetto che accetto e che mi rende felice».

Abbiamo amato tutti i tuoi personaggi, ognuno con caratteristiche uniche. Come sono nati?

«Sono nati dall'osservazione della realtà, dall'attualità, da ciò che mi scuoteva. I personaggi e le loro caratteristiche nascono sempre un po' d'istinto. Successivamente, per la costruzione del repertorio e lavorando nelle varie trasmissioni, mi sono avvalsa di autori bravi che hanno collaborato con me. Tuttavia, in partenza, i personaggi li ho inventati io».

                                   

Hai iniziato con personaggi come Veronica in TeleGaribaldi in una tv locale. Eri tu a scriverne i testi o avevi già qualche autore?

«All'inizio ero più io a scrivere. Poi, pian piano, collaborando a livello nazionale, ho lavorato sempre più con altri autori».

Prima di TeleGaribaldi avevi già avuto esperienza come attrice?

«Sì, facevo l'attrice a teatro e la mia convinzione era di essere un'attrice tradizionale. Non pensavo al comico. Poi, con TeleGaribaldi, si è aperta la strada della comica, un percorso che non avevo previsto».

Con l'attuale tendenza al politically correct, pensi che personaggi come quelli di Rosalyn Video potrebbero essere a rischio censura?

«Guarda, già allora la satira non era libera. Adesso il politically correct si è esteso. Non sono completamente contraria perché credo che il linguaggio possa educare le persone. Mi fa piacere che ci si debba porre il problema di usare le parole giuste. Non mi sembra così sbagliato: è quasi un passaggio obbligatorio per educare le persone a capire che le etichette ghettizzanti sono sempre negative. Usare il linguaggio corretto, soprattutto quando si parla alle masse o ai bambini, è giusto».

Hai avuto qualche esperienza di censura che ti ha dato fastidio?

«Sì, un po' di censura l'ho vissuta. Ad esempio, ero in un programma della Guzzanti che fu censurato, e anche un altro programma con Alda D’Eusanio subì la stessa sorte. Limitare il linguaggio dei comici è sempre mediocre. Non si dovrebbe limitare, perché ciò che dice un comico può essere più o meno sbagliato, ma limitarlo a priori è un controsenso».

                                

Il personaggio di Assundham ha suscitato polemiche?

«Sì, ha suscitato qualche polemica, soprattutto da parte di alcuni Imam. Tuttavia, le donne musulmane si sono dichiarate a favore, affermando che la cosa non le infastidiva affatto. I personaggi che ho creato non sono nati per sollevare polemiche, ma da un vero bisogno d'ispirazione».

Stai preparando qualche nuovo personaggio?

«Al momento mi interessa più raccontare storie che creare personaggi. Il cinema e la fiction sarebbero gli spazi giusti per questo».

Come sceneggiatrice o regista?

«Soprattutto come sceneggiatrice».

Rivedi qualcosa della tua comicità nelle nuove leve? Qualcuna che guardi e dici: questa è mia figlia?

«No, non mi è capitato. Non so nemmeno io a chi sono figlia».