“Quanto spazio tra di noi”. La coppia Tartaglia & Mazza al Sannazaro di Napoli. Recensione
- di Maria BattagliaLa commedia Quanto spazio tra di noi, scritta, diretta e interpretata da Eduardo Tartaglia, dopo il fortunato debutto del 24 luglio scorso a Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano, in occasione della XIX Edizione del Premio Massimo Troisi, approda al Teatro Sannazaro di Napoli.
La Compagnia teatrale, oltre a Eduardo Tartaglia è composta da :Veronica Mazza, Ivan Castiglione, Ernesto Mahieux, Ernesto Lama, Helen Tesfazghi e la piccola Amalia Tartaglia.
La trama ruota intorno a tematiche importanti e attualissime quali i cambiamenti climatici, la carenza di fonti rinnovabili, lo spreco dell’acqua, l’inquinamento, le disuguaglianze economiche e sociali ma l’autore le tratta con ironia pungente, costringendo gli spettatori a una seria riflessioni circa le sorti della Terra e sul destino dell’Umanità, intesa nella doppia accezione di “razza umana”, di” abitanti del pianeta” e nel senso di solidarietà, empatia per l’altro.
É un testo ”paradossale e grottesco”, come lo definisce lo stesso Tartaglia nelle sue note di regia, che vede una non meglio identificata razza di extraterrestri, giunta sulla Terra per annunciare che, a causa della condotta irresponsabile degli umani, il pianeta sta per esaurire il suo ciclo vitale.
Tra coloro decisi a intraprendere un rischioso viaggio interstellare nell’ Universo, per trovare altri mondi e altri popoli disposti ad accoglierli, ci sono alcuni napoletani capitanati dal giornalaio Cristoforo Scuffia (Eduardo Tartaglia) che, insieme alla ignara moglie Isabella (Veronica Mazza), si sveglia da un sonno criogenico. Inizia a interagire dapprima con una pianta parlante Z3 e poi con una serie di personaggi che ripropongono le stesse e identiche modalità di vita del pianeta Terra a incominciare dalla suddivisione dei passeggeri della navicella spaziale in classi.
Tra battute e gag esilaranti, concentrate soprattutto nel primo atto della commedia, si scopre che forse è meglio per tutti ritornare sulla Terra perché “ luntano ‘a Napule nun se po’ stà”. E Isabella potrà di nuovo dormire e sognare nel suo comodo letto ”di puro lattice scremato, acquistato dalla amata zia in una telesvendita con tanto di copriletto in omaggio in misto lana con le farfalle thailandesi ricamate in seta, che tengono anche lontane le zanzare…”.
La commedia si regge sulla bravura degli interpreti a incominciare dallo stesso Tartaglia, disinvolto e padrone della scena. Veronica Mazza, sua compagna nella vita reale, sa valorizzare la sua vis di attrice comica con spontaneità e leggerezza. Bravi e talentuosi anche gli altri attori: Ernesto Lama per la sua innata predisposizione ai ruoli di “cattivo”, Ivan Castglione fascinoso e aitante comandante della navicella spaziale, Ernesto Mahieux un esilarante e arzillo zio Leonardo, Helen Tesfazghi una principessa dalla voce calda e potente e la piccola Amalia graziosa e “promettente attrice” della famiglia Tartaglia.
Le scene sono di Luigi Ferrigno,i costumi di Nunzia Russo e le musiche di Paolo Coletta.
Questa sorta di “condominio spaziale” intrattiene il pubblico per ben due ore trascorse piacevolmente. Alla prima al Teatro Sannazaro si rideva e si commentava a scena aperta. Molti bambini tra il pubblico, sicuramente compagni di scuola di Amalia. La loro presenza ci fa ben sperare nel futuro del teatro fatto di magia e passione, sogno e rigore.
Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 10 novembre per poi essere ripreso da venerdì 15 a domenica 17 novembre. Orario spettacoli venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00.
Orario botteghino: da lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 20.00