“Mostri a parte” una denuncia alla tv e non solo di Maurizio Casagrande. Al Diana di Napoli fino al 10 febbraio
- di Nicola GarofanoÈ tutto un freak show quello che assistiamo ogni giorno guardando la tv o andando al cinema o a teatro e anche smanettando sui vari social, personaggi inetti ma convinti della loro bravura artistica ed è questo ciò che analizza e approfondisce il regista, autore e attore Maurizio Casagrande in questo nuovo originale spettacolo “Mostri a parte”, in scena al teatro Diana fino al 10 febbraio 2019.
Quelli che dipinge Casagrande, che ha scritto la sceneggiatura a quattro mani con Francesco Velonà, sono degli alienati artisticamente ma tanto amati dal pubblico, lontani da quelli che lo stesso autore ha incontrato durante la sua vita, essendo cresciuto anche con un mostro sacro del teatro, il padre Antonio Casagrande e spetta a lui ad aprire lo spettacolo, ahimè solo in video, in una sorta di salotto pomeridiano intervistato da una presentatrice strafamosa della televisione, e qui la prima sferzata autorale, mentre l’attore Antonio Casagrande parla di Eduardo De Filippo, la conduttrice pensa parli della De Filippi! La trasmissione va avanti e Ursula presenta l’ospite canoro della puntata, un certo Franco Gecchi, una vecchia rockstar degli anni ’80, sposato proprio con la conduttrice che, mossa a pietà, lo invita in trasmissione a cantare un suo vecchio successo “Dolcissimo Errore”, canzone scritta da Maurizio Casagrande e dalla bravissima cantautrice Ania Cecilia.
Spento il video, lo spettatore è accolto nella stanza da letto di Ursula, la presentatrice di cui sopra, una cinica ignorante ma brava a districarsi tra i mostri d’arte, pardon solo Mostri, quelli che dovrebbero essere messi proprio da parte. I due litigano, Ursula, interpretata da una bella e sexy Giovanna Rei, abbandona il marito e Franco, Maurizio Casagrande, si addormenta e il suo sogno è affollato da mostri di ogni genere, così si susseguono in questa locanda ereditata dal protagonista dal suo antenato Dr Jekyll: l’uomo invisibile; il licantropo Wolfgang, interpretato da Nicola d’Ortona, che sta per l’attore cane; Ciacchi la bambola assassina, una simpatica e divertente Marianna Liguori nelle vesti di una lolita assatanata di sesso più che di omicidi, un po’ come le influencer; Carmilla, la vampira, interpretata da un’affascinante Tiziana De Giacomo fatalissima donna austera, algida ma che non conosce per niente l’italiano, confondendo vocaboli, parole e verbi, ma brava a scegliere le sue vittime per andare avanti nel mondo dello spettacolo; il Fantasma dell’opera muto, ma comunica suonando canzoni con la sua tastiera, che tra l’altro è proprio una bravissima pianista, Claudia Vietri e, infine, il collante di tutti questi mostri che li tiene a bada in questa locanda, Genna Igor il mansueto servitore, che, talvolta, prende la porzione del dr Jekyll e si trasforma in Genny di Gomorra, interpretato da un bravissimo Fabio Balsamo, che discretamente fa da spalla a Casagrande.
Lo spettacolo è accattivante, divertente, Maurizio Casagrande è un costante incantatore di comicità, rende immenso il divertimento per il suo pubblico con le sue interazioni taglienti, con il suo omaggio a Totò citando di tanto in tanto alcune battute famose e la sua direzione intelligente che consente alle abilità comiche di ogni artista di esibirsi nel modo migliore, in effetti, gli attori sono formidabili talenti teatrali, maschere, clown e seriamente abili, inventivi e divertenti.
La denuncia di Maurizio Casagrande al mondo della tv e non solo, finisce con un bel monologo che invita il pubblico a scuotersi e a scegliere i mostri di bravura, quelli sacri e lo spettacolo si chiude sulle note della versione italiana di What’s up, scritta sempre da Casagrande e Ania Cecilia, con Maurizio con cappello e dreadlocks proprio come Linda Perry nel video delle 4 non Blondes.
Mostri a parte scritto da Maurizio Casagrande e Francesco Velonà, per la regia di Maurizio Casagrande, con Fabio Balsamo, Nicola d’Ortona, Marianna Liguori, Giovanna Rei e Claudia Vietri. Scene di Sissy Granata e costumi di Maria Rosaria Riccio.