Lo spettacolo delle feste al teatro Diana di Napoli: Così parlò Bellavista fino al 6 gennaio 2019.
- di Maria BattagliaDopo il fortunato debutto settembrino al San Carlo di Napoli per festeggiare i 90 anni di Luciano De Crescenzo, (primo titolo di prosa del Lirico dopo 75 anni da Napoli Milionaria di Eduardo!), approda al Teatro Diana di Napoli lo spettacolo Così parlò Bellavista, tratto dall’omonimo libro e film cult del 1984 per la regia di Geppy Gleijeses che ne cura anche l’adattamento.
Lo spettacolo prodotto da Alessandro Siani e Sonia Mormone per la best live, si avvale di un cast d’eccezione: Geppy Gleijeses nel ruolo del Professore Bellavista, Marisa Laurito in quello di sua moglie Maria, Nunzia Schiano veste i panni della domestica Rachilina e Benedetto Casillo, l’unico ad aver mantenuto il ruolo a teatro e nel film di Salvatore quello di aiuto sostituto portiere. Gli altri attori, ugualmente bravi e convincenti sono: Vittorio Ciorcalo, Gianluca Ferrato (nel ruolo di Cazzaniga ‘o milanse), Patrizia Capuano, Salvatore Misticone, Elisabetta Mirra, Gregorio De Paola, Agostino Pannone, Gino De Luca, Ester Gatta e Brunella De Feudis.
In un’intervista rilasciata a Stefano Prestisimone per il giornale Proscenio, Geppy Gleijeses dice:«É venuto fuori uno spettacolo zampillante di gioia e di entusiasmo, con la stessa atmosfera che c’era sul set del film. Ma va chiarito che non si tratta di una trasposizione bensì una riscrittura. Ci sono tutti i momenti cult del film ma anche parti scritte da me e altre del libro di De Crescenzo che non finirono nel film ma che io ho fortemente voluto,per esempio quella poetica dei panni stesi. Se il Padre Eterno volesse portarsi in cielo una casa di Napoli si accorgerebbe che tutte le altre case se ne vengono dietro alla prima una dopo l’altra con corde,panni stesi, canzoni, femmene e guagliune!».
E sentiamo cosa ha detto Marisa Laurito, intervistata dal giornalista Nicola Garofano per il giornale on line The Cloves Magazine:«Sono felice di essere stata chiamata in questo viaggio meraviglioso. Dovevo fare a tutti i costi questo spettacolo.» E alla domanda: Teme che il pubblico faccia il confronto con il personaggio cinematografico della moglie del professore Bellavista interpretato da Isa Danieli, risponde:«Io ho una grande ammirazione per la Danieli, ma sicuramente non temo la differenza e i paragoni sono fuori luogo. Un attore bravo,resta bravo anche se un altro fa il suo ruolo ed è ugualmente bravo.»
Ricordiamo tutti i momenti cult del libro e del film ovvero: l’episodio della lavatrice, la 500 tappezzata di giornali nel Parco della Rimembranza ribattezzato dai napoletani Parco della Gravidanza, il Bancolotto, il cavalluccio rosso, il guasto dell’ascensore che vede “prigionieri” il professore Bellavista e l’ingegnere Cazzaniga, l’abbonamento amoroso da Natasha, la tavola con i pomodori per le conserve, il negozio di arredi sacri, il venditore di casse da morto, “i pensieri poetici” del poeta a braccio e l’esclamazione puntuale di Casillo-Salvatore:«Ma comme fa?!».
Ma accanto a tutto questo troviamo le “perle di saggezza” del professore Bellavista che divide gli uomini in due grandi categorie: quelli d’amore e quelli di libertà” a seconda se preferiscono vivere abbracciati gli uni con gli altri oppure vivere da soli e non essere scocciati”. I napoletani sono uomini d’amore,ovviamente!
Gennaro Bellavista, novello Socrate, ha un suo circolo di adepti, di discepoli, di seguaci che lo ascoltano rapiti e compunti nei suoi ragionamenti. Anche loro diventano col tempo un po’ filosofi sulle orme degli antichi greci e, con grande buon senso, sanno dare una spiegazione logica ai fatti quotidiani e riescono a sviluppare una sorta di atarassia di fronte alle avversità della vita.
La bravura degli attori e il loro forte affiatamento sulla scena per tutta la durata della rappresentazione (atto unico 1h e 50 minuti) sono una garanzia di successo. Molti di essi provengono dalla scuola di teatro napoletana che non ha niente da invidiare alle altre soprattutto per quanto riguarda i ruoli da “caratterista”.
Lo spettacolo è gradevolissimo e ben costruito. Il racconto procede fluido e veloce con cambi repentini di quadri realizzati da Roberto Crea che ha riprodotto in modo verosimile la facciata del grande palazzo di via Foria dove fu girato il film.
Le musiche sono di Claudio Mattone, i costumi di Gabriella Gambagna e le luci di Luigi Ascione.
Dopo le rappresentazioni al Teatro Diana , lo spettacolo andrà in tournèe a Roma al Teatro Quirino Vittorio Gassmann dal 15 gennaio 2019 al 3 febbraio 2019 e il 16 e 17 febbraio 2019 al Teatro delle Arti di Salerno.