“La tempesta” di Shakespeare apre la stagione del Teatro Mercadante
- di RedazioneÉ La tempesta di Shakespeare nella traduzione di Gianni Garrera e la regia di Luca De Fusco lo spettacolo di apertura del cartellone 2019/2020 del Teatro Mercadante.
Nelle scene e i costumi Marta Crisolini Malatesta, il disegno luci di Gigi Saccomandi, le musiche originali di Ran Bagno, i movimenti coreografici di Emio Greco e Pieter C. Scholten e le installazioni video di Alessandro Papa, in scena una straordinaria compagnia di interpreti capitanata da Eros Pagni con Gaia Aprea, Alessandro Balletta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Gennaro Di Biase, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Alfonso Postiglione, Carlo Sciaccaluga, Francesco Scolaro, Paolo Serra, Enzo Turrin. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia.
Dopo il debutto al Teatro Grande di Pompei dello scorso giugno nell’ambito della terza edizione della rassegna Pompeii Theatrum Mundi e le successive rappresentazioni al Teatro Romano di Verona, La tempesta giunge al Teatro Mercadante dal 23 ottobre al 10 novembre, dove inaugura una lunga tournée che tra novembre 2019 e febbraio 2020 toccherà le città di Salerno, Roma, Reggio Calabria, Como, Genova, Perugia, Udine, Arezzo, Prato.
Prospero, spodestato dal ducato di Milano, dopo aver vissuto dodici anni in un’isola deserta con la figlia Miranda, con il selvaggio Caliban e lo spirito Ariel, usa i suoi poteri magici per scatenare una tempesta, far espiare al re di Napoli e al fratello Antonio le loro colpe e riacquistare il ducato perduto, non prima di aver propiziato il matrimonio della figlia con Ferdinando, figlio del re di Napoli. La tempesta è una favola pervasa da una visione rassegnata e insieme serena della vita. “La tempesta è un addio, annota De Fusco nelle sue note. L’addio di Shakespeare al teatro, l’addio ad un tipo di teatro che spezza la bacchetta magica e rinuncia alle sue magie, ormai superate dal tempo. Noi ne faremo un atto di addio al Novecento che deve subire l’arrivo del nuovo millennio”.
“Eros Pagni – continua il regista – sarà quindi un mago chiuso nel suo luogo di studio e riflessione che si trasfigura con giochi di allucinazioni creando un’isola che non c’è. Tutto è nella testa del mago, compresi Ariel e Calibano, che divengono in questa lettura una sorta di Jekyll e Hyde. Il resto appare all’intellettuale novecentesco come pura barbarie millennial che non comprende, che riesce ancora, se non a sconfiggere almeno a contenere, ma alla quale sa che dovrà alla fine arrendersi. Un ragionamento sull’oggi, sul disgusto del nostro tempo che sempre più si diffonde in molti di noi e che credo renderà facile e struggente l’identificazione degli spettatori con Prospero.”
Informazioni: www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria tel. 081.5513396 | e.mail biglietteria@teatrostabilenapoli.it