“Io, mai niente con nessuno avevo fatto” al Piccolo Bellini umanizza vite ignorate o disprezzate. Recensione
- di Nicola GarofanoAl Piccolo Bellini di Napoli fino a domenica 28 ottobre in scena lo spettacolo “Io, mai niente con nessuno avevo fatto”, scritto e diretto da Joele Anastasi con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano.
E proprio nel titolo “Io, mai niente con nessuno avevo fatto” si nasconde tutto il dramma di dolore, sofferenza, di morte ma anche d’innamoramento, d’amore e di libertà, quella libertà tanto cercata dai cugini Rosaria e Giovanni, la provincia è stretta per loro, siamo nella Sicilia dei primi anni ’80, bigotta, condannatrice di due giovani che vivono con naturalezza e senza mezzi termini il proprio essere. Rosaria, interpretata da Federica Carruba Toscano, sfoga le sue nevrosi generate dagli occhi insistenti della gente, passando da un ragazzo all’altro, mentre Giovanni, impersonato dall’attore, regista e drammaturgo Joele Anastasi, cresce con serenità la sua omosessualità, non gli frega se lo additano o lo chiamano con gli epiteti più strampalati, ricchione, caruso, femminella, lui vive il suo essere gay con grande orgoglio perché così che deve essere, così è.
Fin quando Giovanni s’innamora di Giuseppe, Enrico Sortino, insegnante di danza, rapporto travagliato, Giuseppe è sposato e ha dei bambini e vuole proteggere e difendere il suo essere maschio, lui afferma spesso di non essere omosessuale e, infatti, agli inizi sembra solo una relazione fatta di sesso non protetto.
Per Giovanni, Giuseppe, è il primo amore della sua vita con tutte le eccitazioni del risveglio sessuale adolescenziale e Rosaria è la persona che ama di più al mondo.
Tre attori, tre forze della natura. Un cast molto credibile di attori forti, interpretazioni intense e lancinanti che, con un’abilità incredibile, esprimono con i loro monologhi tutte le storie che si susseguono l'una nell'altra, spettacolo molto ben costruito e scritto con molti elementi di discussione.
Una sera Rosaria rientra a casa tumefatta e sanguinante e così Giovanni impazzisce esce, corre per cercare quei cosiddetti amici che frequentava Rosaria, li trova e Giovanni con tutta la sua forza tenta di menarli, di prenderli a sassate. Con questo grande atto coraggioso Giovanni abbandona il suo essere “femminuccia” e dimostra il suo essere uomo, difendere la cugina, naturalmente loro erano quattro e lui da solo, così lo riempiono di botte e di calci fino a mandarlo in ospedale.
E poi avviene il grande gesto d’amore di Giuseppe nei confronti di Giovanni va a trovarlo a casa, mettono la musica ad alto volume e ballano, trovando finalmente una connessione.
E arriva il dramma, Giovanni rivela a Giuseppe di essere sieropositivo, di aver contratto l’Aids e Giuseppe reagisce male, malissimo e ciò rileva in modo netto lo stigma che può arrivare all'interno di un grande amore e durante questa lite discussione l'impatto emotivo sentito nella storia della vita reale di Giovanni e Giuseppe è palpabile. L'autenticità e la capacità del pubblico di relazionarsi a questo momento è intenso e forte e da crepacuore e a qualcuno scappa qualche lacrima, quando Giovanni gli grida “Io, mai niente con nessuno avevo fatto”!
Il teatro, da sempre, ha svolto un ruolo indicativo per la prevenzione sull’Aids, per cambiare le conoscenze, le attitudini e di umanizzare vite che sono altrimenti ignorate, disprezzate o distrutte, come quella di Giovanni.
Piccolo Bellini, dal 23 al 28 ottobre
Io, mai niente con nessuno avevo fatto
uno spettacolo di Vuccirìa Teatro
drammaturgia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano
scene e costumi Giulio Villaggio
foto Dalila Romeo
organizzazione Nicole Calligaris
regia Joele Anastasi
uno spettacolo di Vuccirìa Teatro
produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini