I Cosmorama sulla Terra alla luce del sole. Intervista
- di Nicola Garofano“Terra alla Luce del Sole” è il nuovo singolo della la rock band salernitana Cosmorama, formata Alessia Minichini, voce e tastiere; Gerardo Zambrano, voce e chitarra ritmica; ; Enzo Siani tastiere, piano, programming e voci; Armando Arleo, basso; Arturo Fasano, chitarra e Giovanni Fasano, batteria e programmazione ritmica.
Il singolo anticipa l’uscita invernale del terzo album per l’etichetta Trees Records, ma ancora top secret titoli dei brani e collaborazioni.
“Terra alla Luce del Sole” è accompagnato anche da un bellissimo videoclip, girato da Guglielmo Lipari per Skratch Fab.
Iniziamo con una domanda banale, anche le prossime sicuramente lo saranno… C'è una storia dietro il nome Cosmorama?
«Il nome che abbiamo dato alla band è una parola che deriva dall’unione di due termini greci Cosmos e Korama e significa “Visione dell’Universo”. Bisogna dire che tale scelta non è stata casuale: la musica infatti, secondo la nostra visione, è uno strumento per decifrare il mondo circostante, le sue problematiche e per suggerire delle possibili soluzioniۚ».
La band è nata nel 2007, ma qual è il background di ognuno di voi e come vi siete conosciuti e poi avete deciso di fondare i Cosmorama?
«La band nasce nel 2006 dall’incontro di due dei membri fondatori, già amici dal lontano 1998, Gerardo “nous” Zambrano (voce e chitarra) e Luca “Publik” Di Filippo (basso), con Enzo Siani (tastiere), durante una sessione di registrazioni c/o lo studio di un amico comune; i tre, dopo un periodo interlocutorio e di confronto, decidono di approntare un progetto ultra-musicale, il cui sound affondasse le radici nel pop-rock elettronico, e la cui attenzione tematica traesse spunto dal contesto socio-politico culturale. Successivamente aderiscono al progetto due amici di Enzo Siani, i fratelli Arturo (chitarra) e Giovanni Fasano (batteria). L’incontro con Alessia Minichini (voce femminile), invece è avvenuto in maniera del tutto casuale, durante una serata di musica live in un pub universitario, dove Luca e Gerardo la vedono esibirsi. Insomma in un’epoca in cui domina la socialità virtuale, la nostra band ha preso forma mediante le più classiche interazioni dirette.
Dobbiamo dire, infine, che ognuno di noi ha un background musicale differente, ma ciò che accomuna le nostre singole esperienze è il rock e le sue diverse declinazioni elettroniche».
“Terra alla Luce del Sole” è un j’accuse importante, un denigrare anche la politica degli ultimi anni. Com’è nata questa canzone e qual è la vostra esigenza di raccontare questi soprusi?
«Il brano è un atto di accusa attraverso cui denunciamo lo sfruttamento di una terra, la Campania, che viene privata della sua meravigliosa bellezza e sottoposta allo scempio delle risorse primarie come aria, acqua e suolo. Abbiamo scelto di parlarne perché crediamo sia un fenomeno molto sottovalutato e di sicuro non limitato alle sole province di Caserta e Napoli: in realtà, fatti similari sono stati registrati anche nel resto della regione, in quelle limitrofe e persino nell’Italia Settentrionale. Attraverso “Terra alla luce del sole”, dunque, esortiamo i nostri conterranei a trovare la forza di ribellarsi a questa devastazione, facendo appello a quello “spirito di verità” che é prerogativa di ogni essere umano».
“Terra alla luce del sole” è accompagnato anche da un videoclip. Com’è nata l’idea del videoclip e se avete apportato anche voi qualche suggerimento…
«I membri della band, in passato, hanno sempre contribuito alla stesura delle sceneggiature dei video-clip pubblicati, cercando di rispettare quella che era l’idea di base del brano; bisogna ammettere che questa volta, però, il clip è stato completamente ideato dal talentuoso regista Guglielmo Lipari e realizzato dalla compagine salernitana di “Skratch Fab” (Giovanni Masturzo- coautore sceneggiatura; Valeria Emanuele- scenografie). Questa differenza con il recente passato è di sicuro dovuta alla costante collaborazione intrapresa con “Skratch Fab” (autori anche dei video-clip dei brani “She said” e “Redemption”), che ha permesso di sviluppare una sensibilità comune in merito alla visone del mondo. Insomma ormai sono anch’essi sono parte del progetto Cosmorama».
Come vi avvicinate alla scrittura di un pezzo? Qual è il vostro processo di songwriting?
«Nella scrittura di un brano generalmente tutto parte da una melodia o un rift; successivamente pensiamo a comporre l’armonia del brano e in ultimo, dopo aver stabilito una tematica di riferimento, elaboriamo in modo molto accurato il testo. Tutto questo avviene in un processo condiviso tra i diversi membri della band».
Potete anticiparci qualcosa sul vostro nuovo album, quali temi tratterà e quali saranno i messaggi principali che vorreste lanciare al pubblico?
«Possiamo anticipare che non sarà un vero e proprio album, infatti, nonostante siano in fase di lavorazione diversi nuove canzoni abbiamo deciso di pubblicare, per la prossima stagione invernale, un brano ogni due mesi circa; al termine di questo periodo, le canzoni confluiranno in un Ep di 4/5 brani. Abbiamo scelto questa tipologia di promozione perché, dopo aver pubblicato due concept album, vogliamo sperimentare una nuova forma di comunicazione che fissi l’attenzione su una singola tematica, in modo da rendere più efficace la diffusione del nostro messaggio. I temi che affronteremo saranno comunque legati all’impegno sociale e politico, tratto ormai caratteristico della scrittura dei Cosmorama».
Ci saranno delle collaborazioni in questo nuovo album? O con chi vi piacerebbe collaborare?
«In realtà sono previste delle collaborazioni sia con alcuni musicisti che riteniamo di alto profilo che con un produttore esecutivo di fama nazionale, di cui per ora preferiamo non svelarvi l’identità. Insomma, abbiamo delle grosse sorprese in serbo per chi ci segue».
In una band di solito ogni elemento ha un genere musicale preferito. Qual è il vostro singolarmente e se questo crea qualche difficoltà nella composizione dei brani?
«Dici bene, ognuno di noi ha differenti gusti musicali anche se il rock elettronico, che fa da collante tra le nostre diverse esperienze, è stato il punto di partenza in cui tutti ci siamo ritrovati all’inizio di questa avventura artistica; di sicuro, però, ci sentiamo liberi di esprimere le nostre rispettive influenze ed è anche per tale ragione che i brani dei Cosmorama sono spesso contaminati da melodie pop, armonie punk e sonorità shoegaze».
State programmando un tour e cosa debbono aspettarsi i vostri fan? Qualche sorpresa durante i vostri live?
«In realtà, abbiamo un tour estivo in via di definizione, di circa dieci date, durante le quali i nostri fan potranno prendere parte ad un live singolare, in cui la musica sarà accompagnata da video proiezioni realizzate “ad hoc” per ogni brano eseguito. Il palcoscenico sarà arricchito da una scenografia che coinvolge tutti i componenti del gruppo e rende quasi teatrale l’esibizione live dei Cosmorama. Comunque per ricevere aggiornamenti sulle prossime date live dei Cosmorama, si può fare riferimento alla nostra pagina Facebook e al nostro profilo Instagram».