"Estate Nucleare" è il nuovo singolo di Laura Ciriaco. Intervista
- di Nicola Di Dio“Estate Nucleare” (etichetta Groove it), è il nuovo singolo della cantautrice Laura Ciriaco che ci ha presentato il suo brano e si è raccontata alle nostre pagine.
Che cosa ci racconti nella tua "Estate Nucleare"?
«Questa canzone ci racconta, in maniera ironica, la realtà che stiamo vivendo da un pò di anni, enfatizzando il tutto all'ennesima potenza. Abbiamo trattato la fine del mondo, ma in maniera ironica, raccontando una triste verità, a causa dell'operato dell'uomo, la natura e il mondo intero sta andando a rotoli. Noi abbiamo voluto raccontare quello che è il nostro punto di vista, ovviamente, con la leggerezza di un brano estivo, però con un messaggio ben preciso, fare il possibile per essere in armonia con la terra che ci ospita, perché noi siamo solo degli ospiti».
Hai dichiarato che dobbiamo andare alla ricerca di ciò che ci tiene davvero uniti e ci fa sopravvivere. Secondo te, di cosa abbiamo bisogno e cos’è che ci tiene uniti?
«Come dico nella canzone, quello che resta poi è sicuramente l'amore, inteso non soltanto come l'amore tra due persone, ma anche come amore per noi stessi. Il sentimento d'amore a 360° che è poi quell’amore che dovremmo mettere nel nostro modo di vivere, l'amore che dovremmo avere non solo per noi stessi, ma anche verso la natura e verso tutto quello che fa parte della nostra vita. In questo caso, abbiamo voluto trattare questo argomento proponendo uno scenario apocalittico, per far capire che, alla fine, noi siamo le scelte che facciamo e anche le azioni raccontano tanto di noi, sia quello che diciamo sia quello che facciamo. Come si dice “Predicare bene e razzolare male” non serve».
Analizzando approfonditamente il testo di questa canzone ho visto che ci sono diversi temi che si potrebbero trattare. Ad esempio, canti “i cellulari sono fritti, meno male, sono da buttare”. Questo vuol dire che siamo diventati troppo social, a discapito dei rapporti personali, non c'è più il rapporto tra persone, c'è soltanto il like?
«Esatto, è assolutamente così, hai colto il messaggio che volevo comunicare. Oggi ci preoccupiamo soltanto dei followers, delle visualizzazioni e di quanti likes abbiamo ottenuto. Certo, se da un lato la vivi bene non è un problema. Io, ad esempio, i miei social li vivo serenamente, non mi preoccupo di quanti likes ho ottenuto, ma effettivamente oggi si muove tutto, tanto e troppo intorno a quello. Io ho allievi di 14-15 anni che ormai sono super social, molto più di me, che non ho certo 200 anni (ride), ma il mio primo cellulare l'ho avuto a 16 anni, prima non sapevo neanche cosa volesse dire avere il cellulare».
...cellulare che serviva per mandare i messaggi e fare gli “squilli”, in poco tempo è cambiato tutto...
«Esatto, in pochissimo tempo è cambiato tutto, corre così tutto tanto veloce che, magari, sarebbe bene soffermarsi, ogni tanto, a riflettere. Abbiamo trattato questo messaggio, ovviamente con leggerezza, perché non voglio essere la pesantona di turno (ride), però effettivamente penso che tutti, almeno una volta, abbiamo pensato questa cosa. Qualche giorno fa, io ero sui mezzi a Milano e mi rendevo conto che tutti erano sul cellulare, me compresa, certo io non mi tiro fuori, però siamo tutti quanti con la faccia bassa sul cellulare, magari, ogni tanto, possiamo anche guardare fuori dal finestrino. Questo mi viene spesso in mente e quando lo ricordo, metto giù il cellulare e guardo fuori».
Canti “Chi se ne frega scottiamoci pure, chi se ne frega se avremo le rughe”. Ci vuoi dire di porci meno problemi, di vivere più attentamente, ma allo stesso tempo più serenamente?
«Il discorso delle rughe può essere visto anche in questo modo qui, l'apparire sui social, porta a un’attenzione all'estetica forse anche un po' eccessiva. Il discorso sull’abbronzatura, in realtà, io la temo tantissimo, perché sono bianchissima e faccio una fatica mostruosa a prendere un po' di sole ogni anno, ma non per apparire, ma per non farmi chiedere se sto bene oppure no (ride). Però effettivamente, da sempre, i medici dicono di non esporci al sole in determinati orari e di proteggere la pelle dai raggi solari. Ma, nonostante tutto, vedo gente che se ne frega. Ce ne stiamo fregando di tutto, sia di quello che ci fa bene e sia di quello che ci fa male. Questo testo è abbastanza complesso, come hai detto tu, ci sono tanti messaggi che possono essere interpretati in diversi modi».
Questa canzone è accompagnata da un video puoi raccontarcelo?
«Nella prima fase, questo video, è molto descrittivo, infatti, mi trovo in uno scenario apocalittico ed è come se fossi sopravvissuta a una bomba nucleare e comincio a guardarmi intorno e non c’è nessuno. Trovo solo degli oggetti che mi fanno pensare all'estate e alcuni oggetti alla musica e mi dico che, magari, da qualche parte, troverò altre persone. A un certo punto trovo una porta in mezzo al deserto e quella porta si affaccia all'estate, dove si balla, si canta e c'è gente che suona. Abbiamo voluto fare un parallelismo tra “quindi è successo davvero questo e quindi è colpa nostra se non c'è più niente” e “però c'è ancora una speranza”. Una parte, quindi, più descrittiva legata al testo della canzone e poi una parte prettamente estiva».
Nella scorsa intervista ci hai detto che “forse ci sarà una sorpresa estiva” ed effettivamente c'è stata, quindi, adesso possiamo aspettarci un'altra sorpresa o uscirà l'album?
«Chissà... vedremo. A questa domanda non so risponderti. Vediamo se mi verrà un’ispirazione autunnale o se usciremo con un album, questo ancora non lo so. Però sono contenta di tutto il percorso che sto facendo con le persone che lavorano con me, con gli autori che mi aiutano e che mi accompagnano, con la casa discografica e con il mio produttore. Sono veramente molto contenta e, quindi, ci riaggiorniamo a breve, alla prossima puntata».