Cyrano al Teatro Augusteo di Napoli con Gennaro Cannavacciuolo fino al 15 dicembre. Recensione
- di Maria BattagliaLa commedia musicale Cyrano, scritta da Riccardo Pazzaglia (tratta da Edmond Rostand ) con le musiche di Domenico Modugno è in scena al teatro Augusteo di Napoli fino al 15 dicembre.
L’Associazione Immaginando Produzioni, diretta da Rosario Imparato, riporta sulle scene questo spettacolo dopo 40 anni dal suo primo allestimento che vide lo stesso Modugno indossare i panni di Cyrano nel lontano 1978 presso il Teatro Tenda di Roma. Questa volta il ruolo di protagonista è affidato ad uno dei più grandi interpreti del teatro italiano, Gennaro Cannavacciuolo, amico fraterno di Pazzaglia e di Modugno. Accanto a lui alcuni dei migliori attori del panorama nazionale come Cosima Coppola nel ruolo di Rossana e Gianluca Di Gennaro in quello di Cristiano ed altri 25 artisti tra attori comprimari di grande livello, cantanti, ballerini, acrobati. La scenografia e la regia sono di Bruno Garofalo, i costumi di Silvia Polidori, le rielaborazioni musicali del Maestro Ermanno De Simone, le coreografie di Orazio Caiti e il Maestro d’Armi Flaviomassimo Grumetti.
Edmond Rostand scrisse questo capolavoro della letteratura francese nel 1897, ispirandosi alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica grazie alle opere Gli stati e gli imperi della Luna e Gli stati e gli imperi del Sole.
Le vicende sono note. Cyrano è un uomo colto e sensibile, sa scrivere in poesia ed è un abile spadaccino. Ama la cugina Rossana ma non ha il coraggio di rivelarglielo per il suo aspetto sgraziato a causa di un naso grosso e prominente. Proprio quando si decide a dichiararle i suoi sentimenti, Rossana gli rivela di essere innamorata di Cristiano de Neuvillette, un giovane cadetto militare bello e prestante ma incapace di stimolare quell’amore fatto anche di intelligenza e di poesia cui Rosanna anela. Cyrano ricorre ad uno stratagemma: scriverà lui le lettere d’amore indirizzate da Cristiano a Rossana ma, dopo una serie di eventi, la fanciulla comprenderà di essersi innamorata di Cyrano o meglio della sua anima.
La storia ebbe ed ha un grande successo perché è una delle vicende d’amore più belle che sia stata mai raccontata, la storia di un amore romantico ed impossibile, così grande che Cyrano rinuncia al suo stesso amore per vedere felice la donna amata con Cristiano, il suo rivale.
Cyrano è uno dei più grandi esteti di moralità dell’intera letteratura. Il suo amore è alto, puro e non si regge sul possesso della donna amata ma sulla contemplazione della sua felicità. Quale uomo può sentirsi appagato nel sacrificare il proprio amore avendo come scopo la felicità della persona amata al di sopra della propria? Ebbene Cyrano ci riesce ed in questa lotta sentimentale forse il vero nemico da sconfiggere non è Cristiano ma il sentirsi inadeguato e goffo, il non sapersi accettare per quello che si è.
Nelle note di regia Bruno Garofalo scrive:«La storia di Cyrano è una favola, una struggente favola dove l’amore non ha età, dove i sentimenti si intrecciano tra realtà e fantasia… Una favola morale e romantica come poche… Il sacrificio di se stessi per il bene degli altri è il messaggio che desideriamo veicolare in questo spettacolo fatto di musica,di scenografie, di danza e di luci».
Si resta davvero ammirati dalla portata emotiva che gli attori sanno esprimere e donare sulla scena agli spettatori. Molta l’energia sul palco dimostrata dai ballerini e dagli acrobati.
Gennaro Cannavacciuolo è immenso per la naturalezza del suo parlare d’amore, per la sorprendente ironia e sfacciataggine da perfetto guascone, per il tirar di spada in modo impeccabile, per cantare senza far rimpiangere il grande Domenico Modugno. Cyrano non è un ruolo che può essere improvvisato e si nota che l’attore lo ha preparato con cura e dedizione ed anche con quel pizzico di sana follia che rende compiuta l’impresa.
Cosima Coppola dona alla sua Rossana una sensibilità squisitamente femminile, fatta di leggerezza, grazia e soavità ma anche di determinazione e spessore in un mondo dominato da maschi, per giunta guasconi. Siamo certi che ne sentiremo ancora parlare perché si notano grandi capacità attoriali, professionalità e una vocalità armoniosa dal timbro forte ed espressivo.
Gianluca Di Gennaro è un Cristiano credibilissimo nelle sue fragilità da innamorato pur essendo un giovane militare sfrontato ed intemperante che sprizza simpatia ed empatia. Lo abbiamo notato nel film Capri Revolution di Mario Martone e gli auguriamo tanto successo come al termine di questa prima, applaudito da un pubblico sincero ed entusiasta.
Bravi e talentuosi gli attori comprimari a partire da Massimiliano Pazzaglia perfetto nel ruolo di Le Bret, amico fraterno di Cyrano; e così anche Adriano Di Domenico (Montleury-Frate cappuccino), Salvatore Esposito (Lignière), Raffaele Esposito (Ragueneau), Peppe Celentano (De Guiche), Antonio Melissa (Valvert-Capitano), Matteo Mauriello (La Brosse-Jodelet), Laura Lazzari (Lisa), Sonia De Rosa (suor Marta e della governante). Una menzione particolare meritano i ballerini e gli acrobati per aver dato colore e vivacità allo spettacolo.
Anche questa volta, come 40 anni fa, Cyrano, giunto al fin della licenza ha toccato gli spettatori che gli hanno regalato apostrofi rosa nel manifestargli il pieno gradimento.