Concerto per la Pace: Napoli, il Duomo diventa simbolo di speranza e fratellanza globale
- di Nicola GarofanoFoto Noa di Ronen Akerman
Il 1° febbraio 2025, alle ore 18.00, il Duomo di Napoli ospiterà un evento straordinario che promette di segnare una tappa importante nel panorama culturale e sociale internazionale: il Concerto per la Pace. L’iniziativa, promossa dalla Regione Campania, in collaborazione con la Fondazione Campania Festival, la Curia di Napoli e Anteprima, si prefigge di lanciare un messaggio universale di speranza e di solidarietà, in un momento storico segnato da conflitti globali e dalla ricerca di un futuro di pace.
Napoli, città dalla storia millenaria e simbolo di resistenza durante le celebri “Quattro Giornate” del 1943, torna a farsi portavoce di valori universali di libertà e fratellanza. La sua identità, forgiata dal dialogo e dall’incontro tra civiltà diverse, rende la città partenopea il luogo ideale per lanciare un messaggio forte contro la violenza, per riaffermare l’importanza della pace e per dimostrare che la musica può abbattere ogni muro, anche quello delle differenze culturali e politiche.
Il Concerto per la Pace non sarà solo un evento musicale, ma una vera e propria dichiarazione di intenti, capace di unire popoli e culture attraverso il linguaggio universale della musica. Sul palcoscenico del Duomo di Napoli si esibiranno artisti provenienti da paesi attualmente segnati da conflitti, come Ucraina, Russia, Palestina, Israele e Iran. Tra i protagonisti più attesi, l'artista israeliana Noa, insieme alla cantante palestinese Miriam Toukan, entrambe simbolo di dialogo e collaborazione tra mondi spesso contrapposti.
Il programma della serata vedrà anche la partecipazione di importanti talenti internazionali: il violinista russo-ucraino Graf Mourja e la soprano russa dalla voce eterea Nina Solodovnikova, che si esibiranno con il tenore campano Giuseppe Talamo. Accanto a loro, le giovani pianiste ucraine Diana e Danielle Dvalishvili, ambasciatrici della resilienza delle nuove generazioni. Un’importante testimonianza di come la musica possa essere un ponte tra le generazioni e i popoli. Il gruppo multiculturale Sistanagila, che unisce artisti iraniani e israeliani, offrirà un ulteriore contributo alla costruzione di un dialogo interreligioso e interculturale.
Non mancheranno poi le voci della musica italiana, che daranno ulteriore spessore al concerto: Lina Sastri, Enzo Avitabile, Irene Grandi, Ermal Meta, Tosca, Amara, il Maestro Carlo Guaitoli, Direttore d’orchestra, insieme alle orchestre Sanitansamble e Scarlatti Young, saranno protagonisti di un mix unico di tradizione e innovazione.
A chiudere la serata, un potente messaggio visivo: il video di Sting, da sempre sensibile ai temi ambientali e umanitari, che aggiungerà ulteriore valore al messaggio di speranza che il concerto vuole trasmettere.
La conduzione dell'evento sarà affidata a Marisa Laurito e Neri Marcoré, con contributi giornalistici curati da Carmen Lasorella e Claudia Conte, e gli interventi storici di Maurizio De Giovanni, scrittore e storico della città di Napoli. La regia teatrale sarà affidata a Massimo Venturiello, per rendere l’esperienza non solo musicale, ma anche visiva e emozionale.
L’arte, dunque, come strumento di riflessione, di denuncia contro la violenza e la guerra. La musica, simbolo di speranza, diventa un invito a costruire ponti laddove oggi si ergono muri.
Francesco Cicchella, curatore artistico dell’evento, in collaborazione con Ruggero Cappuccio, direttore della Fondazione Campania Festival, ha ideato una serata che trasforma la musica in simbolo di speranza. Un progetto che vuole dimostrare che, nonostante le difficoltà, l’unione tra i popoli è ancora possibile. In un mondo che appare sempre più diviso, il Concerto per la Pace di Napoli vuole essere una testimonianza di come l’arte e la cultura possano superare ogni barriera, e rappresentare una preghiera collettiva per un futuro più giusto e pacifico.