Con “L’angelo di Kobane” dell’autore inglese Henry Naylor si chiude la “Rassegna di drammaturgia contemporanea” del Teatro Stabile di Genova.
- di Laura AlloriGià dalle prime battute ci si sente immersi in una realtà troppo lontana da noi per essere capita fino in fondo. Ma l’interprete di questo monologo trascina lo spettatore immediatamente nell’animo e nella fetta di vita di Rehana, una ragazza siriana che vuole la pace, vuole portare la pace facendo l’avvocato ma si ritrova suo malgrado a vivere una guerra “da uomini” pur essendo giovane e donna.
Sul palco una scenografia essenziale ma efficace porta i temi del colore rosso, del sangue, appena sfumati sul rosa per sottolineare la femminilità della protagonista. Da sola, Anna Della Rosa regge magistralmente novanta minuti ininterrotti di racconto, emozioni, paure e qualche risata amara che stempera la grande tensione del tema.
Uno spettacolo crudelmente meraviglioso, realizzato alla perfezione, sentito e fatto sentire a chi, nelle “Piccola Corte”, location più che mai indovinata e suggestiva per questa pièce, circondava la scena e si sentiva travolto dagli eventi della dolce ed eccezionale Rehana.
Un angelo che potrebbe apparire trasformato in sterminatore ma, lo spettatore si accorgerà molto presto che Rehana angelo era per l’adorato padre contadino e pasticcione e angelo è rimasto nella storia e nell’arte anche grazie alla sua magnifica interprete Anna Della Rosa.
Impeccabile anche la regia di Simone Toni e la creazione visiva di Christian Zurita così come la consulenza musicale di Andrea Nicolini.
Sull'opera:
Chi ricorda l’assedio di Kobane? Sono passati pochi anni, eppure di quei tragici fatti della guerra civile siriana resta una memoria evanescente e confusa. Il pluripremiato autore inglese Henry Naylor, classe 1966, ha condotto una lunga indagine, fatta di ricerche, interviste, studio, su quanto accaduto e ne ha tratto un magmatico racconto, un flusso di coscienza che prende spunto da una storia vera. Quella di una giovane donna, una contadina kurdo-siriana chiamata Rehana che avrebbe voluto studiare, diventare avvocato, e invece abbracciò il kalashnikov. Fino a diventare un implacabile cecchino delle truppe femminili che combatterono contro l’Isis. «Volevo raccontare – spiega l’autore – quanto e come le nostre ambizioni, i nostri sogni, possono essere distrutti dalle ambizioni di qualcun altro. E di come una donna, che credeva nel pacifismo e nella giustizia, si sia convertita alle armi e alla violenza».
Autore e attore di serie satiriche in tv, Henry Naylor (1966), presenza assidua all’Edinburgh Fringe Festival, ha raggiunto il successo come drammaturgo con la trilogia Arabian Nightmares, di cui Angel (rappresentato in Francia, Australia, Russia, Stati Uniti) è il terzo capitolo.
Lo spettacolo per la regia di Simone Toni è interpretato da Anna Della Rosa, che ricordiamo nella “Grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Laureata in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano, ha studiato danza contemporanea con: July Anne Stanzak, Barbara Friedrich, Gabriela Morlett, Tery Weikel. Nel 1998 è stata selezionata dalla Scuola Europea per l'Arte dell'Attore, dove ha studiato con Nikolaj Karpov (docente presso il G.I.T.I.S. di Mosca). Ha studiato canto con Emanuele De Checchi. Nel 2002 si diploma all'Accademia D'Arte Drammatica Paolo Grassi. Lavora nel cinema, in televisione ma soprattutto in teatro, dove recita con la regia di Peter Stein in Pentesilea e Medea, Massimo Castri in Questa sera si recita a soggetto, Maurizio Schmidt ne I promessi sposi, nel ruolo della monaca di Monza. Tra gli ultimi lavori Zio Vanja con la regia di Nanni Garella nel ruolo di Sonja e La trilogia della villeggiatura con la regia di Toni Servillo nel ruolo di Giacinta. Per quest’ultima interpretazione ha vinto il premio Eti -Gli olimpici del teatro 2008 come migliore attrice emergente e il premio internazionale Amici di Milano per i giovani 2009.
“L'angelo di Kobane”, spettacolo al Teatro della Corte di Genova all'interno della “Rassegna di Drammaturgia Contemporanea” 2018. Di Henry Naylor (Gran Bretagna); regia Simone Toni; traduzione Carlo Sciaccaluga; creazione visiva Christian Zurita; consulenza musicale Andrea Nicolini. Interprete Anna Della Rosa.
Lo spettacolo è in scena alla Piccola Corte fino a sabato 30 giugno con i seguenti orari: da mercoledì al sabato alle ore 20.30. Giovedì ore 19.30. Domenica e lunedì riposo.