Animali Da Bar al Bellini di Napoli fino al 23 febbraio. Recensione
- di Maria BattagliaIl Teatro Bellini ospita fino al 23 febbraio Animali da Bar, uno spettacolo realizzato dalla Compagnia Carrozzeria Orfeo diretta da Gabriele De Luca e Massimiliano Setti che nella sua decennale attività ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti quali il Premio Nazionale della Critica nel 2012, il Premio SIAE alla Creatività nel 2013,il Premio Hystrio Twister nel 2016 per la pièce citata.
La Compagnia mantovana ha la vocazione di raccontare un’umanità contemporanea dolente e grottesca che questa volta si ritrova in un bar gestito da un vecchio misantropo razzista, affetto da un tumore che gli lascia poco tempo da vivere e di cui gli spettatori ascoltano solo la voce prestata da un immenso Alessandro Haber e da una barista ucraina Mirka (Beatrice Skiros) che ha affittato il proprio utero per arrotondare le sue magre entrate, sempre in ascolto delle musiche dei cartoni di Walt Disney.
I clienti del bar sono quattro sbandati che vorrebbero una vita normale sostenuti dalla speranza di realizzare i loro sogni.
Milo Cerruti (Alessandro Federico) è un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’impresa di pompe funebri per animali di piccola taglia. Colpo di frusta (Massimiliano Setti) è il padre del bambino che Mirka porta in grembo, un fervente buddista che non sa opporsi alle angherie e prepotenze della moglie villana e manesca. Sciacallo (Pier Luigi Pasino), bullizzato dai compagni di scuola e con il complesso di avere un pene piccolo, è un ladro che deruba la casa dei morti nel giorno del loro funerale. Swarovski (Federico Vanni) uno scrittore alcolizzato e giudicante, costretto dal suo editore a scrivere un romanzo sulla Grande Guerra.
Lo squallore delle loro vite perdute si riflette nella scenografia scarna realizzata da Maria Spazzi:il bancone lercio del bar, un orinatoio alla sinistra degli spettatori, un tavolino con un paio di sedie dove staziona con la sua birra Swarovski, delle campane tibetane che pendono dal soffitto insieme ad alcune lampadine a luce fioca.
I dialoghi tra i personaggi sono serrati ed irriverenti perché dettati da una volontà di riscatto che non potrà mai realizzarsi. Ciascun personaggio sa di essere un perdente, un illuso a cui la vita ha riservato solo pugni in faccia e calci negli stinchi. Eppure in ciascun di loro c’è un sogno da realizzare, una scintilla del divino che tarda a prendere fuoco ma che c’è, ferma, immobile, pronta ad illuminare e a riscaldare.
Come non provare empatia per Mirka, per il vecchio rancoroso e malato, per i clienti del bar? Le loro vite ci commuovono perché sappiamo che somigliano alle nostre ed i loro sogni ci appartengono perché sono i nostri sogni.
La drammaturgia di Gabriele Di Luca è potente nel presentare tutti i personaggi di questa corte dei Miracoli, di queste anime morte, di questi ultimi che trascinano con disperazione e affanno le loro esistenze alla ricerca disperata di un barlume di felicità.
Solo alla fine sapremo che il libro sulla Grande Guerra è costituito dal copione di Animali da Bar. Lo stesso scrittore cinico ed allucinato ne svelerà il mistero.
Spettatori e attori continueranno a combattere la loro personale guerra quotidiana contro tutto e tutti per sopravvivere.
Tra gli attori spiccano Alessandro Haber e Beatrice Schiros.
Le musiche originali sono di Massimiliano Setti.
Uno spettacolo da non perdere!
Lo spettacolo sarà riproposto il 27 marzo a Guglionesi (CB) al Teatro Fulvio, il 28 marzo al Teatro Rossetti di Vasto(CH) e il 29 ed il 30 marzo a Ferrazzano (CB) Teatro del Loto.