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«Raquel desidera cambiare il mondo ecco perché si unisce alla banda». Intervista a Itziar Ituño al SWFF 2019

Foto di Nicola Garofano

È stata l’ospite di punta, il grande colpaccio della nona edizione del Social World Film Festival, l’attrice spagnola Itziar Ituño, arrivata al successo per il suo ruolo dell'ispettore Raquel Murillo ne  La Casa di Carta, la serie televisiva più seguita negli ultimi dai giovani.

Riguardo alla terza stagione ci sono state molte critiche, si è detto anche che La Casa di carta non è tutto questo capolavoro. Lei cosa ne pensa, invece, di questa terza stagione?
«Sinceramente non so, ho ascoltato solo critiche positive, non critiche negative. Però è una cosa buona che la gente critichi, vuol dire che la prima e la seconda stagione hanno funzionato molto. Sicuramente la terza stagione era quella più potente, la più difficile. Quindi, penso stia funzionando abbastanza bene». 
Pensavate diventasse così un successo fin dagli inizi delle prime riprese?
«No, non tanto. Pensavo stessimo facendo una serie buona, però non sapevamo diventasse così importante».
In quanti Paesi è vista? 
«Non so in quanti paesi con precisione, ma ha avuto molto successo in Brasile, Argentina, America Latina. Ma anche in Europa, come Francia, Italia e Germania. Ed è stata una sorpresa, perché Netflix ha radici diverse. La serie ha incantato molto, le persone fanno addirittura maratone per ore e ore e la guardano per intero. Siamo molto contenti di questo».  

        
Cosa le piace di Raquel Murillo, il suo personaggio nella serie e se può anticiparci cosa le accadrà nella prossima stagione?
«Mi piacciono molte cose, è una donna di 40 anni con una storia molto interessante alle spalle. Prima una donna di 40 anni non poteva lavorare nel cinema, non aveva parti interessanti. Invece, questo sta cambiando, Raquel ha la mia stessa età. Il personaggio di Raquel ha una storia molto potente, è una donna molto forte, ma, soprattutto, vulnerabile, sa ascoltare le persone, ha molti valori. Vive una storia molto drammatica all'interno della serie, che le fa cambiare modo di vedere le cose, riuscendo a distinguere i buoni dai cattivi. E ciò non accade solo perché si innamora del professore, ma perché ha un desiderio di cambiare il mondo ed è per questo motivo che si unisce alla banda». 
Raquel si divide tra famiglia, figlia e lavoro. Come sei tu nella realtà?
«Non ho nulla in comune con Raquel. Nella vita sono più libera, prendo la vita come viene, mi piace viaggiare. La cosa che mi accomuna a Raquel è quando si trasforma in Lisbona. Come donna cerco di combattere le differenze tra uomo e donna e questo mi accomuna a Raquel, ovvero, portare avanti una casa, lavorare, essere rigida nel lavoro, migliorarsi sempre».
Parliamo di questo femminismo che traspare nella terza stagione de La Casa di Carta…
«Nella serie ci sono meno donne che uomini, però le donne presenti sono molto forti. La cosa importante dei personaggi femminili è che si aiutano e sostengono a vicenda. Tuttavia, ciò che manca alla serie sono produttrici, operatrici di camera, sceneggiatrici, ma è una cosa che verrà migliorata».


Nelle serie televisive ci sono ritmi stressanti, si girano tante scene al giorno. Com'è l'atmosfera tra gli attori sul set? 
«Molto divertente. Ci sono molte scene di azione, emozionanti, forti, ma nonostante ciò, quando non registriamo, ci divertiamo e ridiamo molto insieme. Andiamo d'accordo tutti, soprattutto con gli attori che interpretano il corpo di polizia che, durante le riprese, è sempre molto serio, teso».
Che cosa farai nei prossimi giorni, vacanza o lavoro?
«Stiamo finendo di registrare la quarta stagione de "La Casa di Carta" e concluderemo le riprese verso il 14-15 di agosto e credo sarà trasmessa a dicembre - gennaio. Sono otto puntate in tutto. Lavoro mercoledì, venerdì, sabato e domenica. Quindi, adesso sono qui e sinceramente ne approfitto».
La prima volta che vieni a Vico Equense o a Napoli?
«É la prima volta che vengo a Napoli, Sorrento, Vico Equense. Il paesaggio è bellissimo: il mare, la montagna, il verde. Sicuramente tornerò per le vacanze, dato che resterò qui per due o tre giorni. Per quanto riguarda il carattere delle persone, hanno fatto in modo che mi sentissi a casa mia, che poi è molto simile a noi spagnoli»,
…E dopo la fine delle riprese de La Casa di Carta cosa succederà dal punto di vista professionale?
«Dopo La Casa di Carta girerò un film giallo nel paese basco in dialetto euskera. Lo registreremo intorno a settembre-ottobre».