"Due Piccoli Italiani" l'opera prima di Paolo Sassanelli al cinema
- di Nicola GarofanoUscirà nelle sale cinematografiche giovedì 14 giugno il film Due Piccoli Italiani, opera prima di Paolo Sassanelli con Francesco Colella, Paolo Sassanelli e l’attrice olandese Rian Gerritsen, distribuito da Key Films.
«Questa storia parla di qualcosa a me molto vicino e che sempre mi commuove – racconta Paolo Sassanelli. Parla della fragilità delle persone e di come un equilibrio costruito attorno ad una vita monotona e apparentemente appagante, possa essere scosso da un improvviso episodio traumatico. Ci sono persone che, affacciate sul parapetto della propria vita, guardano scorrere quelle degli altri. Sicure delle piccole cose intorno a loro, pensano che quella sia la vita e che non si possa fare molto altro. Rassegnate a rimanere attaccate agli scogli come dei molluschi, assaporano l’acqua marina al ritmo delle onde, dipendendo dalle maree. Insomma, senza voler fare il poeta, può accadere che una di queste cozze si stacchi per un evento inaspettato. Si sa che una cozza vorrebbe tornare sul suo amato scoglio e che farebbe qualsiasi cosa per riuscirci, ma a me piace immaginare che se si abbandonasse alla corrente forse vedrebbe più cose in quei pochi minuti di quante potrebbe vederne mai in una vita intera. Questa metafora marina rappresenta bene la storia che ho raccontato, ossia il cambiamento di prospettiva che questo ‘distacco’ può generare.»
Il film parla di un rocambolesco viaggio attraverso l’Europa di due amici un po’ naïf, Salvatore (Francesco Colella) e Felice (Paolo Sassanelli), in fuga da un paesino della Puglia, che si ritrovano catapultati a Rotterdam e poi in Islanda. Per la prima volta nella loro vita scopriranno cosa significa sentirsi vivi e felici. Attraverso qualche disavventura e con l’aiuto della generosa e stravagante Anke (Rian Gerritsen), supereranno le proprie paure e inibizioni, costruendosi una seconda possibilità che gli è sempre stata negata. Saranno travolti dalla vita, scoprendo la gioia di esistere, di provare e ricevere affetto e amore, in uno strano triangolo di relazioni tipiche di una famiglia moderna, bizzarra e rassicurante al tempo stesso.
«I nostri due protagonisti per me sono veri “Eroi”- continua Paolo Sassanelli. Non sono belli, non hanno fascino, sono abbastanza lontani da noi. Vivono in un mondo che non conosciamo, hanno vite così distanti dalla nostra che ci permettiamo di guardarli comodamente, a distanza di sicurezza. Felice e Salvatore sono due persone “espulse” dalla vita “normale”, che decidono di prendersi una seconda possibilità, quella che la vita ha sempre negato loro.Lo fanno facendoci sorridere, perché se di una cosa si può ridere allora vuol dire che non la temiamo più.»
Il soggetto del film è frutto dell’incontro di idee e spunti di Paolo Sassanelli, Luca De Bei (autore e regista teatrale) e Francesco Apice (Alì ha gli occhi azzurri, La casa sulle nuvole), in collaborazione con Chiara Balestrazzi (Sotto gli occhi di tutti, Un medico in famiglia).
La sceneggiatura è scritta da Francesco Apice, Chiara Balestrazzi e Paolo Sassanelli.
Un grande lavoro è stato fatto da Paolo Sassanelli per costruire un’identità musicale dei personaggi e della loro storia, attraverso la canzone originale di Luca Giacomelli e Luca Perozzi “L’amore che vien l’amore che va”, cantata spesso dal protagonista Felice e le sonorità islandesi di Gyda Valtysdottir (cantante, violoncellista dei Múm), autrice delle due canzoni inglesi a chiusura del film. Ricco e puntuale nel traghettare lo spettatore lungo il viaggio di emozioni dei personaggi è poi il lavoro di Giorgio Giampà (Il cacciatore, Il Padre d’Italia) autore dei temi di Felice e Salvatore.