“Bravo o cattivo ragazzo, eroe o antieroe, non mi importa ciò che interpreto: ogni ruolo ha qualcosa di magico", parola di Rutger Hauer
- di Maria BattagliaSi è spento il 19 luglio scorso il grande attore olandese Rutger Hauer. Nonostante una lunghissima carriera con più di 170 titoli all'attivo, tutti lo ricordiamo per il ruolo di Roy Batty nel film cult Blade Runner di Ridley Scott del 1982, accanto a Harrison Ford.
Destino ha voluto che morisse proprio nel 2019, lo stesso anno in cui è ambientato il film. Il suo personaggio dice una frase rimasta negli annali del cinema :«Io ne ho viste di cose che voi umani non potreste neppure lontanamente immaginare: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... E i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. “È tempo di Morire", pare che avesse suggerito lui stesso queste parole al regista come l'avere tra le mani una colomba».
Alto. Dal fisico poderoso e con occhi di un azzurro magnetico, purtroppo affetti da daltonismo, in Italia lo ricordiamo per La leggenda del Santo Bevitore, il film diretto da Ermanno Olmi, tratto da un racconto di Joseph Roth, vincitore del Leone d'oro alla 45esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia 1988.
Il ruolo del protagonista Andreas Kartack doveva essere in un primo momento affidato a Robert de Niro.
L' attore ha svolto diverse attività a favore dell'ambiente con Greenpeace e ha fondato la Rutger Hauer Starfish Association per l' AIDS e l'aiuto concreto ai malati nel mondo.
Come sempre vi consigliamo di leggere la sua autobiografia scritta nel 2007 con Patrick Quinlan dal titolo All Those Moments:Stories Of Heroes, Villains, Replicants and Blade Runners.