Accoglienza e solidarietà alla Notte della Taranta 2018
- di Maria BattagliaSi è conclusa all’alba di stamane la 21ª edizione della Notte della Taranta a Melpignano che ha rivolto un messaggio di accoglienza e di solidarietà alle oltre 150mila persone convenute dall’Italia e dall’estero.
Prima di “aprire le danze”, i sindaci dei Comuni del Salento, che hanno ospitato gli eventi antecedenti al Concertone, hanno chiesto e ottenuto dalla folla commossa, un minuto di silenzio per le vittime del ponte Morandi di Genova e dell’esondazione del torrente Raganello in Calabria.
La presenza di artisti napoletani è stata massiccia, ben tre: Clementino, Enzo Gragnaniello e James Senese che hanno mescolato sapientemente i suoni della musica partenopea con quelli salentini.
La violinista e cantante Ylian Canizares ha “viaggiato” con perizia tra i linguaggi grico (lingua risalente al greco-salentino) e yoruba (lingua dell’Africa occidentale), amalgamando ritmi e suoni latini e jazz.
Il duo Après La Classe ha cantato un brano inedito intitolato “Kales irtate”, che in lingua salentina significa “siate i benvenuti”, nonché altre canzoni folkloristiche.
Il gruppo Dhoad Gypsies dall’India, ha saputo mescolare le sonorità mediterranee con quelle della loro Terra in perfetto stile Bollywood arricchendo i loro interventi con numerose danze dai costumi coloratissimi e scintillanti.
Il direttore artistico Andrea Mirò, tra i tanti brani proposti e arrangiati, ha cantato magistralmente un brano dal titolo Fimmine.
La vera rivelazione del Concertone è stata LAURA PERGOLIZZI, in arte LP che ha proposto il suo famoso brano Lost on You in chiave salentina, la canzone di Uccio Aloisi Vorrei volare e Pizzicarella interagendo con la compagine salentina di Frank Nemola.
Ai saluti finali ha accennato qualche passo di danza ed è stata quasi portata “in processione” dagli artisti presenti.
L’esibizione del “De Andrè salentino” ovvero il cantautore Mino De Santis è stata accolta dal pubblico con un’ovazione per i temi sociali delle sue canzoni, come anche quella del musicista Antonio Castrignanò.
A fine concerto ancora si ballava per le strade di Melpignano e si facevano gli ultimi acquisti presso le tante bancarelle. Nessuno si è sentito solo nella notte della Taranta e la luna… sorrideva illuminando la bianca pietra leccese dell’ex Convento degli Agostiniani.