Sandra Milo e le sue poesie: un inno all’amore e alla vita!
- di Maria BattagliaIeri, ospite graditissima della libreria Feltrinelli, Piazza dei Martiri, Sandra Milo con la sua raccolta di poesie Il corpo e l’anima (Ed.Morellini pag.102 -10 euro).
Puntualissima, come solo i grandi sanno esserlo per rispetto al folto pubblico presente in sala e accompagnata dalla fedele Rosa Gargiulo e dal capace intervistatore Claudio Guerrini, non si è sottratta ad alcuna domanda o curiosità dei presenti mostrando garbo, amabilità e profonda umanità.
Un fan le ha donato un ritratto di Federico Fellini mentre un’altra delle rose rosse, graditissime.
Sandra Milo ci ha condotti nel suo universo fatto di sentimenti, dolori, rimpianti ma anche ricco di una gioia di vivere ineguagliabile per una donna e un’artista dalla forte personalità che, da lungo tempo, è un’icona del mondo dello spettacolo e del cinema italiano. Con la sua voce un po’ querula e a tratti emozionata ha parlato della sua vita, del suo amore per Fellini, delle sue amicizie ma anche dei problemi del mondo contemporaneo e, in particolare, dei migranti ai quali ha dedicato una struggente lirica. Ma si è parlato soprattutto dell’Amore coniugato in tutte le sue sfaccettature. Le domande di Claudio Guerrini sono partite proprio dall’esplorazione di questo sentimento fondamentale.
Guerrini: Tu sei più corpo o più anima?
Milo: «Non si possono dividere le due cose. Faccio un esempio. Se uno impallidisce perché qualcuno o qualcosa l’ha fatto impallidire, questo è un sentimento che prova l’anima però anche il corpo reagisce perché impallidisce, quindi, sono due cose che non si possono assolutamente separare».
Guerrini: Il tuo libro di poesie è tutto sentimento, amore. Hai amato tantissimo o sei stata più amata?
Milo:«Non si può vivere senza amore. L’amore è una cosa fondamentale nella vita e per la vita di ciascuno di noi. Senza l’amore la vita non avrebbe senso e questo può fare anche scandalo, ma se lo diventa è sbagliato perché l’amore è amore e non fa scandalo. É meraviglioso».
Guerrini: Si possono dare consigli sull’amore. Si può imparare ad amare?
Milo:«Credo di sì. Anch’io ho fatto molti sbagli, ma con il tempo ho imparato ad essere tollerante, comprensiva e ho imparato a perdonare. Il perdono è importante. Tutti noi sbagliamo e quando si ama veramente qualcuno bisogna saper perdonare».
Guerrini: Perché siamo così insicuri ad amare?
Milo:«La gente ha troppo pudore dei sentimenti. Se li tiene chiusi dentro, invece, bisogna essere liberi di manifestarli . É così bello dire a qualcuno e dirlo spesso: ti amo, ti voglio bene, sei importante per me, sei una persona fantastica. Ed è bello sentirselo dire. Questo ci fa piacere, ci consola, ci rende la vita migliore. Credo che l’amore sia anche questo: l ’attenzione alla sensibilità dell’altro, aiutare le persone che si amano. Per esempio, quando fai un regalo a qualcuno bisogna pensare alla persona a cui è diretto. Anche se non ti piace quello che hai comprato sai che piacerà all’altro».
Guerrini: L’amore è corpo e anima, sentimento e sesso…
Milo:«L’amore è anche dolore, sofferenza, è anche paura, timore. É fatto di tante cose. L’amore ti libera di tutto, ti fa sentire che la vita è questo e che vale la pena di viverlo perché ami, perché hai dentro di te questo calore, questa passione, questo amore infinito. E poi quando ami qualcuno, ami di più, anche gli altri perché l’amore ti riempie».
Guerrini: Non so se posso farti questa domanda. Che cosa aveva Federico Fellini di speciale che non hanno e non avevano gli altri uomini?
Milo: «Lui era speciale e per me che lo amavo era davvero una persona speciale. Aveva una capacità di comprensione davvero straordinaria, una grande spiritualità. Lui ti guardava e tu avevi l’impressione che il suo spirito ti entrasse dentro, ti frugasse dappertutto e conoscesse e scoprisse tutto di te. Poi se ne andava. Però se lavoravi con lui trovava le tue qualità migliori, trovava la scintilla divina che è in ognuno di noi e la valorizzava al massimo. Ecco perché tutti lo amavano e cercavano qualcuno che scoprisse la bellezza che è in noi. A volte neppure noi la conosciamo. Era meraviglioso».
Guerrini: La poesia “Un uomo” parla dei rapporti della vita di coppia oggi.
Milo: « Le donne sono infelici, soprattutto le giovani donne perché non trovano un rapporto d’amore con il partner e anche l’uomo è molto infelice, perché la prima donna che ha conosciuto è la madre che lo ha consolato, lo ha allevato, lo ha protetto e gli ha detto:” Coraggio, vai avanti, non ti preoccupare, sei forte, ce la fai”, e, allora, lui si è abituato a considerare la donna un po’ come una madre ossia una donna che lo aiuta e non si trova a suo agio con questa donna guerriera e, quindi, scappa. Purtroppo questa generazione è così. La prossima deve ritrovare un equilibrio e combattere le battaglie insieme e non uno contro l’altro».
Guerrini: Le poesie che hai scritto sono brevi, ma affrontano anche argomenti di attualità e mi riferisco alla lirica “L’emigrante” e, leggendola, sembri proprio una persona che è stata su quei barconi.
Milo: «Quelle persone potevano essere io, te, quel bambino. Poteva succedere a chiunque. É una tragedia immane, infinita. Questa gente, poverina, che lascia il proprio Paese lo fa per necessità. Questa cosa mi fa soffrire molto. Da quando muore tanta gente in mare, io non mangio più pesce, non perché mi fa schifo pensare che un pesce mangi un essere umano, ma perché non so cosa fare per questa gente, se non un piccolo sacrificio e rinunciare a qualcosa che mi piace molto proprio per rispetto a loro».
Guerrini: Com’è stato gestito dall’Italia, secondo te , questo fenomeno dell’immigrazione? Non pretendo un giudizio politico, ma umano.
Milo: «Non possiamo respingerli. La politica è affrontare i problemi del Paese senza ricercare le simpatie del pubblico. Sono tempi di transizione. Rimbocchiamoci tutti le maniche».
Guerrini: Tu hai dedicato una poesia al Presidente Mattarella dal titolo “Sicilia, isola d’amore”.
Milo: «Sì, il nostro Presidente è una persona meravigliosa. Si interessa veramente ai problemi del Paese e delle persone. É un politico che piacerebbe perché di grande umanità. Lui è siciliano e anch’io lo sono in parte e amo questa terra».
Guerrini: Quando hai scritto queste poesie, questo tuo diario personale, ti sei ispirata a persone che conoscevi, come nel caso di Fellini o del Presidente Mattarella o sono state scritte per una tua esigenza interiore?
Milo:«Entrambe le cose. Io ho sempre scritto poesie. Qualcuno le ha lette e mi ha dett :” Sono belle. Perché non le pubblichi? “, “ Perché no?, ho risposto. Le ho scritte perché ne sentivo l’esigenza. Una di esse l’ho dedicata a un mio amico per consolarlo in un momento difficile della sua vita e un’altra è dedicata a Marina Ripa di Meana, una donna meravigliosa, fantastica che aveva saputo conquistare la sua libertà individuale. La libertà in assoluto è un’utopia, però, abbiamo una libertà spirituale che è importante e se la conquistiamo, il mondo è nostro».
Guerrini: Due tue poesie riguardano la fine. Hai paura di qualcosa?
Milo:«No, no, intanto per me il futuro è adesso, considerando la mia età e non ho paura neppure della morte».
Guerrini: Hai un poeta preferito o ti sei ispirata nello scrivere le tue liriche a un poeta in particolare?
Milo:«No, nessuno. Mi piace tutto quello che è spontaneo, che nasce così, che non è artificioso, che non è elaborato. Anche in televisione sono così. Non leggo le lettere dei telespettatori e non so gli argomenti della puntata. Non preparo nulla e parlo a braccio come sto facendo ora».
Questa bella conversazione viene inframmezzata dalla lettura di alcune poesie e la Milo dice di non conoscerne nessuna a memoria. Ma quando noi di The Cloves Magazine accenniamo ai versi dedicati a Fellini, lei li completa con profonda commozione. Ecco chi è Sandra Milo, una donna che non ha mai saputo “recitare” nella sua lunga vita e proprio per questo è stata ed è un’artista IMMENSA!